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Comunicazioni NcI / Dit
venerdì 7 settembre 2018

da Press Noiconlitalia
press.noiconlitalia@gmail.com

ILVA, PERRINI: ORA ARCELOR MITTAL NON FACCIA GLI ERRORI DEI RIVA, DIALOGHI CON IL TERRITORIO

Dichiarazione del consigliere regionale tarantino di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Renato Perrini


Ora la cordata Acelor Mittal non faccia gli stessi errori della famiglia Riva: dialoghi con il territorio. Non si interfacci solo con gli addetti ai lavori, apra un dialogo con le istituzioni, ma anche con quel partenariato sociale che se coinvolto contribuirĂ  con il proprio ruolo a migliorare la nostra Terra.

I rappresentanti della nuova proprietà dell’Ilva non si chiudano a riccio come hanno fatto i Riva che arrivavano persino a dormire in azienda per evitare ogni tipo di contaminazione con il territorio.

Certo dovranno occuparsi delle bonifiche che tradotto significa la Salute dei tarantini, e sulle quali assicuro il mio impegno mai mancato in questi anni, ma guardino a Taranto e alla provincia in termini anche di sviluppo: immagino un loro interesse sull’aeroporto di Grottaglie. E’ anche loro interesse che da quella pista si decolli.

Insomma, ora che l’accordo nazionale è chiuso traduciamolo sul territorio a 360 gradi: non solo lavoro, del siderurgico e indotto, ma anche salute, ambiente, sviluppo.

Questa è la vera sfida da vincere


Taranto, 7 settembre 2018


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ILVA, ZULLO: IL M5S HA PRESO TANTI VOTI A TARANTO PROMETTENDO LA CHIUSURA E ORA DI MAIO FA ESATTAMENTE QUELLO CHE AVEVA STABILITO CALENDA!

Dichiarazione del presidente del gruppo regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Ignazio Zullo



Sull’Ilva ho sempre sostenuto, fuori e dentro il Consiglio Regionale, la necessità di coniugare occupazione e lavoro con tutela della salute e dell'ambiente, mentre il Movimento 5 stelle chiedeva e voleva la chiusura.

E ora mi chiedo e chiedo: quanti voti hanno preso a Taranto i grillini con la promessa di chiudere il siderurgico? Tanti, sulla base di questa promessa i tarantini sembravano come ubriacati dalle chiacchiere a 5 stelle e hanno davvero creduto che l’Ilva andasse chiusa per fare un grande parco acquatico.

E i lavoratori dell’azienda e dell’indotto? Tutti in cassa integrazione o con il reddito di cittadinanza.

E le aziende dell'indotto (piccoli imprenditori che lavorano principalmente con l’Ilva) se avevano fatto un mutuo per comprare i camion per trasportare l’acciaio? I grillini di loro non si preoccupavano, anzi qualcuno di loro li invitava a vendere le proprie case per pagare i debiti.

E le bonifiche che gli indiani dovevano fare? Tutte a carico dello Stato, ovvero degli italiani!

E il PIL che l'ILVA produce utile al rapporto Deficit/PIL? Ma che importa, evviva la decrescita felice.

Ed ora? Si è fatto ciò che aveva già fatto il ministro Calenda.

E il grande parco acquatico? Che importa i grillini hanno preso tanti voti e ora sono al governo!


Bari, 7 settembre 2018


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TEST MEDICINA, MANCA: DOMANDE ASSURDE E POCHI POSTI A DISPOSIZIONE. CHIESTO INCONTRO CON MINISTRI COMPETENTI

Dichiarazione del vice presidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Luigi Manca


Assurde, proprio così: molte domande del test di Medicina che oltre 67mila aspiranti medici italiani hanno sostenuto erano di una difficoltà inaudita, la preparazione richiesta era decisamente superiore a quella offerta dal sistema scolastico italiano, per cui molte famiglie ricorrono a spese straordinarie per dare più chance ai propri figli attraverso costosissimi corsi.

Ma alle difficoltĂ  soggettive del test se ne aggiunge una oggettiva: a fronte di un esercito di candidati (67.009) i posti a disposizione in tutte le FacoltĂ  di Medicina delle UniversitĂ  statali italiane sono 9.779. Vale a dire che solo 15 su 100 aspiranti medici potranno realizzare il sogno di indossare il camice. E gli altri 85??? A loro il sistema universitario italiano riserva un piano di studi non scelto, una professione di seconda scelta.

Ora ferma restando la mia battaglia contro il numero chiuso, e la preferenza del metodo francese di selezione della classe medica, nei prossimi giorni chiederò un incontro ai Ministri della Salute e dell’Università quanto meno per ampliare i posti a disposizione. Perché invece che poco meno di 10mila posti, non se ne garantiscono anche il doppio trovando soluzioni logistiche in tempi utili, del resto le lezioni dei primi anni richiedono più spazi che laboratori.

Per questo motivo e per contribuire a qualche soluzione sto dialogando con il presidente delle Scuole di Medicina, Gesualdo, con i rettori di Bari e Lecce, Uricchio e Zara, perché il primo triennio di Medicina della facoltà di Bari possa essere ospitato anche a Lecce, nell’attesa della realizzazione di un corso autonomo in lingua inglese di Medicina.

Lecce, 7 settembre 2018


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per informazioni
mariateresa d'arenzo
338/2447026






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