Comunicazioni Dit/Noi con l'Italia
sabato 13 gennaio 2018
da grupporegionalecorpuglia@gmail.com
EMILIANO E GLI INCARICHI, VENTOLA: DAL MOTIVATORE AL PARTECIPATORE, IL GOVERNATORE NON SMETTE DI STUPIRE. A SPESE DEI PUGLIESI!
Dichiarazione del coordinatore e consigliere regionale di Direzione Italia-Noi con l’Italia, Francesco Ventola
Nel 2005, come sindaco di Bari, aveva inventato la figura del “motivatore della sua Giunta”, nel 2018, da presidente della Regione, ecco l’invenzione del “motivatore della Partecipazione”! Ora ci aspettiamo che venga indetto un avviso pubblico per la selezione di un animatore di sagre e, perché no, uno smistatore di incarichi e consulenze.
Non c’è che dire, con il governatore Emiliano non ci si annoia mai. Peccato che venga fatto a spese dei pugliesi, ma con quali risultati? La prima giunta comunale Emiliano fu fra quelle più “motivate” a cambiare assessori, nel frattempo il motivatore della Giunta è poi diventato consulente informatico per una della società del Comune.
Ora si sta pensando all’esperto per la Legge sulla Partecipazione che è stata osservata dal Governo nazionale e di fatto bocciata in Consiglio regionale in fase di Bilancio (non è stato approvato il finanziamento previsto), ma ecco che riappare in una delibera dirigenziale che affida, con avviso pubblico, un incarico da 65mila euro a un esperto dei metodi di partecipazione.
Insomma, quello che appare chiaro è che Emiliano sia da sindaco sia da presidente è convinto che i suoi assessori e consiglieri siano poco motivati e poco avvezzi alla partecipazione tanto da aver bisogno di essere di esterni che vengano a dare loro lezioni. Nel 2005 il motivatore utilizzò anche metodi “spirituali” a ogni inizio giunta (qualcuno ricorda il necrologio da scrivere per un collega “vivo”…) siamo curiosi di capire cosa si inventerà il “partecipatore”
Bari, 12 gennaio 2018
CENTRALE CERANO, VENTOLA (Dit-Ncl): I DIRIGENTI ENEL CON UN COLPO HANNO SVELATO IL BLUFF DEI GRILLINI E QUELLO DI EMILIANO
Il commento del coordinatore e consigliere regionale di Direzione Italia-Noi con l’Italia, Francesco Ventola, a margine dell’audizione in Commissione Ambiente dei dirigenti Enel della Centrale di Cerano
Due bluff svelati in un sol colpo: quello del Movimento 5 Stelle, che chiede la chiusura della Centrale di Cerano perché considerata pericolosa per la salute dei brindisini, e quello del presidente Emiliano, che parla di decarbonizzazione con la stampa ma non con l’Enel.
I dirigenti Enel, quest’oggi in commissione per un’audizione espressamente chiesta dai colleghi grillini, hanno smontato una per una le “tesi-copia e incolla” nefaste che vengono propinate ai giornali per cui ci sarebbe rischio più alto di mortalità e di contagio malattie nel brindisino. Lo studio del professor Leonardo Palombi del Dipartimento di biomedicina e prevenzione dell'Università di Tor Vergata ha dimostrato che non solo questo non è vero, ma che per le malattie cardiovascolari ci sono provincie pugliesi più a rischio pur non avendo una centrale al carbone. Così come la durata media della vita è in Puglia (fatta eccezione per provincia di Taranto) più alta di quella nazionale. Insomma i valori di inquinamento di Brindisi sono fra i più bassi d’Italia fra le città industrializzate. E quindi il M5S la smetta di gridare al lupo al lupo solo per conquistare titoli di giornali e creare un’allarme nei confronti di una società , che come è stato ribadito quest’oggi in commissione, pur non richiesto, ha investito ingenti risorse per l'ambientalizzazione. Fosse stato così in altre zone della Puglia forse saremmo in condizioni diverse.
Un capitolo a parte andrebbe dedicato al nostro presidente Emiliano che da Bari a Parigi, passando da Roma, va in lungo e in largo a sbandierare il suo progetto di de carbonizzazione di Cerano e Ilva, ma non ne discute mai in modo concreto e istituzionale con i soggetti che sono deputati. Oggi i dirigenti Enel hanno ribadito non solo che la Centrale non chiude – se accadesse sarebbe a rischio la sicurezza dell’intero sistema energetico, è stato detto – ma che allo stato attuale non è prevista nessuna riconversione da carbone a gas. Di fronte a queste affermazioni pensare che Emiliano propone di trasferire l’approdo Tap a Brindisi per trasformare la centrale a gas non so se fa ridere per la boutade o piangere per la presa in giro.
Bari, 10 gennaio 2018
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