"La procedura d'infrazione
comunitaria sul caso Ilva dimostra in maniera evidentissima che a Taranto non è
stata applicata la legge, né quella nazionale né quella europea". Lo
dichiara il presidente dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Questa
procedura d'infrazione è una clamorosa bocciatura dell'AIA (Autorizzazione
integrata ambientale dell'ex ministro dell'Ambiente Corrado Clini,
provvedimento che non ha voluto prescrivere all'Ilva l'utilizzo delle 'migliori
tecnologie in assoluto' conto l'inquinamento ma solo quelle
economicamente sostenibili per l'azienda".
"Sbaglia il ministro Orlando a dire
che questa procedura non è contro il governo italiano: in realtà è la
certificazione che quello che i governi italiani hanno fatto viola le regole
europee in materia di inquinamento, salute e emissioni industriali e che i
provvedimenti fino ad ora adottati non hanno fatto nulla per affrontare il
disastro ambientale e sanitario del capoluogo ionico - prosegue il leader
ecologista -. Nella città della diossina il governo doveva costruire una
strategia industriale alternativa all'economia di morte e di inquinamento: si
sarebbe dovuto seguire l'esempio di Bilbao e Pittsburgh, città dell'acciaio,
dove sono stati avviati processi di conversione industriale".
"Questa procedura d'infrazione è la
riprova del fallimento della politica a tutti i livelli, Regione, Comune e
Governo, che invece hanno tollerato un sistema industriale che come scrivono i
magistrati di Taranto provoca 'malattia' e 'morte': in particolare la Regione
che con l'Aia sottoscritta nel 2011 ha accettato che l'Ilva potesse raddoppiare
la produzione - conclude Bonelli -.
Un grande riconoscimento va a Fabio Matacchiera, Alessandro Marescotti e Antonia Battaglia che hanno prodotto, come hanno fatto anche i Verdi, documenti importanti per la commissione europea che ha deciso di mettere sotto accusa il governo italiano.
Sono convinto che questo provvedimento europeo è un tassello importantissimo per dare giustizia alle migliaia e migliaia di vittime dell'inquinamento".
Roma, 26 settembre 2013
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UFFICIO STAMPA
FEDERAZIONE DEI VERDI