INFERNO AGRICOLTURA, DIT-NCI
PRESENTA IL DOSSIER E CHIAMA L’ASSESSORE DI GIOIA AD ASSUMERSI TUTTE LE
RESPONSABILITA’
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Sintesi
della conferenza stampa di questa mattina dei consiglieri regionali di
Direzione Italia-Noi con l’Italia sulla disastrosa situazione nel quale versa
il settore
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Per
comprendere l’Inferno Agricoltura in Puglia si devono partire da un dato significativo,
a titolo esemplificativo abbiamo preso in esame la provincia di Bari e Bat,
bene sono 30mila gli addetti nel Barese e 12mila nella Bat. “Sapete quanti sono
gli addetti che lavorano nella Fiat di Melfi? - ha detto il consigliere e
coordinatore regionale di Direzione Italia-Noi con l’Italia, Francesco Ventola,
iniziando la conferenza stampa – 18mila. Ora immaginate che i 18mila
dipendenti Fiat non siano messi nelle condizioni di lavorare e l’azienda si
fermasse. Sarebbe una notizia sconvolgente? E il responsabile di questa
situazione sarebbe cacciato? Ora tutto questo non avviene nell’Agricoltura
pugliese dove i responsabili, il presidente Emiliano e l’assessore Di Gioia,
continuano a essere totalmente inadeguati, inattivi e irresponsabili, ma restano
lì a non fare niente o peggio a peggiorare la situazione”
Quello presentato questa mattina dal
gruppo regionale di Dit-Nci (oltre Ventola, il capogruppo Ignazio Zullo e i
consiglieri Renato Perrini e Luigi Manca) è un vero e proprio dossier
Agricoltura, dove sono elencati punto per punto tutte le “emergenze” di un
settore che rappresenta il 32% dell’olivicoltura italiana, che solo nella
provincia di Bari garantisce 4milioni di giornate lavorative all’anno (solo per
fare un esempio: solo “Andria agricola” vale il 20% della FIAT di Melfi in
termini di manodopera assunta.
Sono queste per i consiglieri Dit-Nci i
problemi, i capitoli dell’Inferno:
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LA XYLELLA
FASTIDIOSA – La situazione è
quella più drammatica in assoluto, perché il danno incommensurabile non è solo
legato alla mancata produzione di olio, ma al paesaggio e quindi al turismo. Il
presidente Emiliano ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza, ostacolando il
Piano Siletti che tre anni fa avrebbe se non risolto, quanto meno ridotto i
danni impedendo che il batterio arrivasse alle porte di Bari.
All’inadeguatezza governativa si è aggiunta la approssimazione e la
superficialitĂ di ambientalisti da strapazzo e amministratori locali
incoscienti, che insiene a una “particolare magistratura” ha risparmiato gli
olivi dalle motoseghe, condannandoli però a morte con la Xylella.
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CALAMITA’-
della Gelata del 2017 che ha interessato molti Comuni della Bat non c’è ancora
la delimitazione dei territori che devono essere inseriti nel decreto; per la
SiccitĂ 2017 (una delle peggiori che si ricordi) la Regione non ha ancora
inviato al Ministero, doveva farlo entro il 31 dicembre scorso, la proposta di
declaratoria; della Gelata 2018 sono ancora in corso accertamenti. E’ chiaro
che i contadini in ginocchio per queste situazioni non hanno ancora visto un
euro di risarcimento ma ricevono puntualmente le cartelle esattoriali per il
tributo 630 per la manutenzione dei servizi che i Consorzi di Bonifica
dovrebbero erogare.
La
proposta di Dit-Nci è quella di usufruire degli interventi previsti dal D. Lgs
n.102 del 2004, ovvero: a) contributi in conto capitale fino all'80 per
cento del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile media
ordinaria; b) prestiti ad ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio
dell'anno in cui si è verificato l'evento dannoso e per l'anno successivo, da
erogare al seguente tasso agevolato; c) proroga delle operazioni di credito
agrario; Â d) agevolazioni previdenziali. Aumento degli anticipi dei fondi
europei Pac. Autorizzare l'erogazione di anticipi almeno fino al 70% per i
pagamenti diretti e almeno fino all'85% per il sostegno concesso nell'ambito
delle misure a superficie dello sviluppo rurale.
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L’AGEA – Qui i disastri
provocati dai ritardi sono impressionanti: allo stato attuale non si riescono a
pagare i premi aggiuntivi 2016 per un problema al software Agea, si è riusciti
a far partire l’istruttoria automatizzata solo per 300 pratiche. (è il caso di
ricordare che il Sian è un sistema che ha drenato fino ad oggi dalle casse
dello Stato la bellezza di 780 milioni di euro e costa sei volte in piĂą della
Francia.
