Ilva: una soluzione possibile ci sarebbe, ma il tempo sta per scadere
lunedì 28 gennaio 2013
di Vito Piepoli vpiepoli@gmail.com
Bruno Pozzessere
Torino 14/09/2010
Le
soluzioni tecniche e finanziarie per risolvere la drammatica situazione Ilva e
del territorio di Taranto vengono continuamente proposte e migliorate da parte
dei soggetti locali e non, per la salute dei cittadini e il benessere
ambientale futuro di questa singolare e pittoresca parte dello stivale. E le
trasmissioni televisive, e l’informazione di ogni tipo ne danno spazio, e si
moltiplicano col passare del tempo e con l’urgenza del caso, ma qualcuna può
essere passata inosservata e sta per scadere, ha un limite di tempo di dieci
giorni data l’eccezionalità della cifra finanziata aumentata di recente da 2,8
a 5 miliardi. La somma utilizzata non dovrà essere rimborsata ma immessa nel capitale
della azienda. Bruno Pozzessere di Lizzano in provincia di Taranto, già in data
24 novembre s.v., ci riferisce che aveva dato copia alle autorità competenti di
questo progetto, “Stabilimento Ilva Città di Taranto Siderurgia ecocompatibile”,
posto anche all’attenzione della Procura di Taranto. In quella occasione aveva
comunicato in sintesi ciò che una azienda italiana, di cui per motivi di
assoluta segretezza non ha divulgato il nome, andrebbe a fare allo stabilimento
dell’Ilva con la stima dei costi e le tempistiche necessarie. I capitali, tutti
privati, con la partecipazione di una primaria banca nota a livello mondiale,
verrebbero impiegati per riqualificare l’ambiente. Una risposta necessaria non
solo alla pulizia dell’Ilva, come richiede il caso e secondo le opportune e
particolari necessità risapute, ma per rimodernare anche gli impianti ormai
obsoleti e costosi nella loro produzione, per rilanciare la produzione stessa e
salvare tutti i posti di lavoro. I costi stimati previsti inizialmente
erano di ben 2,8 miliardi per le coperture a aspirazioni da eseguire in 24
mesi, i filtraggi elettrostatici in 30 mesi, la dissociazione molecolare per il
trattamento del benzopirene in 36 mesi. Ora, secondo quanto riferisce Primo
Bozzato di Torino che si sta preoccupando di aggiornare i contatti Ilva
sperando di trovare la dovuta e non scontata attenzione, la cifra di cui non si
vuole il rimborso ma l’immissione in conto capitale dell’azienda salita a 5
miliardi prevede anche oltre alla realizzazioni di quanto già offerto a
novembre, la costruzione di un complesso produttivo di pannelli inerti
destinati allo smaltimento delle polveri e delle ceneri derivanti dalle
lavorazioni del ferro e dell’ acciaio e sopratutto la realizzazione di un nuovo
altoforno assolutamente moderno.
Vito
Piepoli
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