Italia bene comune? Proprio come per il
nuovo depuratore di Pulsano e Leporano!
Signor Presidente Vendola,
abbiamo taciuto per un anno e mezzo anche se nulla è
cambiato alla Litoranea dei Micenei di Marina di Pulsano in provincia di
Taranto, al nostro Lido Fogna. Lo scarico nel mare dei reflui non conformi
(liquami) provenienti dal vecchio depuratore continua più vigoroso che mai,
grazie anche ai nuovi allacci bipartisan indispensabili per foraggiare i bacini
elettorali di destra e di sinistra, di sopra e di sotto. I tombini continuano a
vomitare liquami che invadono la litoranea salentina irrigando la scogliera
prima di finire nel mare. Sono i tombini della III traversa dei Pescatori che
incrociano la litoranea dei Micenei all’altezza del civico 27. Le ultime
tracimazioni importanti sono avvenute il 12 maggio scorso in seguito alle
piogge della scorsa fine settimana. Il problema delle tracimazioni di liquami
dai tombini resta nonostante le recenti dichiarazioni del Sindaco di Pulsano
Giuseppe Ecclesia, forse frutto di amnesie preelettorali, sulla definitiva
soluzione delle tracimazioni (intervista alla redazione di Taranto Buonasera
dei candidati sindaci accessibile all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=2VfLOPlDd2Q).
Infatti, il Sindaco ha dimenticato di raccontare che i 400 mila euro spesi
dalla sua giunta hanno avuto come risultato non la soluzione del problema ma il
suo spostamento da via La Fontana alla III traversa dei Pescatori. 400 mila
euro per spostare in problema di un chilometro! Questa condizione permarrà
finché non sarà avviato il nuovo depuratore con la dismissione del vecchio e
del suo incredibile scarico di liquami nel mare.
Abbiamo taciuto per tutto questo tempo non perché
rassegnati, non perché ormai disinteressati ma perché con le azioni dell’ex
Assessore Regionale alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati, ci sembrava che fosse
stato intrapreso il percorso giusto per giungere alla soluzione definitiva del
problema. Amati aveva dimostrato competenza nella gestione di un progetto e dei
lavori riguardanti un’opera pubblica resa complessa dall’incompetenza (e
speriamo solo dall’incompetenza) di chi l’aveva gestita prima di lui.
Non avevamo tuttavia considerato un aspetto. In effetti,
abbiamo capito tardi che nel suo schieramento quello dell’Italia dei “beni
comuni”, quando per errore ci si imbatte in uno bravo e capace bisogna
immediatamente ed impietosamente “trombarlo” per non correre il rischio di far
terra bruciata attorno all’imperante mediocrità. Se c’è uno capace di chiedere
ai colossi industriali di usare l’acqua depurata invece dell’acqua potabile, in
un contesto dove sono molto più utili politici e controllori che si prostrano
al cospetto dei capitani d’impresa, è bene toglierlo di mezzo. Potrebbe essere
pericoloso, il popolino potrebbe davvero comprendere cosa significa difendere i
beni comuni e gli interessi di una comunità.
Non ci sembra una coincidenza infatti che l’unico assessore
capace della sua giunta sia stato fatto fuori proprio all’indomani
dell’ennesima disastrosa esperienza elettorale che ha avuto come protagonista
quell’accozzaglia di “cerca-poltrone” chiamata centrosinistra. Tanto
interessati ai beni comuni da dimenticare in cantina le promesse elettorali per
“inciuciare” come d’abitudine con chi ha mandato l’intero paese alle ortiche
con le politiche scellerate dell’ultimo ventennio, come se non ci fosse bastato
quell’altro ventennio antidemocratico della prima metà del secolo scorso.
Probabilmente, signor Presidente, è troppo impegnato nel
ricostruirsi una verginità politica nelle piazze romane, sperando che il suo
elettorato dimentichi cosa avete appena combinato, ma noi siamo ancora lì con i
nostri tombini e con i nostri liquami scaricati nel mare di Pulsano, mare che
in corrispondenza del recapito finale del vecchio depuratore risulta fortemente
inquinato con livelli di residui fecali che superano di oltre cento volte i
limiti per la balneabilità (oltre 50 mila unità di escherichia coli – batteri
fecali - su 100 ml di acqua come risultato dalle analisi della Goletta Verde
del 2010 e del 2012).
Stando alle sue promesse, il nuovo depuratore, che avrebbe
ridato dignità a noi cittadini ed al nostro mare, sarebbe dovuto partire nello
scorso aprile. Siamo a maggio e più nulla si sa. Quanto ci piacerebbe sentirle
pronunciare, adesso, per il nostro depuratore mai nato, una frase come: “State
tranquilli, non è che mi sono scordato! Il presidente non si è defilato.”
Evidentemente una rassicurazioni come questa potranno essere
riservate ad altri contesti dove ci sono quelli che contano davvero e non a degli
“infognati” come noi.
L’ex Assessore Amati teneva riunioni periodiche per
verificare l’avanzamento dei lavori del nuovo depuratore che dopo 16 anni e 25
milioni di euro ancora non è stato avviato!
Dopo che ad Amati sono state ritirate le deleghe assessorili,
è piombato un fragoroso silenzio sulla faccenda. Fonti ufficiose ma autorevoli
riferiscono che la “pratica” sia finita nelle mani di funzionari che renderanno
noti eventuali ritardi solo dopo che questi saranno stati accertati. È più o
meno come dire metterò un gard rail sulla strada (ed a Lido Fogna ci è stato
portato via anche quello) solo dopo che qualcuno si sarà sfracellato! Speriamo
solo che questa voce sia infondata.
Le sensazioni e lo sdegno che proviamo sono ben lontani da
quell’idea dei beni comuni in nome dei quali tanto vi si è gonfiato il petto sui
palchi durante i comizi della scorsa campagna elettorale. Beni comuni che tanto
riempiono i programmi delle liste per le prossime elezioni comunali pulsanesi,
ma nei fatti poco interessano il sopito ed accondiscendente consiglio comunale,
da cui nessuna notizia trapela sullo stato del nuovo depuratore. Questo
dimostra che un depuratore mai entrato in funzione è molto più utile
politicamente di uno che funziona. Senza opere incompiute e fantasiose
promesse, come si può speculare sui consensi dell’ingenuo bacino elettorale?
Meno diritti ha l’elettore e più reputerà attraenti le balle raccontate prima delle
elezioni!
Ci piacerebbe poter cambiare idea quanto prima. Ci
basterebbe sapere che il progetto del nuovo depuratore è finito nelle mani di
gente competente, che sia reso pubblico con cadenza quindicinale lo stato di
avanzamento dei lavori con impegni e scadenze chiari e pubblici fino alla sua
messa in esercizio. Ci piacerebbe cambiare idea, ma al momento non possiamo
altro che constatare che la sua concezione di bene comune dista miliardi di
anni luce dalla nostra.
Poco speranzosi di ricevere attenzioni da parte sua, visto il
suo impegno per il nostro territorio, le porgiamo i nostri saluti.
Luciana Sabatino,
Nino Pane,
Pasquale Risimini
per il comitato spontaneo “Litoranea dei Micenei”
PS: Le immagini allegate non sono recenti per nostra volontà
proprio per sottolineare che negli ultimi tre anni nulla è cambiato a Lido
Fogna e quindi sono più che mai attuali.