Sull’Ospedale del Sud Salento tra Maglie e Melpignano non si improvvisa nulla.
Il Consigliere Casilli studi prima di parlare.
Quando
si servono istituzioni importanti come il Consiglio regionale della Puglia, si
ha il diritto di parlare, intervenire, dibattere ma soprattutto il dovere,
morale e intellettuale, di studiare. Ma non in quest’ordine. Semmai: studiare
prima, parlare poi.
Se il consigliere Cristian Casilli avesse studiato prima di
parlare saprebbe che l’ospedale tra Maglie e Melpignano non è solo una
promessa del presidente Emiliano o un capriccio politico che muta forma e
sostanza a seconda degli umori, ma è qualcosa di molto più concreto.
Al di lĂ della notizia secondo cui lo stesso Emiliano avrebbe
dichiarato in Commissione Bilancio di non avere le risorse per la costruzione
dell’ospedale in questione, notizia poi rivalatasi non veritiera e che anch’io
smentisco categoricamente essendo stato presente a quella riunione di
Commissione, esistono atti, delibere, documenti ufficiali che nel merito non
lasciano margini a interpretazioni. Uno su tutti il Piano di riordino
ospedaliero adottato con regolamento regionale n.7 del 10 marzo 2017, in
cui all’articolo 6 si definisce l’individuazione di quattro nuovi
ospedali “in sostituzione dei presidi ospedalieri esistenti e per
completare l’offerta ospedaliera nell’area in cui sono disattivati gli altri
presidi ospedalieri per effetto del presente Regolamento, nonché per effetto
del Reg. R. n. 18/2011 e n. 36/2012, come di seguito indicati:
Â
a. Nuovo Ospedale del Sud-est barese, tra Monopoli e Fasano, con conseguente disattivazionedegli attuali stabilimenti di Monopoli e Fasano;
b. Nuovo Ospedale di Andria, con conseguente disattivazione
degli attuali stabilimenti di Andria, Canosa e Corato;
c.  Nuovo Ospedale del Sud-salento, tra Maglie e
Melpignano con conseguente disattivazione degli attuali stabilimenti di
Scorrano e Galatina;
d.  Nuovo Ospedale del Nord-barese, area adriatica, tra
Bisceglie e Terlizzi con conseguente disattivazione degli attuali stabilimenti di Bisceglie, Trani,
Molfetta, e Terlizzi”.
Ma il
recente Piano di riordino ospedaliero non è che l’ultimo miglio di un iter che,
per quanto riguarda l’ospedale del Sud Salento, è cominciato molti anni prima.
Ecco, di nuovo, se il consigliere Casilli avesse studiato saprebbe anche lui
che giĂ nel luglio del 2012 la competente conferenza dei sindaci
dell’Asl di Lecce individuò il sito su cui far nascere la nuova struttura e
che il tutto venne messo nero su bianco attraverso il regolamento regionale
n.14 del giungo 2015.
Ma se studiare è difficile, Casilli avrebbe quanto meno potuto
recuperare il pregresso presentandosi alla riunione con il direttore del
dipartimento delle opere pubbliche - ing. Barbara Valenzano - che si tenne
il 3 novembre del 2016 e a cui tutti i consiglieri regionali salentini
furono invitati a prendere parte. Cosa che Casilli “il dotto” non fece. Ebbene,
ne ho conosciuti tanti nella mia vita di “dotti, medici e sapienti”, come
cantava Edoardo Bennato, peccato che nelle loro mani i pazienti - in questo
caso l’istituzione regionale - non se la siano mai passata granché bene. Nessun
sollievo o soluzione. Solo tanta, tanta confusione.
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Sergio
Blasi
Consigliere
regionale Pd in Puglia
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