Comunicazioni Direzione Italia
venerdì 11 gennaio 2019
da Ufficio Stampa Direzione Italia direzioneitalia.presspuglia@gmail.com
AREU, DIT: NON SIAMO CONTRARI, PURCHE’ VENGANO GARANTITE E RISPETTATE LE PREROGATIVE DEI MEDICI, DEGLI OPERATORI SANITARI E DEI VOLONTARI
Dichiarazione congiunta del gruppo regionale di Direzione Italia (Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini)
Sul disegno di legge istitutivo dell’agenzia regionale emergenza-urgenza (AREU) abbiamo dato segnali di apertura che ci auguriamo il presidente e assessore alla Sanità , Michele Emiliano, sappia e voglia cogliere. Non abbiamo espresso giudizi pregiudizialmente contrari perché responsabilmente riconosciamo che è una prerogativa del Presidente della Giunta (ai sensi dell'art. 8, comma 1bis, del DEC. Leg. 502/92 e successive modifiche) farlo. Ma con in questo riconoscimento è altresì logico che abbiamo voluto attirare l’attenzione di Emiliano anche sulla sua illegittima pretesa di trasformare coercitivamente il “rapporto convenzionale” dei medici e degli operatori sanitari dell’emergenza territoriale, attualmente in servizio, in un “rapporto di dipendenza” che può avvenire solo a domanda di chi è interessato. Per questo chiediamo una lineare e chiara regolarizzazione di rapporti tra il servizio pubblico e il volontariato.
Ci auguriamo che il presidente Emiliano sappia comprendere e cogliere i nostri contributi tesi anche a raffreddare il conflitto con il medici, gli operatori sanitari e il mondo del volontariato che operano nel servizio dell'emergenza sanitaria territoriale; un conflitto che avrebbe come unico risultato rendere più difficile il cammino di attuazione della nuova Agenzia. Insomma, in questo caso essere troppo intransigenti e avere un approccio legislativo da “qui comando io e basta” sarebbe solo controproducente non solo per il disegno di legge, ma per l’intero sistema.
Ci auguriamo che questa volta Emiliano sappia mettere da parte il “qui comando io”.
Bari, 10 gennaio 2019
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ARPAL, DIT: IL COMMISSARIO NON E’ PREVISTO DALLA LEGGE CHE ISTITUISCE L’AGENZIA, EMILIANO REVOCHI LA NOMINA SE NON VUOLE VIOLARE LA SUA LEGGE
Dichiarazione del gruppo regionale di Direzione Italia (Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini)
Ancora una volta ribadiamo che poco ci importa della spartizione spregiudicata di poltrone che fa il presidente della Regione, Michele Emiliano, ai fini di rafforzare una maggioranza che traballa ogni giorno di più. Quello che ci importa è che rispetti le leggi, soprattutto quelle che lui propone e che la sua maggioranza in Consiglio regionale approva supinamente.
Nella legge istitutiva dell’agenzia del Lavoro, Arpal (n.29/2018), non è prevista la nomina di un commissario straordinario, al contrario di quanto invece era stato previsto nella legge istituiva di un’altra agenzia, quella sui rifiuti, l’Ager (n. 20/2016), dove espressamente all’art. 13 veniva previsto per provvedere alla completa organizzazione e funzionalità .
Ciò nonostante nel luglio scorso, Emiliano dopo che la legge era stata già approvata, con un proprio decreto (n. 461/2018) nominò per tre mesi il professor Vito Pinto con specifiche funzioni: predisporre tutti di adempimenti per la costituzione e il funzionamento, costituire la struttura tecnico-operativa e predisporre la pianta organica. All’epoca decidemmo di non sollevare eccezioni su una nomina di fatto “illegale”, perché non prevista dalla legge, anche perché avvertivamo la necessità di provvedere con urgenza a un’agenzia che avrebbe dovuto gestire una delle emergenza più calde della nostra regione: il Lavoro. Per altro, il professor Pinto è stato sentito in Commissione regionale al termine del suo mandato e, obiettivamente, abbiamo avuto modo di constatare che nei tre mesi a sua disposizione ha fatto un buon lavoro.
Ma se il lavoro del commissario è stato concluso, altrimenti sarebbe stato prorogato Pinto, a cosa serve la nomina di un nuovo commissario? Per questo, noi chiediamo che, a questo punto, che Emiliano revochi la nomina e proceda, così come previsto per legge, alla nomina degli organi dell’Arpal, vale a dire il direttore generale e il revisore unico.
Insomma, Emiliano politicamente faccia quello che ritiene - tutt’al più a provare disagio dovrebbero essere quegli eletti e popolo del centrosinistra che non si aspettavano certo di avere a che fare con metodi così spregiudicati nelle nomine, ma ci fa specie dove ricordare noi a un magistrato in aspettativa che le leggi si rispettano. Perché così si rispettano i pugliesi!
Bari, 10 gennaio 2018
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info Mariateresa D'Arenzo ufficio stampa 338/2447026
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