PIU' VOLTE ABBIAMO PRESENTATO ESPOSTI
IN EUROPA SU DISASTRO AMBIENTALE TARANTO
"Il fatto che l'Unione europea
indaghi sulla violazione del diritto alla vita e' un segnale estremamente
positivo. Viste le proporzioni del disastro sanitario e ambientale di Taranto
viene a chiederci se all'Italia importi o meno che in gioco c'e' il diritto
alla vita dei cittadini tarantini". Lo dichiara il Presidente dei Verdi
Angelo Bonelli che aggiunge: "Noi Verdi piu' volte abbiamo presentato
esposti alla Commissione e alla Corte di Giustizia europee per chiedere che
s'indagasse sul disastro ambientale e sanitario di Taranto e sulle persone che
si sono ammalate e sono morte a causa dell'inquinamento".
"Le scandalose affermazioni di
Bondi, rispetto alle quali ancora aspettiamo una presa di posizione del governo
per rimuoverlo da commissario, hanno dimostrato che la priorita' continua ad
essere la produzione e non la salute dei tarantini - spiega il leader
ecologista -. Vorremmo fare questa domanda al governo: viene prima l'acciaio o
la salute e la vita dei cittadini di Taranto che sono state e continuano ad
essere vittime dell'inquinamento che 'provoca malattia e morte'?".
"A Taranto, non ci stancheremo mai
di dirlo, e' necessario avviare un processo di conversione industriale
attraverso l'istituzione di un'area no tax: la detassazione e' necessaria per
attirare nuovi investimenti e nuove imprese ad alto contenuto tecnologico,
determinando cosi' nuova occupazione - conclude Bonelli -. Le bonifiche, che
per il principio "chi inquina paga" devono essere a carico di Ilva e non dello
Stato devono partire subito. Infine e' necessario assegnare alle aree
industriali inquinanti nuove funzioni urbanistiche di tipo direzionale,
produttivo ma anche turistico sul modello Bilbao. Solo cosi' sara' possibile
riscrivere il futuro di una citta' che non puo' piu' convivere con la
diossina".
Roma, 16 luglio 2013