Ponte Girevole
lunedì 1 settembre 2003 Storia in due atti
Dopo un decennio d’intenso lavoro, il 22 maggio del 1887 venne finalmente inaugurato il primo ponte girevole in ferro lungo 89 metri e largo m. 6,70 compresi i passaggi pedonali e con una luce massima di m. 12,10. Costruito nello stabilimento Cottrau di Napoli sul progetto del maggiore del genio ing. Giuseppe Messina che ne diresse i lavori a spese del Ministero della Marina, venne a costare circa un milione di lire. Funzionava a turbine idrauliche per mezzo di un grande serbatoio cilindrico, sito sul Castello, della capacità di 600 metri cubici di acqua che, in caduta, azionava i due bracci del ponte producendo un rumore cupo di apertura. Fu un capolavoro dell’ingegneria navale italiana di fama internazionale. Venne benedetto dall’arc. Pietro Jorio in presenza del vice-ammiraglio Acton (che dette il comando di apertura del ponte), di tutte le autorità e della popolazione festante assiepata lungo i margini del Canale Navigabile. Vi furono in quell’occasione memorabile grandiosi festeggiamenti con regate a mare. Il poeta Gabriele D’Annunzio dedicò a questo ponte, qualche tempo dopo (1911), un bellissimo sonetto con la seguente terzina finale:
“Passan così le belle navi pronte per entrar nella darsena sicura volta la poppa al Jonico orizzonte”.
Questo Ponte ebbe vita per ben 70 anni! Infatti alle ore 8,45 del 10 marzo del 1958, con spari a salve di 21 colpi di cannone, veniva inaugurato il nuovo Ponte Girevole in sostituzione del vecchio. Presenti alla cerimonia vi erano il Capo dello Stato Giovanni Gronchi, i presidenti delle due Camere on. Leone e il sen. De Pietro, il Presidente del Consiglio on. Zoli, ministri, sottosegretari, deputati, senatori, ammiragli, generali, il sindaco Monfredi, il prefetto D’Aiuto, magistrati e clero. La cerimonia della benedizione, disturbata da una fastidiosa libecciata piuttosto fredda, veniva officiata dal vescovo mons. Guglielmo Motulese. Questo nuovo Ponte, dedicato a S. Francesco di Paola, protettore dei pescatori, era stato costruito nei cantieri navali di Taranto e Savigliano. Funziona elettricamente a differenza del vecchio ponte che per diversi anni (come abbiamo visto precedentemente) funzionò a turbine idrauliche. Il nuovo ponte è più largo del precedente, da sponda a sponda, di un paio di metri circa e sopporta la maggior parte del traffico cittadino.
Piccola filastrocca: “Vecchie ponde, vecchie ponde Quande vote da le do sponde Se scappave da suse a ttèje Lucculescianne: alèje, alèje!”
A cura di Studichito
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