Comitato
16 Novembre Onlus
Associazione Malati S.L.A. e Malattie altamente invalidanti
Presidente:
Laura Flamini
Preg .mo On.le Beatrice
Lorenzin Ministro della Salute
Via
Lungotevere Ripa 1
00153
– ROMA – FAX 06 59945609
Preg.mo
Dott. Fabrizio Saccomanni Ministro Economia e Finanza
Via
XX Settembre 97
00187
– ROMA – FAX 06 4743449
Preg.mo
Prof. Enrico Giovannini Ministro Lavoro e Politiche Sociali
Via
Veneto 56
00187
– ROMA – FAX 06 4821207
Egregi
Ministri,
siamo
lieti che abbiamo un Governo pienamente operativo, sostenuto da una larga
maggioranza.
Come
Comitato 16 Novembre difendiamo gli interessi dei malati gravissimi riportati
nel seguente elenco:
a) Pazienti con gravi patologie
degenerative non reversibili in ventilazione meccanica assistita o NIV a
permanenza 24h o coma.
b) Pazienti che a seguito di una malattia neoplastica, si
trovano nella fase terminale, clinicamente documentabile, della loro vita
(scala di Karnofsky con punteggio pari o inferiore al 30% oppure ECOG con
punteggio pari o superiore a 3)
c) Pazienti con grave stato di demenza
valutato sulla base della scala CDRs (Clinical Dementia Rating scale), con
punteggio 5.
d) Pazienti con patologie ad andamento cronico degenerativo
con pluripatologia (valutate sulla base della scala di valutazione CIRS
(Cumulative Illness Rating Scale) a 14 item, con indice di severità uguale o
maggiore di 3 e con indice di comorbilità uguale o maggiore di 3) e con almeno
altre due patologie, non concorrenti, oltre la principale.
e) Pazienti con gravissimi disagi psichici
o intellettivi o sordocecità che necessitino di assistenza vigile 24h con grave
rischio della loro incolumità vitale.
f) Pazienti con cerebro lesioni o stati
vegetativi che necessitino di assistenza vigile 24h con grave rischio della
loro incolumità vitale.
Tale
elenco, da noi elaborato, è stato riportato nel decreto di riparto dell'FNA
(fondo non autosufficienza) di 275 milioni, di cui il 30% riservato a tali
malati.
Tale
cifra è una goccia in un mare di disperazione: noi non chiediamo fondi,
sappiamo bene che siamo in forte crisi, perciò proponiamo il seguente progetto
che produce forti risparmi, circa il 50%, e posti di lavoro:
SCHEDA
DI PROGETTO SPERIMENTALE: RESTARE A CASA
OBIETTIVI
Obiettivo
del progetto è il permanere del malato in famiglia, ovvero il rientro da
struttura sociosanitaria o ospedaliera.
DESTINATARI
Destinatari
del progetto sono i disabili gravissimi fisici e psichici affetti da patologie
degenerative, demenza, traumi gravi, coma, comunque tutti i casi bisognosi di
assistenza vigile per i bisogni vitali.
LIVELLI
Il
progetto stabilisce tre livelli assistenziali:
Medio:
patologie che richiedono una presenza assistenziale non specialistica ma vigile
diurna per le
attività
quotidiane della vita per impegni giornalieri fra 12 e 18 ore.
Intensa:
patologie che richiedono una presenza assistenziale non specialistica ma
vigile, diurna e
notturna
per le attività quotidiane della vita per un impegno giornaliero fra 18 e 24
ore.
Totale:
patologie che richiedono una presenza 24 ore su 24 di personale formato per
assistere pazienti dipendenti da macchine per respirazione meccanica invasiva
con tetraplegia.
CONTRIBUTI
Il
livello del contributo è legato al piano personalizzato stabilito dall'equipe
multidisciplinare
dell'unità
di valutazione territoriale secondo le seguenti intensità:
Media:
da 6.000€ a 9.000€ l'anno.
Intensa:
da 9.000€ a 12.000€ l'anno.
Totale:
20.000€ l’anno.
NUMERI
Si
possono quantizzare i seguenti numeri secondo l'intensità:
Media:
70.000
Intensa:
50.000
Totale:
30.000
COSTI
I
costi totali sono i seguenti separati per intensità:
Media:
70.000x7.500€= 525 milioni.
Intensa:
50.000x10.500€= 525 milioni.
Totale:
30.000x20.000€= 600 milioni.
COSTO
TOTALE: 1.650 milioni.
RISORSE
Il
reperimento delle risorse è prioritario nel rispetto di questo periodo di
crisi, non c'è spazio per passi senza le necessarie coperture finanziarie. Il
progetto risulta un investimento attivo che procura risparmi consistenti nel
tempo. 750 milioni si possono trasferire dalla Sanità, capitolo relativo alle
residenze sanitarie, al Welfare.
I
risparmi sono certi perché in RSA il costo annuo per il SSN è di almeno 70.000€
per malato critico. 300 milioni vanno a carico degli enti locali e 600 a
carico dello stato alle Politiche Sociali.
VANTAGGI
Con
1.650 milioni diretti alle famiglie si retribuiscono ben 183.000.000 di ore di
assistente familiare, livello C SUPER del CCNL domestico corrispondenti a circa
90.000 posti di lavoro full-time.
RIENTRI
PER LO STATO
L'immissione
di denaro, (1.650 milioni), con creazione di posti di lavoro crea maggiori
consumi e quindi più IVA, (300 milioni) inoltre si ha un gettito IRPEF (200
milioni) e contributi INPS (180
milioni)
per un totale di 680 milioni che rientrano nelle casse statali.
