Pulsano: comunicazioni consigliere Di Lena
mercoledì 13 marzo 2019
- demolizione mercato coperto
- danni a piazza Limongelli
- Arcelor Mittal e il rapporto col territorio
LA DEMOLIZIONE DEL MERCATO COPERTO SOLO PER USUFRUIRE DI FINAZIAMENTI REGIONALI E PER FARE IL PROGETTO O PER INVESTIRE IN CULTURA ????
L’ ANALISI DEL CONSIGLIERE Angelo Di Lena.
“Pur concordando con la scelta del Comune di Pulsano di investire sulla cultura e di realizzare un apposito spazio a essa destinato , penso che la realizzazione di una biblioteca all’aperto (così come viene descritta e definita), cioè di uno spazio riservato alla cultura e alla lettura togliendolo, al contempo, al Mercato coperto, il quale verrà demolito per il ripristino dei vecchi giardini, andrebbe discussa, prima di tutto, con i commercianti di Pulsano .
Nello specifico con la categoria dei commercianti che opera nello spazio in questione, al quale abbiamo appena fatto riferimento (denominato: Mercato coperto), in un tavolo di confronto pubblico con lo scopo di non lasciarli soli e, soprattutto garantendo loro un futuro occupazionale.
E’ necessario considerare che il Mercato coperto è stato, per anni, uno spazio storico e, allo stesso tempo, un riferimento per tante famiglie pulsanesi e non vorrei che si usufruisse di finanziamenti Regionali di una certa portata , solo ed esclusivamente , per fare lavori che avrebbe dovuto effettuare il Comune in maniera autonoma e che in questo momento non può permettersi per le ragioni che già abbondantemente abbiamo detto nel corso di questi anni.
Io resto sempre dell’ avviso che bisogna preservare la tradizione di un paese .
Per tali ragioni in data 11 Marzo 2019 con nota protocollo n .5298 ho effettuato una proposizione di accesso agli atti agli uffici preposti per chiedere :
• l’ atto di concessione dei posti dei commercianti all’ interno del Mercato coperto ;
• copia del disciplinare sottoscritto a Bari in data 15 Febbraio 2018 regolanti i rapporti tra Regione Puglia e Comune di Pulsano per la realizzazione dell’ intervento ammesso e finanziato per € 1.450.000,00;
• il crono programma dell’ intervento ;
• il progetto esecutivo ;
• l’atto dirigenziale della Regione Puglia e del Comune ;
Per quanto concerne, invece, l’aumento della dotazione finanziaria attraverso il finanziamento della community library, diviene e rappresenta, sicuramente, un importante traguardo; tuttavia come Consigliere Comunale ritengo che, in questo momento, sarebbe stato più utile finanziare la Chiesetta del Convento mettendo a disposizione metà dei fondi dell’Amministrazione Comunale e l’altra metà , della Diocesi, così come è avvenuto in altre realtà d’Italia , ma non con L’art bonus come ha indirizzato la maggioranza , perché
gli incentivi fiscali sono importanti per le piccole-medio imprese che vorranno cimentarsi, ma non per i singoli cittadini che a stento arrivano a fine mese ed a quasti va il mio pensiero.
Occorre, inoltre, pensare che un’azienda che decide di investire in cultura lo fa se percepisce che si tratta di un investimento fruttuoso, coerente con il suo business, capace di incidere sulla sua identità , ma anche sulla performance industriale. Ed allora… investire a Pulsano, attualmente “città delle mille buche stradali”, servirà alle imprese, grandi o piccole visto che non prevede alcuna contropartita in termini di visibilità del brand?
Invito quindi nuovamente la maggioranza ad una serie meditazione”.
Angelo Di Lena , Presidente della 4^Commissione consiliare “Servizi Sociali,Pubblica Istruzione, Cultura, Sport, Tempo Libero e Turismo”
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Danni a Piazza Limongelli.
L’intervento del Consigliere Angelo Di Lena .
Questa mattina come Presidente della 4^Commissione consiliare “Servizi Sociali,Pubblica Istruzione, Cultura, Sport, Tempo Libero e Turismo”, in maniera preventiva ed in autotutela , affinché non sia sempre la comunità a pagare i danni agli arredi urbani , ho fatto una proposizione di accesso agli atti per verificare la documentazione delle polizze assicurative avente ad oggetto la “Convenzione ex art. 56 del Codice del Terzo settore (D.lgs. 117/2017) tra il Comune di Pulsano e il Gruppo delle Associazioni di cui all’Accordo di cooperazione che quest’ inverno hanno svolto il programma natalizio "Natale sul Ghiaccio - Il Cantiere della Felicità ".
A seguire ho chiesto attraverso una interpellanza al Sindaco e Assessore ai lavori pubblici di effettuare attraverso i tecnici un sopralluogo in piazza Limongelli affinché si possa immediatamente correre ai ripari mettendo nuovamente in sicurezza la nostra Villa Comuanale e capire meglio di chi sono eventuali responsabilità .
Con l’arrivo della bella stagione, il parco giochi di piazza Limongelli torna ad animarsi. Per evitare che un piacevole pomeriggio sia rovinato da cadute o altri incidenti, è necessario accertarsi che la Villetta sia a norma e che venga effettuata una regolare manutenzione.
