Comunicazioni Giuseppe Quaranta Lizzano
venerdì 23 febbraio 2018
da masaniello.40@gmail.com
sollecitazioni ad una stampa "addormentata", riguardo >richiesta sospensione per il sindaco di lizzano e consigliere avv. Macripò
"Confederazione del Sud" - comitato "Lizzano Libera", componenti dello UOI Lizzano - Largo Bino 2 - tel. 34 80 70 28 90 - masaniello.40@gmail.com
Al Prefetto di Taranto
p.c. Direzione Investigativa Antimafia
p.c. Presidente della Provincia di Taranto
p.c. Presidente della Regione Puglia
La "Confederazione del Sud" ed il comitato "Lizzano Libera" rappresentati dal sig. Quaranta Giuseppe
CHIEDONO
ai sensi della legge Severino, D.Lgs. n. 235/2012 art. 11, l'immediata sospensione dalla carica di Sindaco di Lizzano del Sig. Dario Maria Fortunato Macripo', nonchè dalla carica di consigliere Provinciale, data la condanna del Tribunale di Taranto a sei mesi di detenzione (pena sospesa) ed al risarcimento dei danni alla parte civile, per il reato di abuso d’ufficio (copia articolo in allegato).
CHIEDONO
l'avvio della gestione provvisoria del Comune di Lizzano, nell'attesa del rinnovo delle cariche amministrative
Lizzano, 14 febbraio 2018
Con Osservanza
per tutte le organizzazioni (dalla confederazione del sud a Lizzano Libera) il responsabile territoriale Giuseppe Quaranta
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Diritto di replica
al Direttore del Quotidiano al Prefetto e al Questore di Taranto Al Commissario prefettizio di Manduria al sindaco di avetrana alla Direzione ASL di Taranto al presidente della Regione Puglia alla Procura della Repubblica Taranto all’ordine dei giornalisti
e p.c. alle redazioni stampa ai controllori della stampa
oggetto: richiesta di diritto di replica sull’articolo del 10\2\2018 del Quotidiano “provincia di taranto”pag.27 e denuncia di malainformazione
Il sottocritto Pompilio Cesare Rizzello, genitore di Antonio Rizzello, il giovane morto tragicamente in un Paese dove non vi è alcuna garanzia per poter vivere, nè una dignitosa sicurezza che salvaguardi soprattutto cittadini sprovvisti di qualsiasi struttura di soccorso come il 118. Ricordo ai responsabili del Quotidiano che da sempre ostacolate il sottocritto, sia dalle tante iniziative riguardo il turismo del mare e soprattutto la volontà di insediare proprio nello stesso luogo della disgrazia avvenuta a mio figlio, una struttura mobile di pronto soccorso finanziata dal sottoscritto, ma con la Vostra informazione pronta, sia nel censurare - manipolare e annullare qualsiasi opinione atta a prevenire «crimini» e a proporre soluzioni, così come non dare alcuna notizia e un commento duro nei confronti delle Amministrazioni Comunali di manduria ed Avetrana, quando questi hanno preferito concedere ad una associazione di comodo il terreno per abusare della Costa con la scusa bella e buona di poter con la barca scendere a mare, fregandosene di proposte vitali e necessarie a salvare vite e non lasciare luoghi a dei privati che a tutt’oggi non sono serviti a niente se non occupare terreno utile ai villeggianti. In riferimento all’accaduto, che il sottoscritto ha letto sul Vs giornale del 10 febbraio 2018, pag.27 dove constato la notizia dell’accaduto come e fosse un tragico evento annunciato, “un terremoto dove a trovarsi sotto le macerie ci fosse mio figlio” eppure una stampa attenta non si interroga mai, non vuol capire che ancora una vita grida VENDETTA, in pieno anno tremila si perde la vita per non aver con urgenza intervenuto a salvare la vita di una persona. Ma tanto è meglio manipolare, censurare e avere indicazioni dal magistrato e completare l’opera svuotando sull’accaduto tutto il peggio che ogni redazione contiene “non cacca a mare ma sul malcapitato genitore e anche sulla vittima abbandonata da questo sistema affaristico burocratico” Pertanto, il sottoscritto Pompilio Cesare Rizzello, chiede a codesta redazione e al uo responsabile, il diritto di replica sul sopraindicato oggetto e sull’articolo “tragedia in mare, muore un sub di 27 anni” Perhè ci sono parecchie inesattezze, disinformazione e molta pubblicità negativa, che un qualsiasi giornale non puo’ permettersi, visto che riconoscete la passione del sottoscritto nel battermi sempre per la verità (che voi chiamate politica), cosa che non si ravvisa sui tanti “politicanti professionisti”, condannati e quasi sempre occultati “miracolati da una stampa fuorilegge” . Il diritto di replica che si chiede SERVE a far luce sulla morte prematura del figlio, che se avesse avuto una pronta presenza del 118 (completo e non mancante degli strumenti indispensabili alle vittime del mare), sarebbe ancora VIVO, per raccontare l’episodio e riderci sopra (come faceva di solito) ed evitare nel futuro di trovarsi in simili pericoli. Approfondiamo con chiarezza (e non da giornalisti del quotidiano) l’episodio: “..a tirarlo sulla barca sono stati alcuni suoi parenti che lo hanno portato a riva. quando l’hanno adagiato sugli scogli pare che respirasse (NON PARE, RESPIRAVA ANCORA, ANCORA SINO AD UN’ORA E MEZZA “ADAGIATO SUGLI SCOGLI”). E’ proprio qui, la Vs professionalità si perde, scompare, è abbastanaza labile, NON SI VUOLE PER NIENTE DIRE LA VERITA’ ! Ecco ome avete raccontato i fatti che certamente Vi faranno VERGOGNARE: “I primi soccorsi sono arrivati con l’ambulanza del 118 di avetrana , il cui personale ha iniziato le manovre rianimatorie proseguite poi dai sanitari di un secondo mezzo con medico a bordo, fatto partire da Sava. Ogni tentativo per salvarlo è purtroppo risultato vano” Le prove sono chiare, solo i collusi non vogliono scoprire cosa v eramente è sucesso in quella ora e mezza di vita di Antonio Rizzello. Il sottoscritto ritiene che è un diritto conoscere come hanno “ammazzato” il figlio. infatti ha presentato denuncia alla caserma dei carabinieri e giorno 26 febbraio terrà una pubblica conferenza stampa a torre colimena, sul luogo “incriminato” per illustrare le azioni che intende intraprendere, per fare luce su questo crimine.
Con osservanza Pompilio Cesare Rizzello genitore di Antonio Rizzello
TORRE Colimena 15 febbario 2018
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