La
Cassazione conferma gli arresti domiciliari per i Riva ed ecco che l'azienda
sembra sprofondare nel caos.
E'
saltata una commessa americana. Un'altra commessa dall'Irak è in forse.
L'azienda
appare in caduta libera.
E'
evidente che la legge sull'Ilva è stata solo un tentativo di procrastinare un
finale già segnato.
Quest'azienda
era aggrappata al salvagente politico.
Ma
ormai Ilva evidenzia delle criticità strutturali anche sotto il profilo
economico che gli esperti del settore ben conoscono. Lo confermano gli studi di
sostenibilità finanziaria che ne fotografano la profonda crisi.
"I
debiti finanziari totali della società ILVA Spa sono passati da 335 milioni di
euro nel 1996 a 2,9 miliardi di euro nel 2011", si legge sul sito del
Centro Studi Siderweb. L'analisi è severa e si conclude così: "La
prosecuzione dell’attività dell’ILVA nel medio periodo appare molto
difficile". (1)
Oggi
l'Ilva è ormai un problema e nessun politico pro-Ilva verrà a metterci la
faccia.
Ai
cancelli ci sono gli operai abbandonati e traditi.
Occorre
una svolta immediata. Occorre che venga ritirato il contingente italiano che fa
la guerra in Afghanistan sprecando ogni anno 780 milioni di euro in armi,
personale e pericolosi combattimenti.
Le
spese di guerra vanno riconvertite in spese di pace: quei soldi devono servire
per salvare Taranto che sta franando.
Entriamo
nelle bonifiche, usciamo dalla guerra.
Alessandro
Marescotti
Presidente
di PeaceLink
www.peacelink.it
(1)
cfr. "La sostenibilità economica e finanziaria degli investimenti
dell’ILVA"
http://lists.peacelink.it/news/2012/12/msg00016.html