Associazione Impatto Zero Onlus
Al On. Andrea ORLANDO
Ministro dell’ambiente
Egregio
Ministro,
la
lettera del 27 giugno 2013 inviata da Ilva SpA, in persona del Commissario
governativo dr. Enrico Bondi, ad ARPA Puglia e p.c. ad AReS Puglia,
ASL/TA e Regione Puglia e il successivo comunicato stampa di
"chiarimento" dello stesso dr. Bondi hanno provocato una quantità
enorme di proteste e di critiche, tutte e solo concentrate sugli inaccettabili
giudizi sanitari espressi dai consulenti di Ilva ed assentiti dal dr. Bondi.
Sugli
aspetti "politici" della vicenda, invece, rileviamo manifestazioni di
comprensione verso il Commissario governativo da parte del sub-commissario Edo
Ronchi, del ministro Zanonato e di altri. Nessuno, salvo qualche cenno
giornalistico, ha evidenziato le gravi omissioni ed inesattezze contenute nel
"chiarimento" che ci ha ricordato il classico detto veneto: "la
toppa è peggio del buco".
Nel
"chiarimento" il dr. Bondi spiega il contesto nel quale si è
scatenata la bufera ed afferma:"In quel procedimento, avviato ben
prima del commissariamento, è stato richiesto dalla Regione Puglia un parere
all'Ilva su un'ipotesi di Valutazione del danno sanitario. L'Ilva ha affidato
l'elaborazione di tale parere a quattro decenti universitari. Ho ritenuto
doveroso inoltrare tale parere, nel testo che mi era stato trasmesso, come
contributo al procedimento avviato dalla Regione Puglia: tale parere tecnico
non ha ovviamente alcuna incidenza né sulle iniziative ambientali in corso, né
sul piano di risanamento ambientale dell'Ilva che è in elaborazione e che terrà
conto sia dei rischi ambientali che di quelli sanitari".
Non
entriamo nel merito delle questioni sanitarie che saranno trattate in altre
sedi e con le necessarie competenze. A noi, da semplici cittadini, indigna la
"sprovvedutezza politica e strategica" di un osannato
manager, chiamato dal Governo a gestire un immenso problema strategico,
sociale, economico e industriale quale è quello dell'Ilva di Taranto. A
parer nostro, in un frangente delicatissimo, tale manager racconta
“balle", come si può rilevare dalle sue stesse parole e dalla sequenza
temporale dei fatti.
La
lettera di Ilva SpA a firma Enrico Bondi è datata 27 giugno 2013 e
l'allegata relazione dei 4 periti è anch'essa datata 27 giugno 2013. Nel corpo
della lettera Bondi scrive che la memoria tecnica dei periti
è relativa al Rapporto sulla Valutazione del Danno Sanitario – VDS fatta
da ARPA Puglia, rapporto ricevuto il 29 maggio 2013.
Altri
contesteranno con competenze specifiche la relazione che quasi ignora
le 99 pagine della VDS effettuata per la prima volta in Italia da
ARPA Puglia; noi poniamo l'attenzione sulla sequenza degli avvenimenti e
sulla responsabilità personale del dr. Bondi in questo frangente.
Il 23
maggio 2013 c'è il decreto del G.i.p. concernente il sequestro preventivo
funzionale alla confisca per equivalente, per un importo di 8,1 miliardi
di euro. Il 25 maggio 2013 Bondi si dimette con tutto il CdA di Ilva
SpA con effetto dal 5 giugno 2013 quando è convocata l'Assemblea dei soci.
Il 27 maggio 2013 ci sono le "dimissioni dei 30 capi Ilva". Il 29
maggio 2013 ARPA Puglia presenta alla V Commissione ambiente della Regione
Puglia il Rapporto sulla VDS di Ilva Taranto, rapporto che, lo ripetiamo, viene
ricevuto da Ilva lo stesso 29 maggio. Il 4 giugno 2013 viene emanato il
Decreto legge 261 sul commissariamento di Ilva SpA; il Governo nomina
Commissario il dr. Enrico Bondi. In sintesi, il 29 maggio 2013,
quando arriva il Rapporto di ARPA Puglia sulla VDS, in Ilva comanda Bondi
in qualità di AD "dimissionario con effetto dal 5 giugno 2013". Dal 5
giugno 2013 in poi in Ilva comanda sempre Bondi in qualità di Commissario
governativo. Allora il dr. Bondi deve dire chi, quando e come è stato
formalizzato l'incarico ai 4 periti di redigere la relazione tecnica sul
Rapporto di ARPA Puglia ricevuto da Ilva il 29 maggio 2013 come egli stesso ha
scritto. Da notare che la relazione dei periti è datata 27 giugno
2013, lo stesso giorno in cui il dr. Bondi l'ha spedita ad ARPA Puglia
sottolineandone i principali contenuti, come egli stesso scrive nella
lettera, mentre nel successivo "chiarimento" vuol far credere
che ha fatto solo il "passacarte" di cose vecchie.
Sprovvedutezza o sfacciataggine? Comunque sia, come si può nutrire piena
fiducia in una persona capace di queste sconsideratezze?
Oltre
che ripensare a chi affidare il Commissariamento di Ilva, auspichiamo che
Governo e Parlamento rivedano la posizione che si sta per assumere
sull'abolizione del Garante dell'AIA in quanto i compiti di garanzia
sarebbero assorbiti dallo stesso Commissario. Buon senso e rispetto civico
vorrebbero, invece, che i due ruoli siano tenuti distinti: il Commissario
gestisce lo stabilimento commissariato e risponde del suo operato al Governo;
il Garante resta Garante, non Garante del Governo ma Garante della
Legge, o meglio, Garante della Legge nei confronti della collettività'.
Per
l’Associazione Impatto Zero Onlus Raffaella Cavalchini e Biagio De
Marzo