Ancora una volta chi ha l'obbligo di
tutelare la salute dei tarantini con la complicità di chi è delegato a tutelare
i diritti dei lavoratori ha scelto di tradire il proprio mandato per difendere,
ancora una volta, gli interessi economici di un'Azienda la cui proprietà è
accusata di gravi crimini oltre agli interessi delle banche che in questo
"gioco" hanno un ruolo rilevante e non sottovalutabile.
Si
spaccia la decisione di dissequestrare il prodotto finito dell'Ilva, come un atto
di "assoluto rispetto della Magistratura e nell'intento comune e
prioritario di tutelare ambiente e salute dei lavoratori e cittadini di
Taranto".
È
necessario che tutti sappiano che, al contrario, è un chiaro tentativo di
cambiare le regole del giudizio costituzionale perché, per ragioni di ordine
processuale, qualora la Magistratura dovesse togliere i sigilli alle merci
sequestrate, in ottemperanza al decreto "salva Ilva" del Governo, la
questione di costituzionalità dello stesso diventebbe inammissibile rendendo
così inefficace il lavoro della Magistratura.
Noi,
del Comitato Donne per Taranto, a questo gioco al massacro non ci stiamo!
Rigettiamo i tentativi del Governo di continuare a delegittimare l'azione di
Legalità in atto a Taranto e sosteniamo con forza il percoso intrapreso dalla
Magistratura, consapevoli che sia l'unico in grado di tutelare la nostra
Salute.
Invitiamo, inoltre, la cittadinanza a non
lasciarsi ingannare da chi continua, in modo subdolo e mascherato, a svendere
la nostra Vita con atteggiamenti ambigui e atti criminali.
La Legalità va difesa senza sconti e senza
mezze misure per nessuno!
Il Comitato Donne per Taranto