da Valerio L'Abbate
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LA MOZZARELLA DI GIOIA DEL
COLLE Ă ANCORA IN ATTESA DELLA DENOMINAZIONE DOP DA BRUXELLES
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Il deputato pugliese
LâAbbate (M5S) si scaglia contro gli insensati campanilismi del Governato
Emiliano, ribadisce lâinutilitĂ di una âguerra delle mozzarelleâ e invita le
due filiere a tendersi la mano per una vera valorizzazione dellâagroalimentare
Made in Italy
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A meno di ulteriori ricorsi giudiziari, il TAR del Lazio ha chiuso
la vertenza aperta nellâestate 2017 dai produttori campani respingendo il ricorso
di opposizione al riconoscimento della denominazione DOP per la mozzarella di
Gioia del Colle, rilasciata dal ministero delle Politiche Agricole il 28
agosto dellâanno scorso. Una decisione che ha fatto parlare di âvittoria
puglieseâ e âsconfitta campanaâ, in primis con il
Governatore Michele Emiliano.
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âNulla di piĂš sbagliato â commenta il deputato pugliese
Giuseppe LâAbbate, esponente M5S della Commissione Agricoltura della Camera
â Questo campanilismo forsennato non conduce da nessuna parte e fa specie
che veda protagonista un politico che con la sua stazza anela a divenire leader
nazionale ma che, nei fatti, si rivela un guitto di paese. Ă importante, del
resto, fare chiarezza e ribadire che i produttori pugliesi di mozzarella di
Gioia del Colle attendono tuttora il via libera alla Denominazione di origine
protetta dagli uffici comunitari di Bruxelles. Gli imprenditori dei due
comparti, vaccino e bufalino, devono tendersi la mano per una forte sinergia
perchĂŠ siamo convinti che i due prodotti siano complementari e non in
concorrenza tra loro. Parlare di derby â prosegue Giuseppe LâAbbate
(M5S) â è un errore. Ă da oltre un anno che ribadiamo come ogni
strumentalizzazione campanilistica di instaurare una guerra delle mozzarelle
risulti inutile e dannosa per la valorizzazione del made in Italy e che
sarebbe, invece, piĂš utile e proficuo per lâintero comparto zootecnico e
agroalimentare del Mezzogiorno adoperarsi per promuovere le singole filiere.
Lâunica mozzarella di bufala è la campana Dop â spiega il parlamentare
pugliese 5 Stelle â Chiunque altro produca in Italia o nellâUnione
europea una mozzarella con latte bufalino non Dop può farlo ma solamente
utilizzando la formula del doppio genitivo âmozzarella di latte di bufalaâ alla
quale non può essere associata in alcun modo una denominazione geografica.
Mentre la mozzarella di latte vaccino Dop, una volta concluso lâiter, sarĂ di
Gioia del Colleâ.
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Il termine âmozzarellaâ, difatti, è privo di tutela e può oggi
essere utilizzato liberamente anche per indicare
formaggi freschi prodotti al nord con latte vaccino come ribadito sin dal 1982
dai professori universitari Cortesi e Maranelli nel loro studio âFiordilatte
e Mozzarella: Considerazioni di ordine igienico e normativoâ. âPertanto â
conclude Giuseppe LâAbbate (M5S) â avremo due filiere in grado
di sostenere lâagroalimentare del Sud Italia, ognuna con proprie specificitĂ e
caratteristiche e senza che una sia tacciata di essere la bella o brutta copia
dellâaltra. Indi lâinvito, rinnovato, è quello di foderare le sciabole per
rimboccarsi le manicheâ.
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