Il famoso condottiero e
patriota albanese è stato celebrato in un interessante progetto storico-letterario
a cura di Pierfranco Bruni (poeta, scrittore, saggista, Responsabile progetto
ETNIE del MIBACT) che include la Cartella Studio dal titolo “Giorgio Castriota Scanderbeg – Un mito e un simbolo” e l’omonimo Video (https://www.youtube.com/watch?v=Jl5TvmnT1NA).
Realizzazioni grafiche e video a cura di Stefania Romito (Ophelia’s Cultural
Projects) in collaborazione con il CENTRO STUDI E RICERCHE “FRANCESCO GRISI”.
Il lavoro vede la
partecipazione del Mibact – Soprintendenza archeologia delle arti e paesaggio
per le province di Brindisi Lecce e Taranto, dell’Istituto scolastico
Comprensivo Casalini di San Marzano (Ta), dello Sportello linguistico del
Comune di San Marzano. Una collaborazione all’insegna della partecipazione tra
vari soggetti.
Giorgio
Castriota Scanderbeg, vissuto tra il 1405 e il 1468, è una delle figure più
rappresentative del XV secolo. Principe albanese e condottiero, arrestò
l’avanzata dei turchi difendendo il suo paese e i suoi valori morali e religiosi
cristiani dall’invasione musulmana, stringendo importanti alleanze con Roma e
Napoli. Figura di spicco di un Mediterraneo in trasformazione in cui Occidente
e Oriente cercavano di stabilire un contatto sulla base di una maggiore
comprensione e consapevolezza delle proprie identità. Un eroe-metafora che ha
assunto valenze non solo sul piano storico, ma anche letterario. Gabriele
D’Annunzio, di questo eroe nazionale, ne sottolineò l’aspetto leggendario ancora
molto vivo nel popolo albanese e nella sua letteratura letta in una chiave
antropologica in cui la memoria diventa custode e privilegiata depositaria di
valori e tradizioni.
L’omaggio a Scanderbeg, che sarà posto in
una mostra itinerante della Cartella con le schede, racchiude preziosi
autorevoli contributi, tra cui il mini saggio di Pierfranco Bruni dal titolo “Tra
storia e letteratura” nel quale si pone l’accento sulla figura di Scanderbeg
come difensore dell’identità di un popolo che ancora lo rimpiange. Con
la sua morte termina per sempre una fase di orgoglio, di gloria, di speranza.
La
concezione di Scanderbeg inteso come eroe-metafora è quella che emerge dal
contributo di Micol Bruni che si distingue dai successivi contributi di Marisa
Margherita, Maria Teresa Alfonso e Maria Piccarreta che mirano a porre
l’accento sulle eredità storico-sociologiche del famoso condottiero.
Particolarmente interessante è l’affascinante excursus tra le colonie
italo-albanesi ancora esistenti nella provincia di Taranto. Il tributo a
Scanderbeg si conclude con la suggestiva “Ode” di Pierfranco Bruni in cui
speranza e attesa si fondono al mito.
… e nel navigare tra nuove sponde
e viaggiare terre di altra luce
sei oltre la storia
nel vento che spinge le indefinibili vele…