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Donne per Taranto, nessun "controllo" sugli organi di controllo
sabato 16 marzo 2013

da Comitato Donne per Taranto




 Ancora una volta le Amministrazioni locali e la Politica osteggiano e ostacolano l’impegno e il lavoro degli organi di controllo, così come in passato è successo con la Magistratura. E’ oggi la volta dell’assessore provinciale Mancarelli che con una nota al Ministro Clini fa dichiarazioni che ci lascino sconcertate.

Anzitutto l’assessore parla a nome di una provincia jonica mettendole nel cuore speranze che non si rivelano vere per tutti.
L’assessore continua ancora con quella che per noi e per tantissimi cittadini di Taranto e provincia risulta essere una favoletta non attuabile: l’ambientalizzazione.

Ribadiamo il nostro NO ad un tentativo di far passare che la città di Taranto è orientata a questo.
Sappiamo per certo (e dati epidemiologici lo attestano) che un’Industria così obsoleta e così vicina alle case non potrà mai essere ambientalizzata ed è per questo che questo comitato si è da sempre battuto per il non rilascio dell’AIA.
Noi chiediamo e continuiamo a chiedere bonifiche e alternative all’acciaio.

Riteniamo che, ancora una volta, si stia prendendo tempo per salvare inquinatori e banche e al tempo stesso si stia togliendo tempo ai cittadini di Taranto che, a causa di una Politica assente e sorda, continuano ad ammalarsi e a morire vedosi, al tempo stesso, strappare la ricchezza della propria economia locale.
Non riusciamo a comprendere di cosa l’Assessore sia soddisfatto visto che dichiarazioni autorevoli ci confermano che ben poco o quasi nulla è stato fatto e che gli stessi cittadini, con segnalazioni giornaliere e video, attestano che l’Ilva continua nella sua opera di distruzione e di inadempienza.

Ma la cosa ben più grave è la richiesta che l’assessore rivolge al Ministro Clini “di intervenire con la necessaria tempestività per coordinare l'operato di tutti gli enti di controllo con l'obiettivo di non alimentare, seppure indirettamente, confusione nell'opinione pubblica tarantina”. Ci sembra palese che tale richiesta venga nel momento in cui i vertici dell’Arpa Puglia, in un documento consegnato alla Procura di Taranto, muovono accuse certificate secondo le quali lIlva continua a inquinare non rispettando le prescrizioni imposte dall’Autorizzazione Integrata Ambientale.

Nella stessa nota l’Arpa afferma che i ritardi e le omissioni non fanno altro che incrementare il fenomeno di danno ambientale già in atto.

A tali dichiarazioni, il trovarsi un Assessore Proviciale all’Ambiente che invece di affrontare l’emergenza in atto scrive al Ministro Clini al fine di “controllare l’organo di controllo” è quanto di più vergognoso e paradossale possa accadere in questa città sempre più sola e sempre più abbandonata dalle istituzioni locali.
Il Comitato Donne per Taranto chiede alla Nazione intera di riaccendere i riflettori sul nostro dramma perché in questo buio che è calato da qualche tempo, gli sciacalli stanno facendo di noi carne da macello.

Il Comitato Donne per Taranto


 





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