Dalla conferenza stampa tenuta dall’Assessore Leo presso la Casa
dello Studente di Via Adriatica, lo scorso 21 giugno, ho appreso la volontà  di ricorrere in modo alquanto singolare a uno “studentato
diffuso”. Che poi altro non sarebbe che una rete di abitazioni private messe a
disposizione della popolazione studentesca, gestita esternamente all’Adisu ma
finanziata dall’Adisu. Una sorta di Airbnb universitario a
finanziamento pubblico e guadagno privato.
Personalmente ritengo sacrosante le osservazioni delle
associazioni studentesche e dei sindacati in merito alla deriva molto sui generis
e poco chiara che sta prendendo il diritto allo studio in questa regione, dove
da tempo si stanno privatizzando tutta una serie di servizi che dovrebbero
rimanere pubblici, a esclusivo vantaggio degli studenti.
Così, invece di pianificare una programmazione di edilizia
universitaria seria, che intercetti finanziamenti europei indirizzati al
recupero dei tanti immobili inutilizzati di proprietĂ della Regione e altri
enti locali, si vende per innovazione un servizio para immobiliare a gestione
privata. Faccio appello alla Giunta regionale affinché non
dia seguito al “progetto pilota”, mortificando così anni e anni di lavoro e di
battaglie per tutelare e potenziare il diritto allo studio in questa regione.
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Sergio
Blasi
Consigliere
regionale Pd in Puglia
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