Ci risulta che almeno 11 navi piene di
carbon coke sono attraccate a Taranto nel 2013 e hanno rifornito l'Ilva. Questo
significa che le emissioni del benzo(a)pirene (frutto della cottura del carbon
coke nella cokeria) sono destinate a calare drasticamente nel quartiere Tamburi
di Taranto. Ma l'inquinamento complessivo continua a rimanere preoccupante per
via della composizione chimica (più tossica che in altre città) delle polveri
sottili (PM10) che continuano ad essere inalate dagli abitanti del quartiere Tamburi
e anche nei quartieri più distanti di Taranto.
Si allega la documentazione distribuita
nella conferenza stampa di oggi di PeaceLink (tenutasi stamattina presso la
Libreria Mandese a Taranto in via Liguria) in cui hanno relazionato Fulvia
Gravame e Alessandro Marescotti.
Conferenza stampa di PeaceLink (2/5/2013)
In essa sono emersi cinque elementi di
conoscenza.
1) Per i lavori prescritti dall'AIA
(Autorizzazione Integrata Ambientale) l'Ilva ha fermato le batterie più
inquinanti della sua cokeria. Le batterie fermate sono anche le più vicine al
fronte urbano. Rimangono in funzione solo quelle più lontane dalle case. Per
poter ovviare alla mancata produzione della propria produzione di carbon coke
negli ultimi mesi sono arrivate almeno 11 navi per rifornire l'Ilva di
carbon coke.
2) E' ragionevole pensare che - per la
prima volta a Taranto - possa essere registrato nel quartiere Tamburi (il più
vicino all'Ilva) un calo drastico del benzo(a)pirene, il che
confermerebbe il nesso che lega le emissioni della cokeria alla presenza di
benzo(a)pirene nell'aria che si respira in quel quartiere, storicamente
considerato il simbolo dell'inquinamento di Taranto. Siamo in attesa pertanto
dei dati dell'Arpa sul benzo(a)pirene per verificare se al fermo delle batterie
più inquinanti corrisponde un calo significativo del benzo(a)pirene nel
quartiere Tamburi, il che sarebbe un importante elemento ai fini delle
indagini della Procura.
3) L'alleggerimento dell'inquinamento è
tuttavia transitorio. Non è il risultato "miracoloso" dell'AIA ma deriva
semplicemente del fermo tecnico delle batterie più vicine e più inquinanti.
Quando la produzione ritornerà come prima, l'inquinamento tornerà
verosimilmente a salire.
4) L'aria del quartiere Tamburi tuttavia rimane non salubre. Lo dimostriamo con
i dati del PM10 (polveri sottili) della centralina dell'Arpa di via Machiavelli
nel quartiere Tamburi. Tali dati sono stati moltiplicati per il
"coefficiente di tossicità" di quelle polveri sottili, pari a 2,226.
Grazie a questo calcolo possiamo dichiarare che chi vive nel quartiere Tamburi
è ancora a rischio, nonostante il calo della concentrazione del PM10. Ad
esempio 32 microgrammi di PM10 nel quartiere Tamburi di Taranto hanno effetti
sanitari, in termini di mortalità, equivalenti a 70 microgrammi di PM10 a
Milano, a Torino o a Bologna. Ma mentre a Milano, Torino o Bologna il valore di
70 segnerebbe uno sforamento del limite di legge, a Taranto il valore di 32
risulta "a norma", pur rappresentando lo stesso pericolo in termini
di mortalità. Ciò è causato dalla composizione chimica delle polveri ddi
Taranto, come affermato dall'Istituto Superiore della Sanità. Nel file allegato
vi sono ulteriori elementi di documentazione di tale affermazione.
5) PeaceLink chiede al Centro Ambiente e
Salute di Taranto (in cui confluiscono le competenze di Asl e Arpa) di fornire i dati
della mortalità e dei ricoveri mese per mese, suddivisi per quartiere, età,
sesso, causa e professione. Ad oggi invece i morti vengono resi noti solo dopo
tre anni mentre i ricoveri non vengono comunicati al pubblico, evidentemente
per una scelta politica: quella di non allarmare la popolazione. E soprattutto
ciò non viene fatto, evidentemente, per non indagare sul nesso fra danni alla
salute e inquinamento. A tal fine nel file allegato riportiamo imporanti
informazioni che dimostrano come è possibile studiare il nesso fra ricoveri ed
emissioni di un'acciaieria nell'Utah (Stati Uniti).
Per
informazioni:
Alessandro
Marescotti
cell.3290980335
Segnaliamo
la foto ingrandibile con la didascalia presente su questa pagina web http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/38339.html