Flessibilità e
ascolto, la Puglia in prima linea per i Gifted children
#IhaveaGift l’hashtag ufficiale della
due giorni di confronto a Bari
Un metodo codificato e
identificabile: al via il progetto Gifted Children: flessibilità tra i banchi
di scuola in Puglia della rete Alto Potenziale
Diciotto scuole, cento
docenti-antenne e allo Zingarelli al via la didattica personalizzata per i
piccoli geni
Pieno sostegno alla rete “Alto
Potenziale” da Confindustria, Anci e Regione Puglia
La
rete Alto Potenziale attiva dalla Puglia da solo un anno ha già avviato il
primo progetto per famiglie e scuole a sostegno della riconoscibilità della
plusdotazione.
“Andiamo
avanti, procediamo!” Sono state le parole dell’assessore regionale al
Diritto allo Studio della Regione Puglia Sebastiano Leo, che continua a
sostenere il lavoro della rete Alto Potenziale. “Sono un docente ed essere
assessore regionale all’istruzione mi permette di non trascurare la famiglia
della scuola. La nostra scuola non deve lasciare indietro nessuno e gli
studenti ad alto potenziale cognitivo deve avere pari opportunità”. La Rete
Alto Potenziale ha fatto bene ad attivare i docenti, formandoli. La Regione Puglia
c’è e ci sarà e continueremo a supportare il vostro progetto spostandoci sui
fondi comunitari. Noi possiamo esportare le buone pratiche nel resto d’Italia e
del mondo”.
“È
una bella notizia perché ci permette di proseguire il cammino – ha dichiarato
Elisa Forte, coordinatrice della Rete “Alto Potenziale” - La gestione della
Rete fondata dall’associazione “Città dei Bimbi” ora passa ad Universus, il
Consorzio Universitario per la Formazione e l’Innovazione del Politecnico di
Bari che potrà con maggiori strumenti svolgere attività di formazione e di fund
raising”.
“Universus è bel lieto di assumere il
coordinamento della rete ad Alto Potenziale – spiega Lino Viola, presidente del Consorzio UniVersus
– con la consapevolezza che bisogna creare i presupposti per la cresciata e
la valorizzazione personale e sociale dei bambini ad alto potenziale”.
Imparare
a riconoscere i
bambini plusdotati è il primo passo di una strategia di ascolto e osservazione
che può e deve partire dalla scuola: dalla due giorni di lavoro promossa
dalla rete “Alto Potenziale” a Bari emerge la volontà di ampliare la sperimentazione
con docenti e presidi pugliesi, che hanno dimostrato nella prima giornata della
due giorni dedicata ai bambini plusdotati, di mettersi in gioco per aiutare gli
studenti gifted. Oltre cento docenti hanno partecipato alla formazione gratuita
con i referenti di Lab Talento, sentinelle operative e motivate, persone prima
che docenti, pronte a non lasciare indietro questi bambini.
“Obiettivo della nuova tappa pugliese della Rete “Alto
Potenziale” è quello di sensibilizzare il territorio e gli operatori, sia
essi insegnanti, psicologi, educatori o genitori sul tema dell' alto
potenziale. In particolare il riferimento sarà all’ambiente scolastico, come
luogo di promozione del “benessere” cognitivo,
emotivo, psicologico e sociale di tutti i bambini e ragazzi, perchè essi
rappresentano il futuro del nostro paese”, spiega la
professoressa Maria Assunta Zanetti, psicologa e direttore del Lab
Talento, il primo
laboratorio Italiano di Ricerca e Sviluppo del Potenziale, Talento e
Plusdotazione nato presso l’università di Pavia nel 2009.
“Confindustria
vuole fare crescere il proprio territorio – ha spiegato Cesare De Palma delegato
del presidente di Confindustria Bari e Bat Domenico De Bartolomeo – ecco
perché fa parte della Rete Alto Potenziale. Bisogna partire dal basso nella
sensibilizzazione sul tema dei Gifted, così si riescono ad attivare le leve
più diverse, dalla politica alla scuola alle imprese. In questa rete ci sono componenti
titolati e consapevoli, c’è un fondamento scientifico e questo ha consentito
una presentazione in maniera competente e funzionale. Questa è Policy
Making. Questi bambini plusdotati sono una risorsa e per questo devono
essere individuati presto e bene”.