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CONSORZI
DI BONIFICA
– Il più grande controsenso dell’Agricoltura pugliese: se da un lato viene
preteso il pagamento del tributo 630 per assicurare le manutenzioni
ordinarie/straordinarie dall’altro, poi, proprio le mancate manutenzioni
portano ritardi nell’erogazione dell’acqua. Il caso più emblematico in questi
giorni si sta verificando nelle campagne Foggiane e della Bat dove è in corso
la raccolta delle primizie, ma l’erogazione dell’acqua è partita – su
sollecitazione degli agricoltori – il 30 aprile. Molte tubature obsolete, però,
sono fisicamente “saltate” al passaggio dell’acqua e il Consorzio non provvede
a ripararle perché non ha addetti, non solo per carenza di personale, ma anche
perché quelli in servizio sono stati messi in ferie proprio nei giorni di avvio
della fase irrigua.
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GLI
AIUTI ACCOPPIATI
– la stragrande maggioranza delle risorse, parliano di 500 milioni di euro
vengono destinate al Centro-Nord, al Sud rimangono appena il 36% perché le
maggiori dotazioni vengono assegnate a settori che nulla hanno a che vedere con
la nostra agricoltura, questo perché ai tavoli nazionali ed europei la nostra
voce non si fa sentire. L’assessore Di Gioia è anche il rappresentante di tutti
gli assessori del settore è in grado di poter riequilibrare queste percentuali
a favore della Puglia e del Mezzogiorno? E lo sa che c’è tempo fino al primo
agosto prossimo per presentare richiesta di revisione per le dotazioni del
2019?
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“L’assessore Di Gioia venga a riferire in
Commissione Agricoltura – hanno tuonato all’unisono i consiglieri regionali
Dit-Nci – vogliamo sentire cosa ha da dire anche sulle attese create dal Psr.
Ci auguriamo che non ci venga a raccontare le cose che ripete ormai in ogni
occasione… ma che si assuma la responsabilità , insieme al suo presidente, del
disastro e ne tragga le dovute conseguenze”.
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Ps. l'intera conferenza stampa è stata
trasmessa sulla pagina Facebook del gruppo (https://www.facebook.com/grupponcipuglia/notifications/)
conf stampa agricoltura
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LISTE
DI ATTESA, ZULLO E MANCA: CONFORTATI DAI SINDACATI ANDIAMO AVANTI SERIAMENTE E
RESPONSABILMENTE, AMANTI CONTINUI A FARE IL GRILLINO
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Così
il capogruppo e il vice presidente Commissione SanitĂ di Direzione Italia-Noi
con l’Italia, Ignazio Zullo e Luigi Manca
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Le
audizioni di oggi, le parole dei sindacati, ci confortano: i nostri emendamenti
alla Proposta di Legge sulle Liste di attesa vanno esattamente a migliorare il
testo Amati così come richiesto dagli operatori del settore.
Come
abbiamo avuto modo di ripetere: Amati propone norme che sono giĂ vigenti - a
livello nazionale e contrattuale - a cui devono attenersi i medici, quello che
in Puglia costituisce, invece, l’anello debole è la funzione di controllo che i
Direttori generali delle Asl dovrebbero svolgere e non fanno.
Per
abbattere le liste di attesa, senza fare demagogia o ipocrisia addossando ad
altri responsabilitĂ che sono in capo alla Regione, basterebbe fare poche cose:
1)     Impinguare  gli organici degli
operatori sanitari con le assunzioni;
2)Â Â Â Â Â potenziare le attivitĂ
ambulatoriali territoriali aumentando le ore degli specialisti che vi operano,
in modo da non intasare le grandi strutture ospedaliere;
3)     adeguare l’insufficiente tetto di
spesa previsto per le strutture accreditate;
4)Â Â Â Â Â autorizzare i direttori generali
all’acquisto di prestazioni libero professionista da parte delle equipe delle
Asl, in particolari momenti di contingenza;
5)Â Â Â Â Â dare attuazione al diritto dei
cittadini (ex art. 3, comma 13, del D. Leg. 124/98): nel caso di attesa
superiore ai 60 giorni il paziente può rivolgersi a una struttura privata
pagando il ticket se dovuto.
Chiaramente
nel corso delle audizioni è emerso anche un vecchio tema, quello
dell’appropriatezza prescrittiva, ma anche questo aspetto è stato previsto nei
nostri emendamenti.
Oggi
piĂą di ieri, quindi, ci sentiamo tranquilli: abbiamo fatto proposte serie e
responsabili, senza esprimere giudizi affrettati su nessuno, men che meno sugli
operatori sanitari; abbiamo preso atto della chiusura al confronto del collega
Amati e abbiamo deciso di continuare il confronto, invece, con i colleghi che
quotidianamente ci esprimono condivisione. Amati, quindi, continui pure a
 fare il grillino o peggio, come è accaduto oggi in commissione, ad
assurgere al ruolo della Sacra Inquisizione.
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BARI,
10 maggio 2018
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per
informazioni
mariateresa
d'arenzo
338/2447026
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