da Valerio L'Abbate
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CAOS TARI: IL GOVERNO PRODUCE FAKE NEWS E
ALIMENTA CAOS SULLA TASSA RIFIUTI
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Ancora
nessuna chiarezza sulle seconde case sfitte nel medesimo Comune con il Governo
che utilizza sentenze della Cassazione che non câentrano nulla con ciò che i 5
Stelle richiedono. Mentre si attende il decreto che permetterebbe uno sconto
del 20% della tassa rifiuti per i cittadini
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âLe vere
fake news continuano ad arrivare dal Governo che alimenta ancora il caos.
Quando, nellâinterpellanza di
pochi giorni fa, chiedemmo lumi sul pagamento della quota variabile della Tari
relativo a una seconda casa sfitta nello stesso comune di residenza,
lâEsecutivo ci rispose con il riferimento a una sentenza della Cassazione, la
8383 del 2013, che è risultato
del tutto errato. Quel pronunciamento, infatti, è relativo alla vicenda di un
contribuente che in realtĂ aveva due immobili in due cittĂ diverse. Insomma, le
magre figuracce del Governo Gentiloni sul caos Tari continuanoâ. A dichiararlo è il deputato Giuseppe LâAbbate che con il
collega Alberto Zolezzi è tornato ad interrogare il Ministero dellâAmbiente
sulla tassa rifiuti durante il question time tenutosi oggi, mercoledĂŹ 6
dicembre, a Montecitorio.
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âSi tratta di condizioni non
assimilabili. Infatti, un conto è il comportamento di un comune che conosce
anche la mia situazione residenziale e familiare. Un altro è la condotta del
Sindaco che impone la Tari sulla seconda casa senza avere contezza del
mio nucleo e dunque parte da un calcolo presuntivo degli occupanti in base ai
metri quadri â spiega LâAbbate (M5S) â Oggi il Governo, ancora
una volta, non ci ha detto nulla di concreto su un pasticcio che invece ha
bisogno di chiarezza, magari anche con un intervento normativo. Lâunico aspetto
di merito confermato â prosegue il deputato pugliese 5 Stelle â
 è che Tari e Tares funzionano sulle stesse regole, ecco perchÊ presenteremo
unâinterrogazione in commissione per far pressione sullâestensione dei rimborsi
anche al 2013â.
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Un altro
salasso per i cittadini deriva poi dallâatavico inadempimento del ministero
dellâAmbiente per cui accade che sia in vigore unâerrata applicazione del
regime di assimilazione di rifiuti industriali ai rifiuti urbani e relativa
spalmatura delle detrazioni Tari riconosciute ai soggetti economici sulle
utenze civili. âUna vetreria e un appartamento con gli stessi metri quadri
pagano la stessa tariffa dei rifiuti. Ma si può ben capire che la produzione e
il relativo costo del servizio siano molto differenti â dichiara il deputato Alberto Zolezzi
(M5S), membro della Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti â
Il Governo dovrebbe varare un apposito Decreto assimilazione: anche il Tar
Lazio si è espresso in tal senso, ma sono trascorsi i 120 giorni del termine
imposto e il ministero dellâAmbiente tace ancora. I contribuenti potrebbero
risparmiare ben il 20% della tassa!â.
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UNA LEGGE A DIFESA DEL PANE
DI QUALITĂ
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A Montecitorio giunge a
conclusione la discussione della legge âDisposizioni in materia di produzione e
vendita del paneâ su cui si esprime favorevolmente il deputato pugliese
LâAbbate (M5S): âsi tutelano i consumatori e i produttori distinguendo tra pane
fresco e conservatoâ
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La Camera si accinge ad approvare la proposta di legge âDisposizioni
in materia di produzione e vendita del paneâ, con obiettivi di particolare
rilievo per la trasparenza del mercato e la tutela dei consumatori. Dopo la
legge n. 248 del 4 agosto 2006 che introduceva per la prima volta la
distinzione tra âpane frescoâ e âpane conservatoâ, il decreto
attuativo che doveva essere adottato dal Governo entro 12 mesi dallâentrata in
vigore della normativa non vide mai la luce. Una situazione che con questa
legge, oggi, il Parlamento cerca di risolvere definitivamente: infatti,
ad oggi al consumatore è negata la possibilità di riconoscere se il pane che
acquista è fresco o conservato mentre ai panificatori non viene data lâevidenza
oggettiva del valore aggiunto fornito dalla lavorazione artigianale.
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âIl pane âconservatoâ è oramai onnipresente nel circuito
distributivo e rappresenta la modalitĂ di vendita nettamente prevalente nel
circuito della ristorazione commerciale, dagli autogrill ai bar delle stazioni
e degli aeroporti â dichiara il deputato pugliese Giuseppe LâAbbate,
capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera â Ă quindi
assolutamente necessario aggiornare la normativa attuale sulla produzione e
vendita del pane per diverse ragioni: necessitĂ di provvedere alla
denominazione di pane fresco; assenza di una definizione codificata dalla
legislazione italiana per le differenti tipologia di lievito naturale (pasta
madre / pasta acida / lievito madre); migliore classificazione delle tipologie
di lievito da impiegare; tutela e valorizzazione del pane fresco e del pane di
pasta madre. Tutte queste diverse tipologie di pane â prosegue il
deputato 5 Stelle â verrebbero finalmente valorizzate e si offrirebbe al
consumatore unâinformazione corretta, completa e trasparente in cui si renda
conto davvero di cosa mette sotto i dentiâ.
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Diverse le proposte dei 5 Stelle accolte durante la discussione
in Commissione Agricoltura a Montecitorio: dalla definizione delle
differenti tipologie di lievito commerciale e di lievito naturale, tenendo in
considerazione che nellâaccezione generale âpasta madreâ, âpasta
acidaâ, âlievito naturaleâ e âlievito madreâ sono impiegate
come sinonimi alla definizione di una classificazione merceologica delle varie
tipologie di pane e lievito che non si presti a ingenerare confusione,
disorientamento e frodi o sofisticazioni e, soprattutto, che sia in grado di
salvaguardare la qualitĂ del prodotto e la consapevolezza del consumatore.
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âIl pane è un cibo antichissimo ed è uno degli alimenti piĂš
diffusi e consumati in Italia. Si dice âbuono come il paneâ perchĂŠ non esiste
pane che non sia buono, che non sia nutrimento per chi lo mangia. In Italia
â conclude Giuseppe LâAbbate (M5S) â esistono circa 250 tipi di pane
che per ogni Regione descrivono le tante diversitĂ che hanno fatto grande il
nostro Paese in campo culinario. Per tutte queste ragioni, abbiamo lâobbligo di
difendere il pane, quello vero, con una legge per cui ben venga lâapprovazione
di questa leggeâ.
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