Al:
Prefetto di Taranto
Sindaco
di Taranto
ARPA
A.S.L.
Taranto
ENI
e, per conoscenza: Carabinieri N.O.E. Lecce
Oggetto: Scarico a mare
di materiale inquinante.
Il giorno
08 luglio 2013, a seguito del “black out” verificatosi presso lo stabilimento
dell’ENI, causato, sembra, da un fulmine durante un temporale, un grosso
quantitativo di “liquido” si è riversato in mare e almeno tre torce hanno
emesso fumi presumibilmente inquinanti e nocivi per la popolazione. La fonte
dello sversamento è stata localizzata nelle vicinanze dello stabilimento, nel
canale dell’ENI dal quale fuoriusciva del liquido “grigiastro”. Da un nostro
sopralluogo, a seguito di sollecitazioni di vari cittadini il danno, a nostro
parere, và ben oltre quanto sostenuto dalle autorità intervenute sul posto per
prestare le prime azioni atte a fermare il flusso di liquido “sospetto”
(Capitaneria ed Ecotaras S.p.A.).
Infatti,
alle ore 21.15, si stava provvedendo ancora a fissare le panne oleoassorbenti;
considerando che la fuoriuscita sia iniziata alle ore 19.30, si potrebbe
tranquillamente calcolare 40/60 minuti di “uscita libera di liquido”.
L’area
circostante alla zona di “flusso” era irrespirabile e l’odore di gas
irrespirabile.
Ritornati
la mattina intorno alle ore 05.00, si poteva constatare che il “flusso” del
liquido proseguiva e che un vigilante dell’azienda messo a “controllo” della
zona non permetteva a nessuno di avvicinarsi.
Alle
SS.VV. poniamo i seguenti quesiti:
-
se
si è sottovalutato il danno visto che la Capitaneria di Porto già da ieri dava
per superato il problema.
-
Perché
tanto “incomprensibile silenzio” intorno ad un problema che riveste sicuramente
interesse globale per la comunità Tarantina?
-
Come
mai gli Enti hanno cercato di sminuire il probabile danno ambientale quando
l'ARPA ancora non ha fornito i risultati delle analisi?
-
Come
mai il “vigilante di guardia” allo sbocco se la situazione era oramai “sotto
controllo”?
Si
richiede:
-
un
rapporto dettagliato delle sostanze inquinanti riversate sia in mare che in
aria;
-
agli
organi competenti di provvedere agli opportuni accertamenti ove si riscontrino
estremi di reato, ipotesi di reato e/o violazione di norme.
Taranto,
lì 09 luglio 2013