Ancora una volta le Amministrazioni
locali e la Politica osteggiano e ostacolano l’impegno e il lavoro degli organi
di controllo, così come in passato è successo con la Magistratura. E’ oggi la
volta dell’assessore provinciale Mancarelli che con una nota al Ministro Clini
fa dichiarazioni che ci lascino sconcertate.
Anzitutto l’assessore parla a nome di una provincia jonica mettendole nel cuore
speranze che non si rivelano vere per tutti.
L’assessore continua ancora con quella che per noi e per tantissimi cittadini
di Taranto e provincia risulta essere una favoletta non attuabile:
l’ambientalizzazione.
Ribadiamo il nostro NO ad un tentativo di far passare che la città di Taranto è
orientata a questo.
Sappiamo per certo (e dati epidemiologici lo attestano) che un’Industria così
obsoleta e così vicina alle case non potrà mai essere ambientalizzata ed è per
questo che questo comitato si è da sempre battuto per il non rilascio dell’AIA.
Noi chiediamo e continuiamo a chiedere bonifiche e alternative all’acciaio.
Riteniamo che, ancora una volta, si stia prendendo tempo per salvare
inquinatori e banche e al tempo stesso si stia togliendo tempo ai cittadini di
Taranto che, a causa di una Politica assente e sorda, continuano ad ammalarsi e
a morire vedosi, al tempo stesso, strappare la ricchezza della propria economia
locale.
Non riusciamo a comprendere di cosa l’Assessore sia soddisfatto visto che
dichiarazioni autorevoli ci confermano che ben poco o quasi nulla è stato fatto
e che gli stessi cittadini, con segnalazioni giornaliere e video, attestano che
l’Ilva continua nella sua opera di distruzione e di inadempienza.
Ma la cosa ben più grave è la richiesta che l’assessore rivolge al Ministro
Clini “di intervenire con la necessaria tempestività per coordinare l'operato
di tutti gli enti di controllo con l'obiettivo di non alimentare, seppure
indirettamente, confusione nell'opinione pubblica tarantina”. Ci sembra palese
che tale richiesta venga nel momento in cui i vertici dell’Arpa Puglia, in un
documento consegnato alla Procura di Taranto, muovono accuse certificate
secondo le quali l’Ilva continua a inquinare non
rispettando le prescrizioni
imposte dall’Autorizzazione Integrata Ambientale.
Nella stessa nota l’Arpa afferma che i ritardi e le omissioni non fanno altro
che incrementare il fenomeno di danno ambientale già in atto.
A tali dichiarazioni, il trovarsi un Assessore Proviciale all’Ambiente che
invece di affrontare l’emergenza in atto scrive al Ministro Clini al fine di
“controllare l’organo di controllo” è quanto di più vergognoso e paradossale
possa accadere in questa città sempre più sola e sempre più abbandonata dalle
istituzioni locali.
Il Comitato Donne per Taranto chiede alla Nazione intera di riaccendere i
riflettori sul nostro dramma perché in questo buio che è calato da qualche
tempo, gli sciacalli stanno facendo di noi carne da macello.
Il Comitato Donne per Taranto