Comunicato stampa
In data di ieri,
05.06.2013, presso il reparto MOF-SPE Ilva Taranto, ancora un infortunio occorso
ad un Lavoratore addetto alle manovre, 5 giorni d’infortunio . Un altro
operatore del MOF, rimasto da solo in attività sul locomotore , colto da malore
ha dovuto ricorrere alle cure mediche dell’infermeria e poi condotto al pronto
soccorso dell’ospedale di Taranto.
Due episodi che forse meritano un minino di
riflessione: il reparto è sempre il MOF-SPE, teatro ormai noto a tutti per la
morte di Claudio Marsella e per le numerose denunce inoltrate dall’USB.
C’è
ancora una denuncia a firma dell’Unione Sindacale di Base tarantina e anche
questa volta indica nome e cognome di un caporeparto che si ostina a non
valutare il rischio e si “assume” la responsabilità di far
movimentare un locomotore con problemi al
sistema di emergenza e, soprattutto, quel locomotore, deve avere un solo
operatore, tanto per dovere verso la teoria delle tre amichette di Riva
(Fim-Fiom e Uilm), secondo cui un accordo è tanto più vantaggioso per i
Lavoratori, quanto più vite riesce a stroncare: la teoria della “minchiata”
tanto cara a “o latitant”.
L’USB non abbassa la guardia e tiene conto di tutte
le offese quotidiane rivolte ai Lavoratori. Non si arrende nonostante quella
spirale pericolosa, messa in atto da proprietà e suoi complici,
vuole continuare ad
“uccidere” la dignità degli Operai.
E’ di qualche giorno fa l’ennesimo
atto di arroganza perpetrato a danno di un nostro rappresentante. Egli aveva
solo chiesto di lavorare in serenità, in coppia con un altro collega così come
suggerirebbe il buon senso dati i diversi incidenti verificatisi, da quello
mortale del 30 ottobre scorso, agli altri successivi. Le risposte dei capi sono
sempre le stesse, i Lavoratori si ammalano, le crisi di panico imperversano, le
denunce dell’USB arrivano e fanno piuttosto male. Nel “calderone” della procura
della repubblica di Taranto ormai c’è di tutto, dai nomi dei sindacalisti che
hanno firmato quel maledetto accordo contro la vita, ai dirigenti aziendali che
non dormono più su sette guanciali. Nell’attesa che giustizia
sia fatta nel nome di Claudio Marsella e di tutti coloro che hanno lasciato un
vuoto incolmabile nelle loro famiglie per un pezzo di pane, l’USB non farà
sconti a nessuno.
Taranto,06.06.2013
USB-Unione Sindacale di Base- Ilva Taranto
COORDINAMENTO
USB-ILVA-TARANTO
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