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Comunicazioni M5S
giovedì 19 aprile 2018

- Piernicola Pedicini
- Giuseppe L'Abbate

Ufficio comunicazione - 18 aprile 2018

RIFIUTI, SENTENZA DEL 2014 DELLA CORTE UE: IN PUGLIA CI SONO ANCORA 6 DISCARICHE ABUSIVE CHE METTONO A RISCHIO LA SALUTE UMANA E PER LE QUALI VENGONO PAGATE MULTE SALATISSIME.

Dagli ultimi dati ufficiali acquisiti presso la Commissione Ue, aggiornati a dicembre 2017, in Puglia ci sono ancora 6 discariche abusive da bonificare o da chiudere in riferimento alla sentenza C-196/13 sancita dalla Corte di giustizia europea a dicembre 2014.
Per queste discariche, che costituiscono un grave rischio per la salute umana e l'ambiente, l'Italia, la Puglia e di conseguenza i cittadini, stanno pagando vari milioni di euro di multa considerato che vengono conteggiati 200mila euro di sanzioni ogni sei mesi per le discariche non contenenti rifiuti pericolosi e 400mila euro ogni sei mesi per le discariche con rifiuti pericolosi.
Qui di seguito, i comuni, e tra parentesi le localitĂ , dove si trovano le 6 discariche abusive pugliesi: Ascoli Satriano (Mezzana La Terra); Lesina (Pontone-Coppa Faccio Olive); Binetto (Pezze di Campo); Sannicandro di Bari (Pesco Rosso); S. Pietro Vernotico (Manciandare); Santeramo in Colle (Monte Freddo).
"L'emergenza discariche abusive in Puglia continua ad essere preoccupante e inaccettabile - ha commentato l'eurodeputato del M5S Pedicini -.
E' assurdo che a quattro anni dalla sentenza della Corte di giustizia e dopo il continuo pagamento di multe milionarie alla Ue, in Puglia ci siano ancora 6 discariche da regolarizzare. Se siamo a questo punto, non possiamo non denunciare i ritardi e le incapacitĂ  nell'affrontare l'emergenza da parte del governo nazionale e della Regione Puglia.
Fermo restando - ha aggiunto Pedicini - che a marzo 2017 il governo Gentiloni ha nominato il generale dei carabinieri Giuseppe Vadalà, commissario straordinario per realizzare gli interventi di messa in sicurezza e di messa a norma delle discariche abusive, sono gravi le responsabilità politiche che si sono susseguite nel corso degli anni. In particolare, perché le procedure sanzionatorie della Ue sono più di una e poi perché per decenni il tema discariche abusive e gestione dei rifiuti nelle regioni del Sud è stato ignorato, mal gestito e troppo spesso lasciato nelle mani della malavita e dei faccendieri politici e imprenditoriali che hanno fatto affari e traffici sporchi sulla pelle dei cittadini".

Ufficio comunicazione - Cellulare 3920460174
PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato M5S


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da Valerio L'Abbate
Ufficio Stampa Deputato Giuseppe L’Abbate
Ordine dei Giornalisti della Puglia
Tessera n. 105289
valerio.labbate@camera.it
www.giuseppelabbate.it
342.8632827


AGRICOLTURA: L’ASSENZA DELLE POLITICHE PER IL VINO PENALIZZA IL COMPARTO ITALIANO



Il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura nella scorsa Legislatura, in visita al Vinitaly di Verona punta il dito contro l’ultimo Governo colpevole di aver lasciato molti provvedimenti in sospeso




“L’ultimo Governo ha lasciato incompiute tante politiche sul mondo del vino, ad iniziare dai numerosi decreti attuativi non ancora emanati relativi al cosiddetto Codice Unico”. A dichiararlo è il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate in visita al Vinitaly, la più grande manifestazione dedicata al vino, con i colleghi 5 Stelle Chiara Gagnarli e Filippo Gallinella. Lunghissimo l’elenco che l’ex capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera fa dei provvedimenti ancora in attesa di approvazione: “varietà utilizzabili (art.5), vigneti storici e eroici (art.7), istituzione e tenuta schedario vitivinicolo (art.8), prodotti vitivinicoli biologici (art.20), procedure conferimento DOP e IGP (art.32), rivendicazione produzioni (art.37), Segreteria Comitato Vini (art.40), Consorzi di Tutela (art.41), norme in materia di etichettatura (art. 43), utilizzo denominazioni (art.44), contrassegno e sistemi di tracciabilità alternativi (art.48), denominazione e preparazione aceti (art.49), ulteriori pratiche su aceti (art. 52 e 53), dichiarazioni obbligatorie e documenti di accompagnamento (art. 58), organismo unico e controlli (art.64), esami analitici e organolettici (art.65) e controllo produzioni varietali (art.66)”.



“Se la politica continua ad essere assente, non portando a termine quelle riforme normative attese dalla filiera vitivinicola – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – come farà il comparto del vino ad imporsi sul mercato mondiale e a non perdere posizioni nei confronti dei Paesi concorrenti, Francia in primis? Diviene, pertanto, sempre più urgente provvedere a dare risposte concrete agli operatori del settore, sostenendo i loro sforzi sulla qualità e la capacità produttiva”.



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