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Documento
 del 15 dicembre 2017
"Il primo questionario sulla
pianificazione urbanistica sia veramente solo il primo passo!"
Come Verdi Taranto intendiamo dare il nostro contributo in
merito al “primo questionario†che verrà somministrato ai cittadini in seno
alla redazione del Documento Programmatico Preliminare, senza che ciò implichi
un giudizio negativo sull'iniziativa in sé e sui suoi redattori, per i quali si
fa salva indubbia professionalità e padronanza della materia.
Vi sono tre questioni che intendiamo sottolineare:
La prima è di
metodo:Â per raccogliere dati significativi al fine di una corretta
pianificazione urbanistica sono necessari altri strumenti di ascolto della
popolazione, oltre al questionario presentato lunedì scorso; ad esempio
questionari e focus group con target specifici: professionisti, associazioni
ambientaliste, residenti di singoli quartieri.
Senza entrare
ora nel merito dei contenuti del questionario proposto, che a tratti può
apparire confuso e improvvisato, crediamo che maggiori perplessità possono
essere rilevate su questioni di approccio e di metodologia del processo
partecipativo.
In primo luogo riteniamo
 che ci dovrebbe essere il sostegno di un buon documento preliminare di
presentazione che sveli e dichiari con chiarezza quale è il percorso
partecipativo complessivo tracciato o immaginato per il coinvolgimento della
popolazione.
In generale, un
processo partecipativo dovrebbe stimolare e sollecitare riflessioni,
confrontare e raccogliere esperienze intorno ai grandi temi della città attuale
(temi strutturali, infrastrutturali, culturali, sociali, demografici, etc.), ed
esigenze intorno agli indirizzi di sviluppo e a una idea generale e complessiva
di città da condividere, che il nuovo strumento di piano dovrebbe poter
contenere.
L’obiettivo
dovrebbe essere la raccolta in maniera corretta ed organica del maggior numero
di informazioni utili e lo stimolo del senso di identità con il luogo in cui si
vive, su come si vive la città , sulla qualità della vita, su come ci si sposta
nella città , come si comunica, come si intende partecipare alle cose della vita
pubblica, etc.
Non sono chiari,
ad oggi, alcuni punti basilari del processo partecipativo appena avviato:
Quali saranno i
passaggi successivi al 1° Questionario?
Quanti ne
seguiranno e con quali modalità ?
Quali saranno le
modalità di somministrazione oltre la diffusione nelle scuole? Come si intende
raggiungere in maniera efficace e propositiva il numero più alto possibile
della popolazione?
Come saranno
omogeneizzati e utilizzati i dati raccolti?
Il Questionario
dovrebbe essere il primo passo di un processo che prevede, solitamente, il
coinvolgimento dei singoli cittadini classificati per categorie di età ,
occupazione e interessi, il coinvolgimento di organizzazioni, associazioni,
società , gruppi, etc.,.
Una forma non
anonima poi renderebbe forse più responsabile e più corretta ed efficace la
partecipazione.
Oltre
l’annunciata divulgazione presso le scuole con la quale si intende forse
raggiungere direttamente il maggior numero di famiglie, sarebbe utile inoltre
organizzare con criterio eventi e momenti collettivi di avvicinamento all’elaborazione
e alla raccolta di dati e di elementi utili alla composizione di un complesso
quadro generale di attese e conoscenza diretta dal “bassoâ€, dai cittadini.
Questi momenti di incontro dovrebbero essere guidati possibilmente da tecnici
dell’amministrazione o da soggetti preparati e preposti allo scopo e/o dagli
ordini professionali (segnatamente l’Ordine degli Architetti, Ordine dei
Geometri  e l’Ordine degli Ingegneri) e dai dipartimenti universitari che, in
realtà , dovrebbero già essere stati interpellati per assistere e sostenere
l’Amministrazione dal principio.
Questi momenti
di incontro, tra la gente, dovrebbero prevedere l’installazione di luoghi
organizzati per l’occasione, uffici comunali, circoscrizioni comunali, gazebo
informativi, eventi, laboratori di quartiere , etc. così da dare supporto
tecnico e informativo, stimolare dibattito, confronto e così via.
La seconda è che l'urbanistica dovrebbe andare di pari passo
con una visione di lungo periodo; in particolare, nel territorio comunale
insiste quasi tutta l'area occupata dall'Ilva che però attualmente la
sottoutilizza. Considerato che vi sono almeno tre diverse ipotesi sul destino
del siderurgico e di conseguenza dell'area su cui insiste, crediamo necessario
che l'Amministrazione apra una discussione pubblica anche su questo, senza
dimenticare l'obbligo di bonificare al più presto le matrici ambientali. Tra
l'altro ragionare del futuro dell'area industriale che si colloca nel versante
occidentale è un modo per contrastare la spinta speculativa a costruire ad est
che ha dilatato enormemente il tessuto urbano con costi aggiuntivi per erogare
i servizi pubblici e disagi per la cittadinanza.
La terza questione è nel merito del questionario che ad oggi
non risulta pubblicato sul sito, mentre questo potrebbe agevolare la raccolta
di dati ed è un'analisi linguistica.
