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da Valerio L'Abbate
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Con
una circolare, il Ministero dell’Economia
e delle Finanze ha ribadito i concetti della risposta all’interrogazione
parlamentare del deputato L’Abbate
(M5S) che ha sollevato la questione. Ma sono ancora molti gli aspetti da
chiarire
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Giunge
finalmente la tanto attesa circolare con cui il Ministero dell’Economia
e delle Finanze ribadisce ufficialmente l’errore commesso da molti Comuni
italiani nel calcolo della quota variabile della Tari, la tassa rifiuti,
come emerso dopo la risposta dello scorso 18 ottobre all’interrogazione
parlamentare di Giuseppe L’Abbate (M5S). Il deputato 5
Stelle, partendo dal caso del proprio Comune di residenza, Polignano a Mare
(BA) guidato dal Presidente Anci Puglia Domenico Vitto (PD), ha sollevato il
caso a livello nazionale, dove viene stimato un 10% di paesi incappati nell’errore.
“Con riferimento alle pertinenze dell’abitazione,
appare corretto computare la quota variabile una sola volta in relazione alla
superficie totale dell’utenza domestica” si
legge nella circolare ministeriale a firma del Direttore Generale delle
Finanze Fabrizia Lapecorella. Pertanto “laddove
il contribuente riscontri un errato computo della parte variabile effettuato
dal comune o dal soggetto gestore del servizio rifiuti, lo stesso può
richiedere il rimborso del relativo importo, solo relativamente alle annualitĂ
a partire dal 2014, anno in cui la Tari è stata istituita”.
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“Ci
è voluto un mese per ribadire quanto già noto dopo la risposta del
sottosegretario Baretta fornita in Commissione Finanze alla Camera alla mia
interrogazione parlamentare – commenta
il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – ma
quantomeno ora quei Comuni che ancora si ostinano a negare l’evidenza dovranno
attenersi alle disposizioni ministeriali. Molti aspetti e casi particolari,
però, non sono stati chiariti e porteremo all’attenzione del Governo le
numerose istanze e le richieste che ci giungono dai diversi Comuni interessati
dalla vicenda. Al contempo, non sono state ancora rilasciate delle linee guida
per la restituzione delle somme sborsate in maniera non dovuta dai contribuenti
in questi quattro anni. Dopo aver sonnecchiato e aver addirittura coadiuvato
l’errata interpretazione della Tari, come nel caso di Lecce – prosegue
L’Abbate (M5S) –
l’Anci (associazione comuni italiani) dovrebbe adoperarsi per comprendere come
quei Comuni incappati nell’errore debbano risolvere la questione. Tornerò ad
interrogare il Governo per chiedere chiarezza sulle procedure da intraprendere
nonché per comprendere le responsabilità dei diversi istituiti ed enti che
sarebbero dovuti intervenire per tempo per evitare questo caos Tari: penso alla
stessa Anci o all’Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale),
fondazione partecipata dalla stessa associazione dei Comuni italiani”.
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Nel
frattempo, lo studio elaborato da Althesys, societĂ che misura
performance e strategie delle aziende di servizi pubblici, ha evidenziato come
le dimensioni della bolletta dei rifiuti in Italia dipendano dall’efficienza
del sistema industriale che raccoglie e smaltisce i rifiuti. “Le prioritĂ
nel nostro Paese sono state sempre quelle di far pagare agli utenti un costo
del servizio senza alcun parametro qualitativo, puntando raramente agli
incentivi, alle buone pratiche e alle penalità per le cattive abitudini – continua
il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – L’obiettivo
deve essere la Strategia Rifiuti Zero e una tariffazione che vada a dare valore
al quantitativo di rifiuti effettivamente riciclato. Mentre in Italia veniva
commesso questo pasticcio Tari, in Inghilterra hanno ridotto dall’82%
al 23% in 15 anni la quota di rifiuti destinati alla discarica. Senza un netto
cambio di rotta, infatti, i Comuni non virtuosi continueranno a ribaltare sui
contribuenti il costo della gestione dei rifiuti qualunque esso sia, - conclude
L’Abbate (M5S) – con la scusa di una normativa che obbliga loro a recuperare tutti
i costi sostenuti. Ma che, in realtĂ , li indirizza anche alla tariffazione
puntuale per minori costi di gestione: sinora con scarsi, se non inesistenti,
risultati”.
Qui la circolare del Ministero dell'Economia e delle Finanze:
http://www.finanze.gov.it/export/sites/finanze/it/.content/Documenti/Varie/Circolare-n.-1-DF-del-2017-Chiarimenti-su-TARI-parte-variabile-pertinenze.pdf
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