Vogliamo
sottolineare che 34 mila persone che vanno a votare non sono un flop.
Oltre
30 mila hanno scelto la chiusura degli impianti più inquinanti dell’Ilva,
quelli dell'area a caldo.
E'
la prima consultazione referendaria della storia cittadina.
E'
la più grande mobilitazione che ci sia mai stata a Taranto sulla questione.
Per
molto tempo si è disquisito sul numero dei partecipanti ai cortei locali per la
salute e l'ambiente: 5 mila, 10 mila, 15 mila, 20 mila... Oggi con certezza ci
siamo contati e abbiamo superato i trentamila cittadini attivi.
Con
questi numeri si può cambiare Taranto. La storia non la fanno gli assenti.
Siamo
orgogliosi del risultato ottenuto. Abbiamo visto – con fiera dignità – affluire
ai seggi a testa alta, persone coscienti di fare qualcosa di importante.
Questi cittadini daranno filo da torcere.
Ora
talloneremo l’azienda sulle inadempienze dell’Autorizzazione Integrata
Ambientale (AIA).
Ai
parlamentari chiederemo una legge che cancelli le cosiddette norme Salva-Ilva.
Sulla
questione del piombo nel sangue dei bambini lanceremo una campagna senza
precedenti.
Sulle
bonifiche non fatte con il criterio di “chi inquina paga” interesseremo
direttamente la Commissione Europea.
Abbiamo
tante iniziative e andremo all’attacco.
Taranto
non ritornerà più indietro.
Per
Peacelink
Alessandro
Marescotti
Fulvia
Gravame