Associazione Impatto Zero Onlus
APPELLO AL PRESIDENTE NAPOLITANO
Oggetto:
Un altro delitto contro i cittadini di Taranto
Signor Presidente della Repubblica,
abbiamo esitato un po’ prima di decidere di
ricorrere a Lei proprio in questo periodo di Suo breve riposo. La partita a cui
stiamo assistendo, però, è enorme e temiamo che si concluda con l’ennesimo
delitto di Stato verso i cittadini di Taranto per la vicenda Ilva.
Ella
conosce bene tale vicenda, fin dalla sua nascita alla fine degli anni ’50 e, di
recente, ha espresso profondo rammarico per decisioni che hanno prodotto
l’opposto di quanto atteso.
In
questi giorni si stanno prendendo altre decisioni importanti che rifiutiamo .Ci
riferiamo in particolare alla soppressione della figura del Garante decisa in
prima lettura dalla Camera dei Deputati durante la conversione in legge del
D.L. 61 del 4 giugno 2013. Tale decisione, a Taranto, è contestata
compattamente dalle associazioni civiche ed ambientaliste, dai sindacati e
dalla cittadinanza nelle sue varie espressioni, tutti “miracolosamente” uniti
come non era accaduto mai prima, comprese alcune frange estremiste che avevano
rifiutato di incontrare il Garante nella sua prima visita a Taranto. Anche il
prof. Assennato, DG di ARPA Puglia, che aveva manifestato qualche perplessità
su possibili sovrapposizioni con il Garante, vista l’attività concreta e i
risultati fin qui ottenuti, si è ravveduto ed ha fatto forti dichiarazioni
pubbliche a favore del Garante.
Nel
D.L. 61/2013, predisposto dal Governo, che Ella ha approvato e promulgato, non
è stata minimamente messa in discussione la figura del Garante, figura
“inventata” nel terribile autunno 2012, decretata definitivamente con la legge
231 del 24 dicembre 2012 ed entrata in funzione i primi giorni del 2013 con la
nomina del dr. Vitaliano Esposito, già Procuratore Generale della Corte di
Cassazione, nome che Ella ha suggerito al Governo, come ha riferito il dr.
Corrado Clini allora ministro dell’ambiente. Al di là della denominazione
formale, la nascita di quella figura inedita mirava a rassicurare la
cittadinanza, e implicitamente la Magistratura , mettendo in campo un
personaggio assolutamente al di sopra delle parti, in grado di ricomporre,
soprattutto nei cittadini di Taranto, un minimo di fiducia nello Stato.
Il
rigore, la competenza e il senso dello Stato messi in campo da quel Garante nei
pochi mesi di intensa attività mirata al raggiungimento di quel sacrosanto
obiettivo, hanno provocato il reazionario art. 2 quater (Soppressione del
Garante e promozione di iniziative di informazione e consultazione) della legge
di conversione del DL 61/2013 attualmente in esame al Senato.
La
motivazione di quell’articolo aggiuntivo è che ormai la presenza del commissario straordinario
rende inutile l’autonoma presenza del Garante, ritenuto, dai promotori
dell’art. 2 quater, un semplice promotore “di iniziative e consultazioni
finalizzate ad assicurare la massima trasparenza per i cittadini in ordine alle
vicende dell’Ilva di Taranto” anziché quello di chi è chiamato a vigilare, nel
senso più nobile ed esteso del termine, sulla effettiva realizzazione delle
prescrizioni dell’AIA di Ilva. Le recenti polemiche innescate dai comportamenti
del commissario straordinario dimostrano che non può essere, né diventare sul serio,
un Terzo al di sopra delle parti, a garanzia dei cittadini di Taranto.
Buon
senso e rispetto civico vorrebbero che i ruoli di Commissario straordinario e
di Garante siano tenuti ben distinti: il Commissario straordinario gestisce lo
stabilimento commissariato e risponde del suo operato al Governo; il Garante
resta Garante della Legge nei confronti della collettività.
Signor
Presidente, in altre circostanze la Sua moral suasion ha fatto sì che
venissero modificate decisioni scellerate. La preghiamo con tutto l’ardore
possibile di intervenire in tempo per scongiurare l’ennesimo delitto di Stato
verso Taranto.
Taranto
24 luglio 2013
“Associazione Impatto Zero Onlus”
Il Presidente
Raffaella Cavalchini