Il movimento Ammazza che Piazza a seguito del trascorso referendum consultivo
sulla chiusura totale o parziale dell'Ilva del 14 Aprile 2013 intende fare
alcuni chiarimenti e comunicare quanto segue:
Tutti noi votanti cittadini di Taranto sapevamo in cuor nostro che un referendum
così osteggiato dai diversi poteri forti, come le istituzioni, azienda e
sindacati non avrebbe avuto molte possibilità di raggiungere il quorum
sufficiente e necessario per essere valido.
Quello che invece ci teniamo a precisare è la notizia che quasi 35mila
cittadini di Taranto hanno confermato di voler cambiare registro radicalmente,
abbandonando l'ormai distorta e arcaica idea di una economia a vocazione
industriale, che ormai sta mostrando palesemente tutti i suoi limiti e le sue
contraddizioni. Non si può lavorare per morire o per far morire questo è il
dato più chiaro e incontrovertibile; senza dimenticare che questo dato è un
segnale importante per le attuali e future amministrazioni, che
dovranno(obbligatoriamente) incentrare una politica di sviluppo quanto più
lontana dai fumi e dalle polveri dell'Ilva e di tutte quelle realtà inquinanti
presenti a Taranto.
Più del 90% dei votanti ha espressamente reclamato una chiusura dell'Ilva, a
questo risultato si è arrivati per merito di tutte le forze che da tanti anni
si sono impegnate per salute e ambiente; ma giusto riconoscimento va anche a
chi da 1 anno a questa parte ha preso coscienza della drammatica realtà in cui
viviamo tentando di individuare una soluzione condivisa sia dagli operai che dai
cittadini. Pertanto riteniamo che l'astensionismo è scaturito in primis dalla
difficoltà per molti fuorisede di tornare a votare e poi purtroppo anche per
colpa dell'elevato indice di "indolenza"che attanaglia la città di
Taranto; infine crediamo anche che l'astensionismo è stato una forma di
protesta di molti cittadini che con il loro silenzio hanno voluto dimostrare il
"sicuro" assenso alla chiusura degli impianti inquinanti(silenzio
assenso) ma allo stesso tempo il loro distacco dal voto è dettato dalla
rassegnazione che tale voto fosse inutile a cambiare la realtà, considerato il
valore consultivo del referendum.(chi vorrebbe far vivere i propri figli in
queste condizioni?!?!?)
Da queste premesse riteniamo che la lotta alla "fabbrica della morte"
non si può e non si deve fermare e auspichiamo una volta per tutte, una
CHIAREZZA sugli obiettivi da portare a termine, come :CHIUSURA,
RISARCIMENTO,BONIFICHE E ALTERNATVE LAVORATIVE. Non ci stancheremo mai di
ribadirlo!
In questo stato di cose non possiamo permettere che la famiglia Riva
"violenti ancora" per questi ultimi 2 anni(termine aia 2015) il
nostro territorio e la salute di tutti, e non vogliamo che alla fine dei quali,
la stessa Ilva uscirà di scena senza versare un rilevante risarcimento per
cittadini e operai e per le necessarie bonifiche del territorio. RIBADIAMO CHE
IL PROFITTO DI POCHI NON PUÒ ESSERE MESSO DINANZI ALLA SALUTE DI NESSUN
CITTADINO; i tarantini non sono schiavi o "pezze" da strizzare per
poi essere abbandonate al tragico destino che pure le pietre ne sono a
conoscenza.
Vogliamo così invitare tutti i movimenti, comitati e associazioni a riunirsi
sotto un'unica bandiera, la quale dovrà essere portatrice di comuni principi e
obiettivi, ricominciando le lotte come prima più di prima alla famiglia Riva la
quale risulta essere insieme allo Stato, responsabile del disastro ambientale e
sociale di Taranto. E' ora di ritornare a "camminare con la schiena
retta" a rivendicare i nostri diritti "umani" i quali troppo
spesso sono stati violati in favore del guadagno-profitto dei Riva e dello
Stato italiano.
CHIEDIAMO A TUTTE LE FORZE CITTADINE, REGIONALI E NAZIONALI DI ESSERE PARTECIPI
ATTIVAMENTE IN MANIERA CONCRETA CONTINUANDO “INSIEME” A SOSTENERE CON OGNI
MEZZO NECESSARIO IL NOSTRO NO AL DECRETO "LICENZA DI UCCIDERE" E
ANCHE PER PRETENDERE GARANZIE REALI SULLA MONETIZZAZIONE DEL DANNO DA DISASTRO
AMBIENTALE CHE LA NOSTRA TARANTO HA SUBITO E CONTINUA A SUBIRE…. PAGHINO TUTTI
I RESPONSABILI!
Ammazza che Piazza
CHI
SONO I RAGAZZI DI AMMAZZA CHE PIAZZA:Siamo
un gruppo di ragazzi stanchi di rimanere indifferenti ai tanti problemi della
città che noi amiamo e rispettiamo. La nostra
voglia di agire e di dare un contributo concreto alla rinascita di Taranto ci
ha portato a riunirci e organizzare un opera di pulizia e ripristino delle zone
verdi, quali parchi,villette, piazze ecc ecc. Per chi non lo sapesse Taranto è
una città con meno zone verdi d'Italia, dove oltre alla cementificazione del
territorio ha anche un altro primato, quella della maggiore emissione di
diossine d'Italia(92% di tutta la nazione).
Siamo tutti stanchi di sentir parlare male della
nostra città, di vederla sporca ed inquinata, dove le possibilità di un lavoro
serio e legale sono pochissime e spesso clientelari. Il nostro scopo è di
riprenderci la nostra storia con determinazione e lavoro duro affinché ognuno
di noi possa essere orgoglioso di vivere in questo fantastico e storico
territorio.
Chi vuole unirsi a noi nella pulizia delle zone
verdi, nella sensibilizzazione della cittadinanza e nelle lotte per migliorare
la nostra Taranto è IL BENVENUTO!!
RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA STORIA E RIDIAMO SPLENDORE
A QUESTA STORICA CITTA' TROPPO ANNEBBIATA E INGRIGITA DAGLI ULTIMI
ANNI.....INSIEME SI PUO' ARRIVARE DOVE SI VUOLE.
AVANTI SPARTANI!