La prima osservazione viene formulata in merito ai titoli
dei paragrafi introduttivi, presupponendo che l’obbiettivo della scrittura in
prima pagina sia quello di introdurre l’argomento trattato e giustificare la
necessità di un questionario, i titoli “cosa, perché, come†destano
perplessità nel lettore comuune e potrebbero, qualora i redattori lo
ritenessero ugualmente efficace, essere sostituiti con un unico titolo:
“Introduzioneâ€.
La famiglia.
La risposta al quesito 3, “per tradizione familiareâ€,
intende forse la tradizione (se dovesse poi effettivamente esistere) di “trovare
casa†vicino al proprio nucleo familiare d’origine? Oppure sottintende un
legame affettivo al quartiere come quello che i contradaioli provano per le
contrade Senesi? Specificare questa risposta potrebbe renderla più facilmente comprensibile.
Il quesito 6, cit. “la casa in cui la tua famiglia va in
vacanza è comoda?â€, rende complessa la formulazione di una risposta. Sotto
quale aspetto va definita la comodità della casa? Gli spazi sono adeguati? È in
prossimità di luoghi di interesse? Lo stabile è in buono stato? Articolando la
risposta per punti si potrebbero effettuare tutte queste considerazioni.
Il sociale
Nel quesito 5 la risposta “un centro storico più vitale†è
ripetuta due volte.
Nel quesito 10 quando si fa riferimento al “disagio
occupazionale†si intende forse la disoccupazione?
Il Centro storico di Taranto
La pagina 5 è dedicata alla Città Vecchia, chiamata erroneamente
“centro storicoâ€, generando così confusione.
Sono inoltre emersi alcuni punti le cui domande o risposte
andrebbero riformulate, per consentire sia una migliore comprensione dei
contenuti ma anche la possibilità di potersi identificare maggiormente nelle
opzioni da scegliere.
La domanda 4, cit. “se sei residente nel centro storico
di Taranto ti trovi bene?† disorienta il lettore, mi trovo bene sotto
quale aspetto? Per alcuni il lettore potrebbe “trovarsi bene†per altri
no. Si potrebbe, qualora i redattori lo ritenessero opportuno e funzionale per
i loro fini, riformulare la domanda come: “Valuta la qualità della vita se sei
residenteâ€:
·       Â
VivibilitÃ
·       Â
Sicurezza
·       Â
Infrastrutture e servizi
·       Â
Punti di interesse
Centro e periferia
Come per la pagina precedente, anche in questa si para di
“centroâ€, che dovrebbe essere invece chiamato “borgoâ€, così come viene poi
fatto nelle pagine successive. Queste inesattezze, generano ovviamente
confusione, ponendo il lettore in dubbio circa il quartiere al quale fa
riferimento ogni domanda.
Il quesito 2, cit. “secondo te il centro cittadino è bello?â€
desta perplessità nel lettore che non sa come poter effettivamente valutare la
“bellezza†del centro urbano. L’unica risposta possibile a una domanda
così formulata è una risposta di carattere puramente soggettivo, basata su
pulsioni e sentimenti.
Le aree demaniale
Il quesito 2 nella sua formulazione “sia una pesante
limitazione†risulta essere tendenzioso e potrebbe influenzare la risposta.
Nel quesito 4, quali sono i presupposti conoscitivi per i
quali un cittadino dovrebbe saper rispondere a questa domanda? Anche qui il
giudizio sarebbe meramente soggettivo e romantico.
La grande industria
E’ giusto coinvolgere il cittadino nelle decisioni inerenti
il futuro della città e la sua conformazione urbana, ma non è altrettanto
giusto porre domande del tipo “le scuole devono rimanere nel quartiere
Tamburi?†o “In quale quartiere la gente è al riparo dall’inquinamento?â€.
Il porto
Nel quesito 1 non sono ben chiare quali sono le funzioni
portuali a cui si sottende, sarebbe il caso di specificarle, perlomeno nella
risposta, così da rendere più fruibile questo quesito.
Nel quesito 2 la risposta “SI, NO†non ha senso
Il quesito 7 apparentemente non ha significato,
probabilmente c’è un errore di battitura.
Il quesito 9 sembra ancora non avere senso, possibili errori
di battitura?
Mare e campagna
Il quesito 7 non è formulato in maniera corretta e non vi è
possibilità , oltretutto, di poter rispondere con un semplice si/no.
Il quesito 9 sembra non avere senso. Sono presenti errori di
battitura?
La presente relazione è da considerarsi a solo scopo informativo
ed esclusivamente come contributo attivo e positivo alla realizzazione dei
lavori.
Non è da sottovalutare lo sforzo fatto per redigere il
questionario ma soprattutto per dar inizio ad un dialogo, chiuso ormai da
tempo, tra cittadinanza e Amministrazione.
Tuttavia, in questo testo a volte sembra mancare la volontÃ
di interfacciarsi realmente con il quotidiano dei tarantini, ponendo quesiti
complessi e soprattutto inadatti ai più piccoli che sembravano invece, per
quanto detto alla conferenza, i più importanti interlocutori.
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Verdi Taranto
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