TEUTA
La
regina “pirata” del mondo Illirico
con
Cartella e schede di Anna Montella
di
Pierfranco Bruni
Si racconta che Teuta,
regina dell’Illiria, si tolse la vita ritenendo troppo umilianti le condizioni
imposte dai romani. Siamo nel III sec a. C., in un’epoca in cui l’Illiria
intrecciava il mare Adriatico a una cultura espressa attraverso la lingua
indoeuropea.
Teuta fu una regina che
accettò la pirateria in quel lembo di mare che univa la visione adriatica delle
civiltà ad un modello prettamente mediterraneo. Amava molto la sua terra e il
suo popolo che aveva radici nel modello italico, rappresentante di una
geografia all’interno di una dimensione in cui il senso dell’appartenenza al
mare significava attribuire una ragione ad un viaggio in cui le eredità e le
identità conducevano oltre il concetto filosofico di infinito.
Gli Illiri esercitavano la
pirateria, e questo rappresenta uno dei punti cardine per comprendere la
visione di Teuta, moglie del re Agrone, entrambi appartenenti alla tribù degli
Ardiaei. La capitale del loro territorio era Shkodra, l’attuale Scutari in
Albania.
Se si osserva la geografia
dell’Albania, Scutari si trova nell’interno, in quella parte di Illiria che, insieme
al territorio di Apollonia, divenne romana, latina. Una regione che continua a
vivere una dimensione in cui il senso della realtà geopolitica diviene una
realtà geo-esistenziale.
La penisola balcanica
possiede una geografia in cui gli intrecci sono sia di terra che di mare e al
cui centro rimane il contatto importante con l’Adriatico. È l’Adriatico a
legare la terra d’Albania con le terre latine e, quindi, anche con l’Italia.
A narrare di Teuta, pur non
amandola, fu Polibio nelle sue Storie. Polibio, che univa la Grecia e Roma, vedeva nell’Illiria e in Teuta una personalità di spicco ma di grande
pericolosità. La regina, infatti, causò la prima di una lunga serie di guerre
illiriche contro Roma, la cui prima stagione si consumò tra il 229 e il 228 a. C.
Come esplose la prima guerra
illirica? Polibio racconta che dopo una visita in Illiria da parte di alcuni
ambasciatori romani, tra cui l’ambasciatore Lucio, questi disse a Teuta: “… cercheremo,
con l’aiuto divino, di costringerti con forza e rapidamente a correggere le consuetudini
dei re verso gli Illiri”.
Teuta, per tutta risposta, fece
uccidere Lucio proprio nel momento dell’imbarco.
La reazione di Roma fu
immediata. Il senato romano fece esplodere la realtà di un realtà geografica
problematica (quella dell’Adriatico illirico) mediante il “casus belli”, che
permise di votare al senato una risoluzione per una guerra immediata. La prima guerra
illirico-romana esplose nella primavera del 229 a. C.
Questi conflitti prostrarono
l’Illiria e determinarono una rottura diplomatica e militare tra Teuta e Roma.
I consoli che vennero inviati in Illiria furono Gneo Fulvio e Lucio Postumio,
ma non ottennero la sperata pacificazione.
Durante il conflitto, Teuta
fu costretta alla fuga e, insieme a un gruppo di fedeli, si rifugiò a Rizone
nelle Bocche di Cattaro, realtà territoriale fortificata lontana dal mare. Tuttavia
ciò non bastò perché le condizioni per una pace definitiva non convinsero Teuta.
Questo fu il motivo, la causa, che la spinse ad una morte “dignitosa”.
La leggenda, infatti, narra
che si tolse la vita. Non sappiamo come e quando, Polibio non ci lascia tracce
di quando Teuta si diede la morte, però si narra che già durante la seconda
guerra illirica la regina era morta, ovvero intorno al 219 a. C.
La figura di Teuta resta un
punto di riferimento importante per capire i rapporti tra mondo orientale, illirico
e il mondo occidentale. Dimenticarla significherebbe ignorare tutto un percorso
che c’è stato tra Illiria, Adriatico, Grecia e Roma e significherebbe anche
dimenticare il processo culturale storico-politico che si è vissuto ad Apollonia,
importante cittadina culturale.
Apollonia rimase una fortezza,
le cui testimonianze costituiscono una ricchezza archeologica imponente e questa
ricchezza chiama in causa modelli mitici e figure leggendarie come, appunto, la
regina Teuta che non disdegnò un appoggio ai pirati e che venne definita “donna
pirata”.
Il mito è uno strumento fondamentale
per capire il legame tra Apollonia e le coste di Brindisi, ovvero di quella zona
denominata “l’area greca” della Magna Grecia.
La regina illirica rimarrà
sempre una figura mitica e leggendaria all’interno del legame tra Oriente ed Occidente.
La popolazione illirica
parlava una lingua indoeuropea. Ciò apre un confronto tra il mondo adriatico,
il mondo ionico- mediterraneo e quello mediterraneo che si spinge oltre il
Tirreno. Teuta, una figura leggendaria nella storia e nella realtà mitico -
geografica di una terra chiamata Albania.
A Teuta ho dedicato uno
studio (in versi, con dei capitoli anche in lingua albanese tradotti dal poeta
e saggista Arian Kalko) in una Cartella con schede, la cui eleganza grafica è
stata realizzata da Anna Montella, che ripercorre frammenti di “magia” della
regina illirica. Lo studio è parte integrante del Progetto Etnie del Mibact che
ha avuto, in questo caso, la collaborazione importante del Caffè Letterario “La Luna e il Drago”.