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"L'A.S.I. come Araba Fenice: risorgerà dalle sue ceneri?"
giovedì 11 aprile 2013

lettera aperta al Presidente dell'A.S.I. Costanzo Carrieri ed invito partecipazione dibattito referendum 14 aprile

da CrispiusSantorius



28 marzo 2013
OGGETTO: Invito partecipazione dibattito referendum 14 aprile

Al Presidente dell’A.S.I. Costanzo Carrieri,

ho il piacere di inviarLe, con la speranza di un suo apprezzamento, la nota stampa esplicativa riguardante l’iniziativa editoriale “TARANTO: REALTA’ E PROSPETTIVE” che la Redazione di Jo Tv organizza in occasione della celebrazione dell’imminente referendum (14 aprile 2013) consultivo sulla permanenza o meno dello stabilimento siderurgico. Considerato che Lei è ormai un amministratore di lungo corso e con incarichi rilevanti, non Le sfuggirà la portata epocale della vicenda che il referendum del 14 aprile comporta.
Quest’ultimo incarico è da far tremare le vene e i polsi a qualunque amministratore, anche se di lungo corso, in quanto il Consorzio ASI, che pure era sorto per promuovere ed accompagnare l’industrializzazione dell’area jonica, ha svolto meschinamente un ruolo meramente ancillare e non propulsivo e, non poco, ha contribuito a sovraccaricare il lavoro della Magistratura tarantina su continue indignate e circostanziate segnalazioni; a testimonianza di ciò basti ricordare che il suo statuto venne cambiato ad usum delphini su richiesta pervenuta dall’alto affinché il vice presidente fosse anche il direttore generale pro tempore dello stabilimento siderurgico Italsider di Taranto.
Eppure, l’ASI nacque in attuazione della legge n° 555 del 18.07.1959, che istituiva i consorzi di sviluppo industriali, con potestà di redigere in autonomia piani regolatori per le aree industriali e relative infrastrutture e vincolanti per i piani regolatori degli Enti locali facenti parte dei consorzi stessi.
I soci fondatori del Consorzio Asi di Taranto, in data 20.02.1960 e secondo l’atto di repertorio n° 5348 dell’Amministrazione Provinciale di Taranto, furono : l’IRI, la Provincia di Taranto, la CCIAA di Taranto, l’EPT di Taranto, i Comuni di Taranto, Carosino, Castellaneta, Crispiano, Faggiano, Fragagnano, Grottaglie, Leporano, Lizzano, Massafra, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Palagianello, Palagiano, Pulsano, Roccaforzata, S. Giorgio Jonico, e l’A.S.A.I.T., associazione degli operatori economici per lo sviluppo dell’area industriale sorta in seno alla locale Assindustria.
In data 28.06.1960 il Presidente della Repubblica approvò, con Decreto n° 806, l’atto costitutivo e statuto del Consorzio; in data 12.11.1960 si insediò il Consiglio Generale del Consorzio ASI di Taranto, che, presieduto dal Prefetto D’Aiuto, procedé alla elezione degli organi statutari che risultarono così composti:
-Presidente il prof. Antonio Mario Mazzarino, Consigliere provinciale di Taranto, funzionario dell’Ente Riforma Fondiaria e segretario provinciale della D.C.;
-Consiglieri: l’ing. Luigi Clonaci, rappresentante l’IRI, Giuseppe Conte, vice presidente della Provincia di Taranto e segretario provinciale della CISL, Nicola Lazzaro, sindaco di Massafra, Angelo Monfredi, sindaco di Taranto, Nicola Resta, presidente dell’Associazione industriali di Taranto e futuro vicepresidente di Confindustria, Vito Panunzio, vicedirettore Finsider, già sindacalista meridionalista, che aveva partecipato come delegato dell’Italia ai colloqui di Parigi per l’istituzione della C.E.C.A., Comunità europea del carbone e dell’acciaio.
Di recente, con il rinnovo del consiglio di amministrazione, Lei è stato eletto Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ASI, composto, in qualità di consiglieri, anche Ippazio Stefàno, Luigi Sportelli, Martino Tamburrano, Angelo Miccoli.
Nonostante Lei e i nuovi membri siano soggetti di provata esperienza e valenza, purtroppo ereditano un’esperienza fallimentare. Su di Lei incombe, qui ed ora, in un momento drammatico qual è quello di un referendum per scegliere un modello industriale con riflessi geopolitici e geoeconomici di portata mondiale.
Non è cosa da invidiare chi ha l’onere di mettere mano ad un Ente che in tutti questi anni si è distinto nell’assecondare un modello di sviluppo industriale già superato dai primi degli anni ’70 e condotto in loco con corto respiro, affidato ad una gestione ora sciatta ora distratta, spesso connivente, come nel caso dell’intervento del sovrappasso del glorioso fiume Galeso, definito da Antonio Rizzo “un intervento da scapestrati”, sempre inadeguata come nel caso dell’altra perla: la deviazione della foce del fiume Tara.
Quest’ultima insana azione è stata promossa per permettere la costruzione del molo polisettoriale. A nulla valse la battaglia che parte del Partito Socialista ingaggiò per evitare l’onta dovuta alla manomissione del corso del fiume, dato che Taras, oltre ad essere un biotopo, è anche il nome del dio eponimo che dà il nome alla città. La manomissione dei luoghi ha innescato un intenso processo di erosione dell’arenile di Lido Azzurro, dove le aree coltivate sulla foce costituirono per millenni il principale verziere della città; verziere in cui si erano selezionati e, purtroppo, persi alcuni cultivar di leguminose (le fave d’ a varche) e di prugne susina pappagone (un frutto oblungo, di color oro, profumato, con corteccia delicata, nocciolo piccolo e distaccato dalla drupa). La battaglia fu persa in ossequio all’azione dell’ASI, da sempre subordinata e appiattita alle esigenze della grande industria.
Certo, Le necessitano una bella forza e un bel coraggio per adempiere con competenze d’onore ai gravosi impegni istituzionali, per far sì che quest’Ente, dimostratosi per anni inutile e/o dannoso, possa dare almeno un vagito, a cominciare dalla propizia occasione offerta del referendum suddetto. Per questo motivo sarei onorato se vorrà fornire un Suo prezioso intervento personale che sicuramente arricchirà il dibattito e forse sarà il segno dell’inizio di un affrancamento dalle mire incestuose della grande industria e, con spirito glocal, riposizionare Taranto su un fronte di progresso.
Per l’intervento potrà scegliere di partecipare alle tavole rotonde di persona in studio, o con intervento scritto per via e-mail oppure in videoconferenza.
Fiducioso di un Suo positivo riscontro, colgo l’occasione per porgerLe cordiali saluti.

Angelo Candelli – editore di Jo Tv
angelocandelli@me.com



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