da Valerio L'Abbate
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AGRICOLTURA:
BOCCIATA L’ABOLIZIONE DELLO SPESOMETRO NEL DL FISCALE
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Senza
alcuna discussione, negate le proposte migliorative per il settore agricole
presentate dal M5S ad iniziare dall’inutile balzello burocratico ai fini delle
comunicazioni IVA per le imprese sotto i 7.000 euro di fatturato annuo.
L’Abbate (M5S): “Torneremo alla carica con la legge di Bilancio”
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SarĂ
approvato oggi alla Camera con il voto di fiducia il dl Fisco, collegato alla
manovra finanziaria attualmente all’esame del Senato. Il provvedimento giunge
in Aula a Montecitorio dopo una brevissima discussione in Commissione
Bilancio che lascia aperti molti argomenti sul tavolo che saranno,
necessariamente, ridiscussi durante l’esame della manovra nei prossimi giorni.
Tra i nodi rimasti irrisolti la stangata sulle sigarette elettroniche che
rischia di mettere in crisi un intero comparto, la proroga dei versamenti tanto
attesa nelle aree colpite da calamità , l’affidamento degli Enti locali ai
concessionari privati per il supporto alla riscossione nonostante in passato
gli stessi si siano resi colpevoli protagonisti di pesanti disservizi o
addirittura frodi e scandali. Nell’ottica di un fisco più equo nei
confronti dei contribuenti e delle imprese anche l’emendamento presentato dai
deputati 5 Stelle della Commissione Agricoltura che proponeva l’abolizione
del cosiddetto spesometro, ovvero le comunicazioni obbligatorie per il
pagamento dell’IVA per tutte le imprese agricole che fatturano meno di 7.000
euro l’anno. Non solo, quindi, per quelle che sono situate in zone montane,
come previsto attualmente.
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“Si
tratta di una misura fondamentale per tutelare i piccoli produttori
dell’agricoltura italiana – dichiara il deputato pugliese Giuseppe
L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – purtroppo
respinta insieme ad altri emendamenti a sostegno del comparto, come ad esempio
quello sul riconoscimento della qualifica di Imprenditore Agricolo
Professionale a livello nazionale e non regionale, come attualmente previsto,
oppure quello che estende a tutte le aziende nazionali colpite da eventi
avversi il contributo introdotto al Senato a sostegno delle imprese agricole
sarde. E ancora – prosegue L’Abbate (M5S) – l’introduzione di
un’imposta sostitutiva, cento euro, per la raccolta occasionale di prodotti
selvatici non legnosi (funghi, tartufi, bacche, frutta in guscio, etc..) e
l’abbassamento dell’aliquota dell’IVA dal 10 al 5 per cento per la vendita dei
tartufi. Questo è solo il primo tentativo: non ci arrendiamo e ci teniamo
pronti per far confluire queste proposte come emendamenti alla legge di Bilancio”.
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FARINE INTEGRALI: LA CAMERA PRONTA
ALL’APPROVAZIONE DELLA LEGGE
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La
Commissione Agricoltura a Montecitorio pronta a chiedere la sede legislativa
per approvare la normativa sulle farine integrali del deputato L’Abbate (M5S)
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La
Commissione Agricoltura della Camera si accinge a chiedere la sede legislativa
per l’approvazione definitiva della proposta di legge “Disciplina della
produzione, della commercializzazione e dell’etichettatura degli sfarinati
integrali di frumento e dei prodotti alimentari composti con tali sfarinati” a
prima firma del deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S). Raccolti i pareri
favorevoli delle altre Commissioni parlamentari e approvate le osservazioni e
condizioni poste, l’iter di
discussione della nuova normativa giunge alla sua fase conclusiva. Con la
proposta si punta da un lato a dare una corretta e completa informazione
al consumatore, dall’altro
si cerca di valorizzare le produzioni (quali pane, pasta, fette biscottate,
cracker, prodotti da forno, biscotti e dolci) garantendo le opportune
distinzioni. Entro 6 mesi dall’approvazione definitiva della legge,
infatti, il Governo dovrĂ
emanare un decreto legislativo in cui stabilirĂ le caratteristiche compositive
necessaria perché una farina o una semola possa essere definita “integrale”
con l’ulteriore specificazione della “assenza di germe di grano”. Infine, si incentiverà la presenza
di prodotti integrali nei bandi di gara per gli appalti pubblici di servizi o
di forniture di prodotti alimentari destinati alla ristorazione collettiva,
scolastica o ospedaliera. Infine, sarĂ modificato il Decreto del
Presidente della Repubblica 9 febbraio 2001, n. 187.
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“L’auspicio è che si acceleri sui
tempi per concludere l’iter entro la fine della Legislatura anche al Senato –
dichiara il deputato pugliese
Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Essendovi l’unanimità di tutte le
forze politiche, l’obiettivo è teoricamente raggiungibile con facilità . Grazie
a questa legge i cittadini potranno finalmente sapere se stanno mangiando veri
sfarinati integrali o meno mentre i produttori potranno dare il giusto valore
alle loro produzioni artigianali e industriali. Si tratta di una evoluzione
richiesta dal mercato e dai consumatori da tempo e che, ci auguriamo, – conclude
L’Abbate (M5S) – venga
compiuta quanto prima”.
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