PER
COSTRUIRLA ABBATTERANNO MIGLIAIA DI ULIVI SECOLARI MENTRE L'ALTERNATIVA ESISTE
GIA'
INFRASTRUTTURA
INUTILE E DANNOSA CHE CI COSTA LA BELLEZZA DI 277 MILIONI DI EURO DEI CITTADINI
"L'ennesima
colata di asfalto e un'altra incompiuta per la provincia di Taranto. Sono in
partenza i lavori per la costruzione della Talsano-Avetrana, comunemente nota
come Lecce-Taranto una lingua di asfalto con svincoli e rotatorie lunga 56
chilometri e larga circa 40 metri. Famosa con il nome di Regionale 8, la strada
che dovrebbe collegare velocemente, nei sogni dei politici che la
sponsorizzano, i comuni salentini delle province di Taranto e Lecce. Un’infrastruttura
faraonica dal costo di 277 milioni di euro, un'arteria inutile che rovinerebbe
irrimediabilmente la campagna pugliese portando all'abbattimento di 20 mila
ulivi secolari. La strada esistente infatti è già sovradimensionata rispetto al
traffico veicolare, esclusivo del periodo estivo, e non si comprende la
necessità di allargarla". Lo dichiara Angelo Bonelli, presidente dei Verdi
e Candidato alla Camera dei Deputati in Puglia per la lista Rivoluzione civile
di Antonio Ingroia.
"La
campagna di questo tratto di Salento è rimasta quasi miracolosamente intatta e
negli ultimi anni sono aumentati esponenzialmente i turisti attirati dai suoi
caratteristici appezzamenti delimitati dai muretti a secco, dagli ulivi
secolari, dalle dune a ridosso del mare - prosegue il leader ecologista -.
Bellezze sempre più rare, ora minacciate da un milione e 500 mila metri
quadrati di cemento. Secondo il progetto la strada si allargherà proprio nelle
vicinanze della Masseria della Marina, da poco recuperata al degrado,
intaccando aree rimboschite con soldi pubblici. Senza citare l’impatto
devastante che la strada avrebbe sulle aree ricadenti nelle riserve regionali
dei comuni di Manduria e di Porto Cesareo e sui canyon e la macchia
mediterranea poco a nord dell’abitato di Maruggio.
"L'alternativa alla Regionale 8 d'altronde c'è già e si chiama
Bradanico-Salentina - conclude Bonelli -. L'opera incompiuta, abbandonata negli
anni novanta a causa del fallimento delle ditte coinvolte in un'indagine per
tangenti, collegherebbe i territori di Taranto e Lecce con l’autostrada,
l’aeroporto e il porto di Brindisi, senza colpire ulteriormente il versante
orientale della provincia tarantina garantendo ugualmente una ricaduta positiva
sull’economia e sul turismo del territorio.
Roma,
19 febbraio 2013
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Ufficio Stampa Federazione dei Verdi