Servizio 118, necessario
internalizzare e stabilizzare i lavoratori
 L’Agenzia regionale
dell’Emergenza va nella direzione giusta
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Il direttore del Dipartimento Salute Giancarlo Ruscitti ha
ragione, nella nostra regione l’attuale rete di emergenza-urgenza è un
“delirio”, un intricato groviglio di interessi contrastanti tra pubblico e
privato in cui gli gli attori in scena sono troppi e la chiarezza su ruoli e
responsabilitĂ troppo poca.
Per questo l’idea di un’unica Agenzia regionale
dell’Emergenza che accorpi le sei Asl pugliesi in un’ottica di potenziamento
e internalizzazione del servizio di 118Â va nella direzione giusta. In
pratica significa stabilizzare i tanti lavoratori precari (si
parla di 4mila assunzioni) che a vario titolo permettono al
servizio di funzionare. Si tratta di figure indispensabili quali autisti,
soccorritori e infermieri, oggi dipendenti di ditte e associazioni che nel
migliore dei casi garantiscono poco e niente sul piano delle tutele lavorative e
nel peggiore sono esposte a infiltrazioni della criminalitĂ organizzata.
Insomma, come accade in altri settori (vedi quello dei rifiuti), anche in
quello sanitario il nodo da sciogliere riguarda la presenza
contraddittoria e spesso opaca dei privati. A questo si aggiunga la
quota volontaria dei centralisti e il pasticcio tra pubblico, privato e
volontariato è presto fatto. Occorre dunque fare chiarezza, razionalizzare le
risorse, puntare all’efficienza. E sono convinto che un’Agenzia regionale
dell’Emergenza, in grado di internalizzare il servizio di 118, stabilizzare i
lavoratori ed assumersi la piena responsabilitĂ del servizio che eroga,
risponda a tutto questo. Di piĂą: costituisce un passo in avanti concreto per
l’intero sistema sanitario pugliese, perché un lavoratore tutelato è un
lavoratore più sereno e un lavoratore più sereno, specie se fa l’infermiere o
l’autista di ambulanza, è un bene per tutti.
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--
Sergio
Blasi
Consigliere
regionale Pd in Puglia
Mail istituzionale
FacebookÂ
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COMUNICATO STAMPA
Casa dello Studente
diffusa
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Lecce, 27/06/2018
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La Segreteria
Provinciale del Partito Democratico di Lecce prende le distanze e critica
l’intenzione di Adisu Puglia di procedere con un progetto pilota per la nascita
di una fantomatica “Casa dello studente diffusa”. Ci sfugge la fretta
e l’insistenza con la quale si vuol far nascere questo strumento di
intermediazione e ricordiamo che tra le battaglie portate avanti, da tanti
anni, per il diritto allo studio, vi è la realizzazione di nuove case dello
studente: spetta a chi amministra trovare soluzioni e risorse, siano esse
ristrutturazioni o costruzioni ex novo, con fondi europei o statali. Non
comprendiamo, altresì, la necessità di avviare progetti pilota per utilizzare
immobili sfitti quando esiste lo strumento del “contributo alloggio”,
contributo liquido per gli studenti idonei, che risponde a criteri oggettivi di
rispetto della legge in materia di affitti e lascia libera scelta agli studenti
nel definire la soluzione per loro migliore. E anche per quel che riguarda il
tema della facilitazione e/o assistenza nell’individuazione di immobili,
esistono già da tempo piattaforme che erogano, senza contributi pubblici –
come, peraltro, già accade per la nostra Agenzia per il diritto allo studio –,
servizi di aiuto e consulenza per trovare un posto alloggio. Queste non sono
solo e semplicemente politiche di sinistra, ma di buon senso, di opportunitĂ ,
di risparmio e di trasparenza.
Sperando che il
Presidente Emiliano possa intervenire per fermare questa iniziativa, che favorisce
solamente il privato, sottolineiamo come qualsiasi progetto pilota o
“studio di fattibilità ” da realizzare, debba comunque passare, sul piano
operativo, da bandi pubblici che rispondano alle normative nazionali in
tema di appalti e da vere e proprie aggiudicazioni aperte. Confidiamo nel
presidente Emiliano affinché possa confermare la Puglia come territorio
ospitale per gli studenti universitari, come accade in qualsiasi altro luogo d’Europa
che voglia definirsi “a vocazione universitaria”.
Siamo al fianco degli
studenti
nel difendere le sacrosante battaglie, che ormai da diversi anni portano avanti,
per una vera edilizia universitaria. E non si spacci per innovazione ciò
che appare un tentativo di appagare le aspettative di pochi.
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Il responsabile
formazione, istruzione e cultura
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Giacomo Fronzi
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La responsabile alle
politiche sociali e abitative
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Francesca Carone
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Il segretario
provinciale
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Ippazio Antonio
Morciano
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