Il
consigliere regionale di Direzione Italia/Noi con l'Italia, Renato Perrini, ha
scritto al Ministro Luigi Di Maio.
"Le
chiedo di decidere sull’ILVA - scrive - ma di continuare a investire nella
sanitĂ e nella ricerca. E di non perdere altro tempo, qui di pazienza ne
abbiamo avuta molta, ma ora siamo davvero stanchi di belle parole!"
Di
seguito il testo integrale della lettera
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Gent.mo signor Ministro dello Sviluppo Economico e Ministro
del Lavoro,Â
Lugi Di MaioÂ
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Con
la presente lettera intendo evidenziare alcuni aspetti salienti
della vertenza Taranto, non solo come politico del territorio, ma anche come ex
operaio dell’ILVA. Dal 2015 sono consigliere regionale di centrodestra e di
opposizione, con possibilitĂ decisionali pari a zero, ma con continue domande
che mi vengono fatte dai miei ex colleghi, ma dai cittadini che vivono una
situazione emergenziale sul piano della Salute e del Lavoro.
Molti
anni fa, ormai, decisi - contro il volere di mio padre - di lasciare il posto
fisso, proprio quel benedetto “posto fisso” che a noi del Sud è tanto caro, per
mettermi in proprio: fare l’imprenditore. A convincermi, all’epoca, fu l’aria
irrespirabile nella fabbrica e fuori, gli operaio scontenti, il sapore della
“morte” dentro e fuori, le barricate dell’industria. Già , un vero e proprio
fortino dove sapevi quando entravi, ma non sapevi se ne saresti uscito vivo.
Ma la “morte” ti inseguiva (o meglio ti insegue ancora) anche fuori dove la
roulette russa del cancro può uccidere te o un tuo familiare o un tuo amico.
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Oggi
Taranto è un Sito di Interesse Nazionale (SIN) sono state avviate procedure di
bonifiche e che la situazione sia davvero grave lo dimostrano gli interventi
fatti tra cui la qualificazione di cinque edifici scolastici del quartiere
Tamburi, (dove secondo gli ultimi dati dello studio
epidemiologico “Sentieri” risulta un eccesso di incidenza di tutti i
tumori nella fascia 0-14 anni pari al 54%, piĂą 21% rispetto alla media
regionale) e sono in avvio dei dragaggi per 2,3 milioni di metri cubi di
sedimenti nell’area portuale. Bonifiche che interessano il suolo, l’acqua e il
cielo, quello che nei giorni di vento fa bruciare gli occhi e fa molta paura.
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E
veniamo a ieri: abbiamo appreso che a decidere del destino dell’Ilva e
indirettamente dei tarantini sarĂ l’Avvocatura Generale dello Stato che dovrĂ
esprimersi sui presupposti per revocare, o meno, la gara aggiudicata ad
ArcelorMittal. Bene Ministro, mi auguro che lei prenda la decisione giusta per
Taranto. Non ne faccia un’eterna campagna elettorale o una presa di posizione
ideologica. Il suo è il Governo del Cambiamento, ma ad aver cambiato faccia è
la politica, fatta più per conquistare qualche “like” e titoli di giornali e tg
che nell’intento di risolvere davvero i problemi del territorio. E a Taranto
sono davvero tanti. In tutti questi anni ho conosciuto e ascoltato tanta gente
sofferente, la Salute signor Ministro al primo posto! Ma non basta, su Taranto
occorre un surplus di investimenti per avere una societĂ produttiva e
propositiva, ma che non sia sottomessa a un continuo ricatto occupazionale.
Quindi
Le chiedo di decidere sull’ILVA, ma di continuare a investire nella sanità e
nella ricerca. E di non perdere altro tempo, qui di pazienza ne abbiamo avuta
molta, ma ora siamo davvero stanchi di belle parole!
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Fiducioso
della sua determinazione Le auguro buon lavoro.
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Renato Perrini
Consigliere Regione Puglia
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mariateresa
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