CONCLUSIONI
Il
progetto presenta peculiarità di fattibilità generando un percorso virtuoso nel
senso di un risparmio reale in prospettiva futura e attuale, creando condizioni
di vita dignitosa alle persone con bisogni esistenziali, rigore ed equità, di
seguito i punti principali:
- Risposte
concrete ai bisogni.
- Freno alla
crescita esponenziale di RSA che costano alla comunità fornendo servizi
scadenti.
- Creazione
di posti di lavoro con sistemazione di tanti care-giver costretti ad
abbandonare il lavoro per accudire il familiare.
- Contributo
alla crescita del PIL in maniera creativa sul sociale.
- Intervento
sul sociale a costo zero che segna un'inversione di tendenza.
- L'aiuto
diretto alle famiglie innesca un circuito virtuoso non dissimile dal
microcredito (Mohammad Yunus, premio Nobel, ben noto a Tecnici ed
Economisti)
- Diminuzione
consistente dei ricoveri ospedalieri, infatti, la casa è un ambiente
povero di carica batterica.
Fare
vivere malati gravissimi nel domicilio è segno di civiltà, ma anche segnale di crescita
e risposta ai tanti disoccupati. Il progetto da un esempio, può essere
raddoppiato, triplicato in funzione dei numeri reali. Resta chiaro che non sono
più accettabili riparti in base alla popolazione, bensì al numero reale dei
malati coinvolti. In Valle d'Aosta non esiste l'anemia mediterranea, per
esempio, la prevalenza di gravi patologie è a macchia di leopardo. Va fatto un
provvedimento blindato da becere interpretazioni.
Chiediamo si faccia chiarezza sul protocollo Stamina: allo scopo
urge nominare una commissione, aperta alle associazioni, che in un mese
stabilisca la bontà della metodica ed eventuali linee guida per una celere
sperimentazione in tutte le regioni con valutazioni trimestrali pubbliche.
Chiaramente aperte a tutti. Ci dichiariamo altresì disponibili a partecipare
con interesse alle sperimentazioni ed alle valutazioni che verranno effettuate
in base alle testimonianze dei malati. Ci sono tanti malati che vorrebbero
beneficiare del metodo Stamina a prescindere dalla certezza della sua
efficacia. I malati nutrono molte speranze, non vogliamo illudere
nessuno, ma nemmeno possiamo essere sordi al grido d'aiuto.
Ma non basta, ci permettiamo di darvi i seguenti
suggerimenti:
1) Superamento
delle residenze sanitarie, gli anziani e malati devono stare a casa, con piani
personalizzati, si spende la metà e le persone stanno meglio.
2) Creazione
di centri di acquisto regionali, con annesso centro ausili che metta fine allo scandalo
degli sprechi. Basta con i service che ingrassano gli speculatori.
3) Chiusura
di tutti gli ospedali inutili dove i reparti fungono da albergo. Bisogna tenere
le eccellenze e poliambulatori diffusi potenziando i trasporti medicalizzati.
4) Creazione
di reparti di assistenza domiciliare polivalente che segua i dimessi post
acuzie ed i pazienti cronici. Basta con finte cooperative e avvoltoi.
5) Gli
ospedali devono avere personale tutto interno, che senso ha avere imprese di
pulizie dentro i reparti o infermieri in affitto? Si spende di più.
6) Creazione
di un servizio socio sanitario diffuso che tenga nel domicilio le persone,
finanziare le famiglie, l'istituzionalizzazione costa troppo, in particolare
gli ospedali.
7) Creazione,
in concerto coi comuni, di case famiglia, per gestire malati cronici che non
hanno famiglie. L'assistenza può essere gestita con badantato formato
col supporto sanitario di equipe dedicata.
8) Istituzione
diffusa, con fondi sociali, di case del popolo che diano una vita dignitosa ad
anziani, disabili e disagiati, non si vive di solo pane, i risparmi verrebbero
dai psicofarmaci.
9) Riduzione
diffusa dei primariati, con relativo codazzo. E' possibile che a Cagliari ci
siano 10 reparti di medicina, 3 al policlinico? Fuori i baroni e la politica
dagli ospedali.
10) Spostamento di almeno 20
miliardi dal sanitario al sociale. E' ridicolo chiudere disabili ed anziani in
prigioni, condannati senza colpe, la società invecchia, dobbiamo avere cura dei
nostri genitori, suoceri, nonni, siamo una vergogna.
Avete
22 giorni di tempo per esaminare le nostre proposte, vogliamo incontrare una
delegazione qualificata dei ministeri: Sanità, Economia e Politiche Sociali,
noi ci saremo.
IL
12 GIUGNO 2013, DALLE ORE 10,30 SAREMO DAVANTI AL MINISTERO
DELL'ECONOMIA
IN VIA XX SETTEMBRE 97, IN PRESIDIO PERMANENTE.
Stavolta faremo gesti talmente eclatanti che comunicheremo in
apposito comunicato stampa. Vi basti sapere che non ci muoveremo senza un
documento scritto firmato dai tre Ministri. Nel documento dovranno essere presi
impegni precisi con date e cifre.
Siamo stanchi di dover sempre ricorrere a gesti eclatanti quando
le priorità sono sotto gli occhi di tutti. La salute di un Paese dev'essere al
primo posto. Decidano Loro se ci dev'essere per forza il morto, sardo o di
qualunque altra regione d'Italia perchè questi presidi sono per noi uno sforzo
vitale di cui qualcuno dovrà rispondere.
Cordiali
saluti
Monserrato,
20 maggio 2013
Il segretario
Salvatore Usala