Palagiano (Ta).  “In quanto
… giovani di domani … quando vedranno che le leggi non sono giuste cioè quando
non sanzionano il sopruso del forte, essi dovranno battersi perché siano
cambiateâ€. Ricordando le parole di don Lorenzo Milani, Angela Surico,
coordinatrice dello Sprar di Palagiano, ha voluto aprire i lavori dell’incontro
sul decreto Salvini, convertito in legge, relativo all’immigrazione.
Ad
affiancare la Surico, nella sala Dinamismi Interculturali, c’erano venerdì sera
Erminia Rizzi (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) e Enzo
Pilò dell’associazione Babele. Assenti le altre associazioni, ad esclusione di
Legambiente e Libera. Assente il Comune, “che come tutti gli altri comuni
d’Italia – ha detto la Surico - si troverà a gestire l’emergenza sociale che
questa nuova legge comporterà â€.
“Questa
legge – ha spiegato Pilò - è una sorta di accanimento contro gli immigrati e,
più in generale, contro i poveri. Fa leva sulla paura della classe media di
perdere le proprie certezze. Crea un esercito di persone costrette a trovarsi
in uno stato di ricattabilità â€. “E’ anticostituzionale – ha aggiunto la Surico
– perché urta contro i principi della solidarietà e dell’uguaglianza ed è di
natura repressiva, smantellando il sistema dell’inclusione umana e socialeâ€.
Una legge che “risponde a esigenze di propaganda politica – ha aggiunto la
Rizzi -; è discriminatoria e avrà come risultato quello di creare situazioni di
marginalità estremaâ€.
Cosa
prevede la legge. Il permesso di soggiorno umanitario viene abolito e
sostituito da uno più ristretto denominato “casi specialiâ€, ma non tutte le
tipologie di permesso di soggiorno indicate possono essere rinnovate e
convertite in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro. C’è l’estensione
del trattenimento nei centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), che passa da
90 a 180 giorni.
Il
decreto, poi, estende la lista dei reati che comportano la revoca dello status
di rifugiato o della protezione sussidiaria: saranno inclusi anche i reati come
violenza sessuale, produzione, detenzione e traffico di sostanze stupefacenti,
rapina ed estorsione, furto, furto in appartamento, minaccia o violenza a
pubblico ufficiale. Viene reintrodotto il reato di blocco stradale e aumenta la reclusione per chi occupa immobili.
Lo
Sprar viene limitato solo a chi è già titolare di protezione internazionale o
ai minori stranieri non accompagnati. Il decreto impedisce ai richiedenti asilo
di iscriversi all’anagrafe e, quindi, di accedere alla residenza. Questo
significa non poter aprire un conto corrente in banca e non poter godere
neanche dei servizi sanitari. Una marea di persone finiranno per strada, per
diventare irregolari a vita. Cosa fare? “Continuare a parlare di questa legge e
non accettarla passivamente, facendo fronte comune con una proposta politica
che elimini ogni forma di vessazione verso l’immigratoâ€.