“È
giusto sostenere e accompagnare i bambini che hanno un talento. Dobbiamo da un
lato permettere ai bambini di non perdere il loro talento – ha sottolineato
il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro - e non lasciare le famiglie
da sole. In questo percorso di crescita i bambini non devono sentirsi soli.
Questo è un lavoro importante per le comunità ed è per questo che l’Anci è
parte di questo progetto”.
In
Puglia, grazie alla rete Alto Potenziale che ad oggi riunisce 18 istituti, è
partito un progetto sperimentale con il sostegno della Regione Puglia,
denominato “Gifted Children: flessibilità tra i banchi di scuola in Puglia”.
Ne è capofila l’Istituto Zingarelli di Bari, dove sono stati già
identificati quattro bambini plusdotati, ed ha l’obiettivo di avviare modalità
di sostegno al gruppo classe per consentire a questi bambini e ragazzi di poter
valorizzare il proprio talento, nell’ottica di migliorare le dinamiche del
gruppo classe, rendendo questi studenti un valore aggiunto per i propri
compagni. Nella scuola Zingarelli sarà utilizzato in maniera codificata il
metodo di analisi del Lab Talento dalla professorezza Zanetti. È l’inizio di un
percorso che vuole avviare un modello – unico in Italia – di supporto per le
scuole e le famiglie con gifted children, dove il valore aggiunto è dato dalla
rete Alto Potenziale, che mette insieme istanze e punti di vista non solo
accademici ma anche di riferimento delle famiglie.
Ai
genitori durante la due giorni pugliese di Alto Potenziale, è stato riservato
un momento di parent training con gli esperti di plusdotazione,
necessario per mettere in comune le esperienze e che ha rivelato un'estrema
difficoltà nell’interazione con il sistema scolastico in presenza di bambini
plusdotati ma anche, fortunatamente, molti casi di disponibilità e volontà di
comprendere da parte dei docenti, quali leve attivare per far si che un bambino
gifted non abbia problemi nelle relazioni con i compagni.
I
BAMBINI GIFTED
Si
chiama giftedness o plusdotazione la capacità cognitiva di alcuni bambini,
circa il 5% della popolazione scolastica, uno per classe, caratterizzata da
aspetti tra cui un Q.I. (quoziente intellettivo) al di sopra della media.
Cosa
comporta questo? Un bambino plusdotato è in pratica quel bambino che, rispetto
ai suoi coetanei, sa e sa fare molte più cose o le sa fare molto meglio, in un
dato momento storico e in riferimento ad uno specifico contesto, somigliando, a
volte, ad un piccolo adulto per le sue capacità cognitive. Tuttavia, se non
riconosciuti, questi bambini sono disfunzionali rispetto ad un gruppo classe:
il talento se non riconosciuto e preso in carico, si disperde, con una ricaduta
in termini sanitari. La pratica clinica degli psicologi riferisce, infatti,
che proprio in presenza di Quoziente Intellettivo (QI) molto alto, la
capacità di gestione delle emozioni, in questi individui risulta spesso essere
inferiore. Si tratta spesso di bambini emotivamente più fragili e meno maturi
dei coetanei.
LA
RETE “ALTO POTENZIALE”: CHI SIAMO
La Rete “Alto potenziale” è stata fondata
dall’associazione di promozione sociale “Città dei Bimbi” e dalle giornaliste Claudia
Cichetti ed Elisa Forte con il coinvolgimento della professoressa Maria
Assunta Zanetti direttrice del Lab talento dell’Università di Pavia.
Nasce in Puglia nel maggio del 2017 ma ha l’obiettivo di
estendersi a livello nazionale. Finora hanno aderito alla Rete Confindustria Bari Bat, Universus, il Comune, il Politecnico e l’Asl di Bari, Giscel Puglia,
Cooperativa Sociale “Arca di Noè e Anci, associazioni,
singoli cittadini, genitori di bambini ad alto potenziale cognitivo e 18
Istituti scolastici Comprensivi pugliesi.
INFORMAZIONI
SULLA RETE ED ELENCO DELLE SCUOLE ADERENTI
AL LINK https://cittafamiglie.it/rete-alto-potenziale/.