“Cenere”
fu l’unico film interpretato da Eleonora Duse. L’autrice del romanzo, Grazia
Deledda, pare che abbia scavato nel legame di una storia vera, ovvero nell’amore
tra Scarfoglio e la cantante Bessard. Il romanzo della Deledda rivela una
sorprendente somiglianza. Rivelazione di grande suggestione letteraria e umana.
Nel
1916 Eleonora Duse (Vigevano, 3 ottobre 1868 – Pittsburg, 21 aprile 1924)
partecipava al suo unico film. Tratto dal romanzo di Grazia Deledda (Nuoro, 27 settembre 1871 – Roma, 15 agosto 1936) dal titolo
“Cenere”, pubblicato a puntate nel 1903 sulla rivista “Nuova Antologia” e
l’anno successivo in volume. Il film ha come contestualizzazione ambientale la Sardegna, ma gli esterni vengono girati, siamo in pieno conflitto mondiale, nelle Valli di
Lanzo, ovvero nel Piemonte provenzale.
È
l’unico film, dopo una vita da attrice di teatro e di capo comica, di Eleonora
Duse ed è il primo film tratto da un romanzo di Grazia Deledda. È la storia di
un amore, ma anche di un abbandono e di un suicidio.
Olì
si innamora perdutamente di un uomo già sposato. Da questa relazione nascerà un
figlio, Anania. Ma l’uomo abbandona Olì e resta con la propria famiglia. La
donna è disperata, viene scacciata dalla propria famiglia e trascorrerà alcuni
anni a casa di una parente del suo amante. Crescerà il ragazzo sino all’età di
sette anni, ma un bel giorno decide di abbandonare Anania, (il figlio), davanti
alla casa del padre, facendogli indossare al collo un amuleto.
Il
ragazzo, che viene accudito dalla moglie dell’amante della madre, crescendo non
riesce a darsi una consolazione per questo abbandono. Cerca la madre tanto che
riesce a trovarla. Prende atto dello stato di dissipazione in cui è finita Olì,
la madre. La quale per non dare ulteriori dispiaceri al figlio, e per liberarlo
di una “condanna” di una madre “sciagurata, si uccide.
Il
film, tratto, appunto, dal romanzo, viene reso grande dalla figura di Eleonora
Duse, che incarna magistralmente il personaggio drammatico di Olì, mentre
Anania è interpretato da Febo Mari, che dirigerà le stesse scene. Viene
prodotto da Arturo Ambrosio per la Casa Ambrosio Film, con le musiche di Philip Glass e la fotografia di Eugenio Bava, Giuseppe
Gaietto e Pietro Marelli. Dura trenta minuti in bianco e nero con l’audio muto.
È stato restaurato nel 2015, e sono stati recuperati 8 minuti di pellicola per
la durata complessiva di 38 minuti.
È
una storia drammatica, alla quale la Duse partecipa, inizialmente con poca
convinzione, ma è il dramma di un vissuto dentro il quale emozioni, vita e
letteratura si intrecciano.
A
consigliare di leggere, comunque, il romanzo della Deledda, ad Eleonora Duse fu
Matilde Serao(Patrasso, 7 marzo 1856 – Napoli, 25 luglio 1927).
La Serao e la Duse erano molto amiche e i loro carteggi dimostrano proprio
questa forte vicinanza. Erano anche, quasi coetanee, due anni di differenza.
Perché
la Serao consiglia con forza la lettura di “Cenere” ad Eleonora Duse? Un interrogativo
che apre diverse chiavi di lettura. Per la drammaticità della storia, per il
senso tragico che, in quegli anni, particolarmente lacerava la Duse, per la reale importanza del romanzo della Deledda, oppure per altri motivi?
C’è
un fatto che va menzionato, un dettaglio che riguarda proprio la Serao.
Eduardo
Scarfoglio, (Paganica, 26 settembre 1860 – Napoli, 6 ottobre 1917), il marito di Matilde Serao, tra le sue
tante avventure amorose, che erano sempre a conoscenza della scrittrice
napoletana, ebbe una relazione, cominciata nel 1892, con la cantante e
ballerina di teatro Gabrielle Bessard.
Dopo
due anni di incontri e di passioni Gabrielle ebbe una figlia da Scarfoglio, ma
il giornalista e scrittore non volle mai lasciare la Serao (sarà poi la Serao e lasciare Scarfoglio) per andare a vivere con lei.
Gabrielle
era innamoratissima di Eduardo. La mattina del 29 agosto del 1894 si presenta
davanti alla porta di casa di Scarfoglio – Serao, bussa, lascia la bambina e un
biglietto dedicato ad Eduardo con su scritto: “Perdonami se vengo ad uccidermi
sulla tua porta come un cane fedele. Ti amo sempre”, e si spara. La bambina di
nome Paolina verrà affidata alla Serao.
Qual
è il senso delle due storie?
Un
fatto reale, di cronaca, e un romanzo di Grazia Deledda, Nobel 1926.
Il
fatto reale accade nel 1894. Il romanzo di Deledda viene pubblicato a puntate
nel 1903.
L’interrogativo
resta? Perché la Serao consiglia alla Duse di leggere il romanzo di Grazia
Deledda? Perché Grazia Deledda scrive “Cenere”?