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Ammazza che piazza si esprime in merito al risultato referendario del 14 aprile riguardante Ilva di Taranto
venerdì 19 aprile 2013

da Sabrina Sabatelli




 

 


Il movimento Ammazza che Piazza a seguito del trascorso referendum consultivo sulla chiusura totale o parziale dell'Ilva del 14 Aprile 2013 intende fare alcuni chiarimenti e comunicare quanto segue:
Tutti noi votanti cittadini di Taranto sapevamo in cuor nostro che un referendum così osteggiato dai diversi poteri forti, come le istituzioni, azienda e sindacati non avrebbe avuto molte possibilità di raggiungere il quorum sufficiente e necessario per essere valido.
Quello che invece ci teniamo a precisare è la notizia che quasi 35mila cittadini di Taranto hanno confermato di voler cambiare registro radicalmente, abbandonando l'ormai distorta e arcaica idea di una economia a vocazione industriale, che ormai sta mostrando palesemente tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni. Non si può lavorare per morire o per far morire questo è il dato più chiaro e incontrovertibile; senza dimenticare che questo dato è un segnale importante per le attuali e future amministrazioni, che dovranno(obbligatoriamente) incentrare una politica di sviluppo quanto più lontana dai fumi e dalle polveri dell'Ilva e di tutte quelle realtà inquinanti presenti a Taranto.
Più del 90% dei votanti ha espressamente reclamato una chiusura dell'Ilva, a questo risultato si è arrivati per merito di tutte le forze che da tanti anni si sono impegnate per salute e ambiente; ma giusto riconoscimento va anche a chi da 1 anno a questa parte ha preso coscienza della drammatica realtà in cui viviamo tentando di individuare una soluzione condivisa sia dagli operai che dai cittadini. Pertanto riteniamo che l'astensionismo è scaturito in primis dalla difficoltà per molti fuorisede di tornare a votare e poi purtroppo anche per colpa dell'elevato indice di "indolenza"che attanaglia la città di Taranto; infine crediamo anche che l'astensionismo è stato una forma di protesta di molti cittadini che con il loro silenzio hanno voluto dimostrare il "sicuro" assenso alla chiusura degli impianti inquinanti(silenzio assenso) ma allo stesso tempo il loro distacco dal voto è dettato dalla rassegnazione che tale voto fosse inutile a cambiare la realtà, considerato il valore consultivo del referendum.(chi vorrebbe far vivere i propri figli in queste condizioni?!?!?)
Da queste premesse riteniamo che la lotta alla "fabbrica della morte" non si può e non si deve fermare e auspichiamo una volta per tutte, una CHIAREZZA sugli obiettivi da portare a termine, come :CHIUSURA, RISARCIMENTO,BONIFICHE E ALTERNATVE LAVORATIVE. Non ci stancheremo mai di ribadirlo!
In questo stato di cose non possiamo permettere che la famiglia Riva "violenti ancora" per questi ultimi 2 anni(termine aia 2015) il nostro territorio e la salute di tutti, e non vogliamo che alla fine dei quali, la stessa Ilva uscirà di scena senza versare un rilevante risarcimento per cittadini e operai e per le necessarie bonifiche del territorio. RIBADIAMO CHE IL PROFITTO DI POCHI NON PUÒ ESSERE MESSO DINANZI ALLA SALUTE DI NESSUN CITTADINO; i tarantini non sono schiavi o "pezze" da strizzare per poi essere abbandonate al tragico destino che pure le pietre ne sono a conoscenza.
Vogliamo così invitare tutti i movimenti, comitati e associazioni a riunirsi sotto un'unica bandiera, la quale dovrà essere portatrice di comuni principi e obiettivi, ricominciando le lotte come prima più di prima alla famiglia Riva la quale risulta essere insieme allo Stato, responsabile del disastro ambientale e sociale di Taranto. E' ora di ritornare a "camminare con la schiena retta" a rivendicare i nostri diritti "umani" i quali troppo spesso sono stati violati in favore del guadagno-profitto dei Riva e dello Stato italiano.
CHIEDIAMO A TUTTE LE FORZE CITTADINE, REGIONALI E NAZIONALI DI ESSERE PARTECIPI ATTIVAMENTE IN MANIERA CONCRETA CONTINUANDO “INSIEME” A SOSTENERE CON OGNI MEZZO NECESSARIO IL NOSTRO NO AL DECRETO "LICENZA DI UCCIDERE" E ANCHE PER PRETENDERE GARANZIE REALI SULLA MONETIZZAZIONE DEL DANNO DA DISASTRO AMBIENTALE CHE LA NOSTRA TARANTO HA SUBITO E CONTINUA A SUBIRE…. PAGHINO TUTTI I RESPONSABILI!

Ammazza che Piazza


CHI SONO I RAGAZZI DI AMMAZZA CHE PIAZZA:Siamo un gruppo di ragazzi stanchi di rimanere indifferenti ai tanti problemi della città che noi amiamo e rispettiamo. La nostra voglia di agire e di dare un contributo concreto alla rinascita di Taranto ci ha portato a riunirci e organizzare un opera di pulizia e ripristino delle zone verdi, quali parchi,villette, piazze ecc ecc. Per chi non lo sapesse Taranto è una città con meno zone verdi d'Italia, dove oltre alla cementificazione del territorio ha anche un altro primato, quella della maggiore emissione di diossine d'Italia(92% di tutta la nazione).
Siamo tutti stanchi di sentir parlare male della nostra città, di vederla sporca ed inquinata, dove le possibilità di un lavoro serio e legale sono pochissime e spesso clientelari. Il nostro scopo è di riprenderci la nostra storia con determinazione e lavoro duro affinché ognuno di noi possa essere orgoglioso di vivere in questo fantastico e storico territorio.
Chi vuole unirsi a noi nella pulizia delle zone verdi, nella sensibilizzazione della cittadinanza e nelle lotte per migliorare la nostra Taranto è IL BENVENUTO!!
RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA STORIA E RIDIAMO SPLENDORE A QUESTA STORICA CITTA' TROPPO ANNEBBIATA E INGRIGITA DAGLI ULTIMI ANNI.....INSIEME SI PUO' ARRIVARE DOVE SI VUOLE.
AVANTI SPARTANI!

 





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