Ricordo con profonda commozione
il momento in cui ho “incontrato” i versi di Pierfranco Bruni. Sì, perché si è
trattato di un vero e proprio incontro, uno di quegli incontri che danno un
senso al nostro intero percorso esistenziale.
I suoi versi mi hanno
catturata fin dal primo istante… e non mi hanno più lasciata.
Ma perché il suo stile
poetico è tanto particolare? Non credo di sbagliarmi nel definire Pierfranco Bruni
uno tra i più straordinari “evoluzionisti poetici”. Egli accoglie e “raccoglie”
tutto ciò che di più prezioso è contenuto all’interno della poesia classica per
interiorizzarlo e innovarlo attraverso la creazione di componimenti dotati di
una grandissima raffinatezza e ricercatezza stilistica. Componimenti che fanno
vivere in colui che li legge un’esperienza unica e indimenticabile.
Versi che si vivono
leggendoli e che si leggono vivendoli.
Noi
tutti sappiamo quanto sia importante la conoscenza del passato. E’ un requisito
essenziale per poter comprendere il senso della propria esistenza e per
acquisire maggiore cognizione di chi siamo e del nostro ruolo nella società.
Pierfranco
Bruni è perfettamente consapevole del valore della tradizione come punto di
riferimento imprescindibile per la sua sperimentazione poetica. Acquisire gli aspetti
più significativi e suggestivi dal passato è un’azione necessaria per poter costruire
versi in cui tradizione e innovazione si fondono in una poesia innovata dalla
sua personale e peculiare creatività. Un’essenza poetica, la sua, di
impareggiabile Bellezza ed Armonia. Ed è questo il motivo per cui i suoi versi hanno
il potere di proiettarci in maniera sublime nel paradiso delle emozioni.
La sua grande particolarità
consiste, altresì, nell’accostamento di immagini fortemente costrastanti tra di
loro. “I gabbiani trasportano il vento con le ali da un’onda di mare a un
soffio d’acqua”, verso che possiede un’intensa carica immaginativa nel restituirci
la seducente immagine di questi gabbiani che trasportano il vento con le loro
ali da un qualcosa di immenso e maestoso, come un’onda di mare, a un qualcosa
di infinitamente impalpabile ed evanescente come un soffio d’acqua.
Contrasti poetici di
grandissima potenzialità espressiva.
Un
altro aspetto peculiare, e oltremodo unico della sua poesia, è la presenza
costante di significati multipli. Una particolarità di grande originalità.
Solitamente siamo abituati a identificare in un componimento poetico due, o al massimo,
tre livelli di significato. In Pierfranco Bruni si parte da tre per arrivare
anche a cinque significati. Qualità estremamente appagante non soltanto per il
poeta, che in questo modo ha la possibilità di dare libero sfogo alla sua
complessa creatività espressiva, ma anche per il lettore il quale, nel momento
in cui crede di aver goduto di tutti i significati intrinseci, si rende conto che
l’emozione continua poiché all’improvviso si palesa un ulteriore significato,
ancora più entusiasmante di quello precedente, che a sua volta ne richiama un
altro in una estasiante climax emozionale. È come immergersi nelle profondità
marine per rinvenire scavi preziosi. E proprio quando pensi di aver trovato lo
scavo più importante, all’improvviso ne spunta un altro dietro al quale se ne
nasconde un altro dotato di una bellezza ancora più sconvolgente. Perché gli
scavi più straordinari sono quelli che si trovano in profondità e che
necessitano di una maggior fatica e dedizione per il loro rinvenimento.
Nelle
poesie di Pierfranco Bruni avviene esattamente questo. L’immersione nella
lettura dei suoi versi si trasforma costantemente in un’entusiasmante
esperienza nel mondo delle emozioni sommerse.
Esistono diverse
tipologie di poesie. Liriche connotate da un linguaggio estremamente ricercato,
che rasenta ciò che io definisco l’“iperaulicità”, un’iperaulicità fine a se
stessa all’interno di un contesto poetico che nasconde una grande fragilità del
messaggio. Si tratta per lo più di sperimentazioni linguistiche volte ad
imitare i grandi modelli del passato con la rilevante differenza che in quel
caso il messaggio è talmente denso di significato che l’utilizzo sapiente di un
linguaggio adeguato ha come unica conseguenza quella di potenziarne l’effetto.
Alcuni poeti scelgono,
invece, di utilizzare un linguaggio semplice per veicolare messaggi estremamente
significativi. Personalmente apprezzo molto questa tipologia di “cesellatori
del verso” poiché il messaggio emozionale è in grado di arrivare così in
maniera diretta. Pierfranco Bruni credo prenda le mosse da questa corrente di
pensiero per innovarla con la sua grande carica di originalità tramite
l’utilizzo di termini accessibili a tutti che impreziosisce di ulteriori
significati. Il lettore, in questo modo, ha la sensazione di leggere versi dotati
di una immediatezza emozionale salvo poi rendersi conto che l’emozione che si
avverte nell’immediato rappresenta soltanto la punta di un iceberg di tutta una
serie di straordinarie sensazioni ancora da scoprire. E il componimento,
soltanto all’apparenza diretto, si trasforma in uno stimolatore continuo e
costante di superlative emozioni che si snoda in un immaginario onirico fino
all’apoteosi finale.
Questi
e molti altri sono i motivi che mi portano ad affermare che la poesia di Pierfranco
Bruni non è soltanto originale, inusuale, innovativa, rivoluzionaria ed
evoluzionaria allo stesso tempo.
È
soprattutto un’esperienza di vita, un’antropologia dell’anima, che si assapora
e si interiorizza come tutte le più straordinarie esperienze che rendono
meravigliosa la nostra esistenza.
Una poesia che si vive
per amare e che si ama per vivere nella metafisica dei propri cuori.