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ARCELOR MITTAL E LE RISPOSTE DA DARE AGLI OPERAI IN ESUBERO E ALLA CITTA’.
LE CONSIDERAZIONI DEL CONSIGLIERE DELL’UNIONE DEI COMUNI Angelo Di Lena.
L’era ArcelorMittal Italia a Taranto ha cambiato la vita di molti operai diventati ormai un numero in bilico tra cassa integrazione e licenziamenti. E per molti di loro si tratta di un futuro negato visto che dal 31 ottobre non gli è più consentito entrare in azienda. Ne parla il consigliere Angelo Di Lena molto vicino a questi lavoratori.
“In tutta la provincia jonica sono tantissime le famiglie di operai colpite da questa vicenda e fra questi molti amici. Dopo l’accordo sulle assunzioni stipulato lo scorso 6 settembre al ministero dello Sviluppo economico – tra azienda, sindacati e commissari straordinari – a Taranto si sono cominciati ad avvertire i primi sentori sul destino ineludibile di 10.786 ex operai dell’Ilva che sembra essere stato deciso, anche per la poca chiarezza sui criteri utilizzati per la scelta dei nuovi assunti. Di fatto in ArcelorMittal sono passati solo 8.200 operai, mentre ai restanti 2.586 è stata riservata la Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs), ovvero l’anticamera del licenziamento. Per questi collocati direttamente in Cigs (2.586) il futuro è incerto.
E’ evidente la preoccupazione di queste famiglie e di questi operai molti altamente qualificati ed esperti nel loro lavoro. Occorre non mollare e cercare una soluzione che tenga conto di questi lavoratori che non possono essere abbandonati e finire nel dimenticatoio e la soluzione secondo me passa per la riconversione delle aree inquinate all’interno e all’esterno della fabbrica.
I sindacati devono combattere anche per questo. L’ex Ilva ora Arcelor Mittal va bonificata riqualificata sul piano ambientale, anzitutto dall’interno, perché gli operai hanno diritto quanto i cittadini a vivere e circolare in un ambiente salubre e poi all’esterno e anche in questo la fabbrica deve dare il suo contributo. E non basta la semplice copertura dei parchi minerali a risolvere il problema, ma occorre bonificare anche il terreno e le strade della fabbrica e le aree circostanti limitrofe a cominciare dalle colline frangivento.
E ci vorranno anni per farlo.
Arcelor Mittal può fare di più e deve farlo utilizzano tutti gli operai di cui dispone, reintegrandoli, per non essere un corpo estraneo e perché, in caso contrario il suo rapporto con la città sarà conflittuale e deleterio. Una soluzione può essere questa…ARCELOR MITTAL E LE RISPOSTE DA DARE AGLI OPERAI IN ESUBERO E ALLA CITTA’.
LE CONSIDERAZIONI DEL CONSIGLIERE DELL’UNIONE DEI COMUNI Angelo Di Lena.
L’era ArcelorMittal Italia a Taranto ha cambiato la vita di molti operai diventati ormai un numero in bilico tra cassa integrazione e licenziamenti. E per molti di loro si tratta di un futuro negato visto che dal 31 ottobre non gli è più consentito entrare in azienda. Ne parla il consigliere Angelo Di Lena molto vicino a questi lavoratori.
“In tutta la provincia jonica sono tantissime le famiglie di operai colpite da questa vicenda e fra questi molti amici. Dopo l’accordo sulle assunzioni stipulato lo scorso 6 settembre al ministero dello Sviluppo economico – tra azienda, sindacati e commissari straordinari – a Taranto si sono cominciati ad avvertire i primi sentori sul destino ineludibile di 10.786 ex operai dell’Ilva che sembra essere stato deciso, anche per la poca chiarezza sui criteri utilizzati per la scelta dei nuovi assunti. Di fatto in ArcelorMittal sono passati solo 8.200 operai, mentre ai restanti 2.586 è stata riservata la Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs), ovvero l’anticamera del licenziamento. Per questi collocati direttamente in Cigs (2.586) il futuro è incerto.
E’ evidente la preoccupazione di queste famiglie e di questi operai molti altamente qualificati ed esperti nel loro lavoro. Occorre non mollare e cercare una soluzione che tenga conto di questi lavoratori che non possono essere abbandonati e finire nel dimenticatoio e la soluzione secondo me passa per la riconversione delle aree inquinate all’interno e all’esterno della fabbrica.
I sindacati devono combattere anche per questo. L’ex Ilva ora Arcelor Mittal va bonificata riqualificata sul piano ambientale, anzitutto dall’interno, perché gli operai hanno diritto quanto i cittadini a vivere e circolare in un ambiente salubre e poi all’esterno e anche in questo la fabbrica deve dare il suo contributo. E non basta la semplice copertura dei parchi minerali a risolvere il problema, ma occorre bonificare anche il terreno e le strade della fabbrica e le aree circostanti limitrofe a cominciare dalle colline frangivento.
E ci vorranno anni per farlo.
Arcelor Mittal può fare di più e deve farlo utilizzano tutti gli operai di cui dispone, reintegrandoli, per non essere un corpo estraneo e perché, in caso contrario il suo rapporto con la città sarà conflittuale e deleterio. Una soluzione può essere questa…