***************************
Sabato
27 Gennaio 2018
PRESENZA LUCANA – 28°
ANNO
QUADERNO MEDICO –
Sherlock Holmes al letto del malato
E’
stato presentato dal dott.Vincenzo Morrone (Dirigente cardiologo Ospedale SS.
Annunziata di Taranto) un interessante argomento, facente parte della cartella
“Quaderno Medico”, dal titolo “Sherlock Holmes al letto del malato: Analogia
tra metodo investigativo poliziesco e metodo clinico”.
Il
dott. Nicola Baldi (Già Primario cardiologo presso l’Ospedale SS. Annunziata di
Taranto) ha introdotto l’argomento, analizzando il titolo che l’autore ha dato
al suo studio.
Come
si realizza il procedimento diagnostico e quali analogie esso ha con
un’attività d’indagine che è formulata per giungere a un’ipotesi per
l’accertamento di un delitto.
Per
questo i due metodi proposti dal relatore, nel titolo, hanno delle analogie interessanti.
Più
volte capita di raccogliere una serie di esami, di metterli sul tavolo, e
vedere, poi, quali analogie ci sono per effettuare una diagnosi. E’ questo
un’inversione del processo diagnostico cui si va incontro con maggiore
frequenza. E’, certamente, un problema molto grave cui occorre porre un
rimedio, nel breve tempo.
In
tutte gli ambiti lavorativi c’è una tendenza a sostituire l’uomo con la macchina.
Dato
l’enorme costo del lavoro, si mira a una migliore razionalizzazione delle
risorse umane.
Questo
sta avvenendo anche nelle discipline scientifiche e in particolare nel campo
medico con la presunzione che anche il medico possa essere sostituito dalla
macchina.
Nell’era
moderna, infatti, c’è una corsa verso la tecnologia diagnostica che, certamente,
è un valido aiuto alla professione medica, ma il cervello umano è un computer
inimitabile e insostituibile.
Nell’era
della tecnologia, infatti, non sono pochi gli errori diagnostici se si
sottopone il paziente a una serie d’indagini diagnostiche a tappeto senza favorire
quelle fasi dell’indagine conoscitiva che si chiamano anamnesi ed esame
obiettivo ed elaborazione dati.
La
diagnosi è, infatti, il risultato di un processo logico deduttivo mutuato dalle
scienze investigative usate nelle conoscenze criminologiche.
Sono
comparabili le tecniche investigative del detective con quelle diagnostiche del
clinico? Si
L’investigazione,
di qualsiasi tipo, è un processo cognitivo atto a scegliere in base ad indizi, prove
ed evidenziare la migliore strategia per ottenere la soluzione del caso.
La
classe medica e, in particolare, i giovani medici, in questo modo, possono
riappropriarsi del piacere dell’indagine diagnostica per svolgere il lavoro con
passione e migliorare la prestazione sanitaria.
Il
ragionamento logico della deduzione, induzione e abduzione non sono una
scoperta recente ma è noto fin dai tempi di Aristotele (384/322) e Seneca (470
a.C. / 399 a.C.)
Il
detective e il medico hanno la stessa finalità: identificazione di un
colpevole che può essere l’assassino per il detective e la malattia per il
medico.
Per
fare questo, ambedue hanno bisogno di recuperare, archiviare e gestire una
massa di dati e informazioni.
Diventa
allora importante
1)
saper interrogare e raccogliere dati passati e recenti,
2)
saper cogliere i segni derivanti dall’osservazione di una persona (semeiotica
medica) o della scena del crimine,
3)
utilizzare nella giusta maniera esami strumentali e linee guida
A
conferma di quest’analogia si trovano testimonianze nella letteratura, nel
cinema e nella televisione.
Nel
campo della letteratura ricordiamo il romanzo poliziesco nato con Edgar Allan
Poe e poi sviluppato da Arthur Conan Doyle (1859-1930), un medico che imparò da
un altro clinico, Joseph Bell, la tecnica della investigazione in medicina. Quest’abilità
fu trasformata, poi, in arte dell’investigazione poliziesca con l’invenzione
del detective Sherlock Holmes, protagonista costante del suo filone letterario
del giallo classico.
Si
tratta di un abile detective, investigatore raffinato e benestante, capace di dare
una svolta ai casi criminali per la sua capacità à di attenzione ai dettagli
sulla scena del crimine. Nel giallo classico lo scrittore lancia una sfida al lettore
per l’individuazione del colpevole di un reato.
Nello
stesso tempo, la costante scoperta del colpevole, con il trionfo della
giustizia, rappresenta il messaggio morale.
Sherlock
Holmes diventa poi l’ispiratore per Nero Wolfe (1934) di Rex Stout (1886-1975)
e per Hercule Poirot di Agatha Christie (1890-1976) scrittrice britannica
autrice del famoso giallo “ Assassinio sull’Orient Express “.
Negli
anni trenta poi si assiste al superamento del giallo classico sia in USA e sia in
Europa.
In
America lo scrittore Raymond Chandler inventa Philip Marlow, un detective non più
aristocratico ma duro bevitore che opera in uno sfondo ambientale degradato e
non più in un ambiente aristocratico come nel giallo classico.
In
Europa Georges Simenon (1903-1989) porta alla ribalta il Commissario Maigret
che lavora sullo sfondo dei quartieri popolari di Parigi.
L’elenco
può continuare nel campo della letteratura con il Commissario Montalbano di
Andrea Camilleri (1994) interpretato nella serie televisiva da Luca Zingaretti
la cui caratteristica è intuita e razionalità alla base della sua abilità
investigativa.
Sempre
nel campo televisivo ricordiamo il tenente Colombo (di Levinson e Link), tenente
di polizia italo-americano, interpretato da Peter Falk. (sugli schermi televisivi
dagli anni ’70 al 2004.
In
questo caso è ribaltata l’impostazione classica del giallo inglese; infatti, lo
spettatore conosce l’assassino fin dalle prime battute mentre il meccanismo sta
nel capire come il detective riuscirà a smascherarlo.
La
serie televisiva che più esprime l’analogia tra investigazione medica e
poliziesca è quella che ha occupato gli schermi televisivi negli anni
2004-2012: Dr. House interpretato dall’attore Hugh Laurie.
Tratta
di un medico dotato di capacità deduttive notevoli; ogni episodio è un giallo
medico scientifico ispirato ai gialli di Sherlock Holmes.
Le
qualità insite in un detective o un medico sono, capacità di:
· osservazione,
· ricostruzione
ambientale e psicologica,
· ragionamento logico,
· cogliere le
incongruenze,
· cultura, ostinazione,
tenacia.
La
medicina è anche arte che significa illuminazione razionale conseguenza di una
competenza tecnica, attenzione, precisione.
I
giovani medici di oggi devono quindi riappropriarsi del ragionamento
diagnostico proprio nell’era in cui questo è in crisi per via della notevole azione
tecnologica.
Sarà
salutare per il paziente, per il professionista e per l’economia.
Senza
contare l’influenza positiva sul rapporto umano medico paziente.
Al
dibattito finale hanno preso parte il dott. Angelo Albano e Michele Lonoce.
Come
ogni settimana, all’inizio della conferenza, nell’ambito del rapporto Scuola
Liceo Musicale Archita e Associazione Presenza Lucana il Maestro Paolo Battista
ha accompagnato due allievi, al primo anno di violino, nella presentazione di
due brani Duetto per violino N°3 e 4 di Charles Dancla. E’ stata ricordata
nella presentazione: La Giornata della memoria”.
Michele
Santoro
da
Sintesi Relazione
Dott.
Vincenzo Morrone