da Valerio L'Abbate
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PESCA:
LA CAMERA APPROVA MISURE INSUFFICIENTI MENTRE IL SETTORE PERDE LA CASSA
INTEGRAZIONE IN DEROGA
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Da
Montecitorio una lunga serie di deleghe al Governo per il riordino e la
semplificazione della normativa del mondo della pesca. L’Abbate (M5S):
“necessario intervenire immediatamente per garantire reddito al compartoâ€
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Dopo
un lungo iter travagliato, iniziato nel 2013, e le proteste degli operatori del
settore sfociate in manifestazioni di piazza la scorsa primavera, la Camera ha
finalmente approvato la “Delega al Governo per il riordino della
normativa in materia di concessioni demaniali per la pesca e l’acquacoltura e
di licenze di pescaâ€. Un provvedimento divenuto oramai necessario e non
più procrastinabile per il comparto che vedrà proprio nel 2017 la fine della
cassa integrazione in deroga, prevista dal 2008.
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“Seppur
riuscendo quantomeno a rendere più proporzionato il sistema sanzionatorio,
abbiamo trascorso quattro lunghi anni a discutere in Parlamento per poi
giungere ad un risultato finale depotenziato – dichiara il deputato
pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a
Montecitorio – demandando comunque al Governo il riordino e la
semplificazione della normativa del settore, sulle politiche sociali per la
pesca professionale, cosa fare sul pescaturismo e l’ittiturismo e in materia di
concessioni demaniali e di licenze di pesca. Auspichiamo – continua il
deputato 5 Stelle – che l’Esecutivo sia rapido nell’attuazione delle
deleghe perché la tutela del reddito per la pesca è divenuta oramai la prioritÃ
per garantire il futuro del settore: in passato ci sono stati ritardi anche di
24 mesi per l’ottenimento della cassa integrazione in deroga, contributo per il
‘fermo pesca’ in grado di aumentare gli stock ittici disponibili, e ora si pone
pure fine a questo strumento con preoccupanti ripercussioni sul compartoâ€.
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A
fronte di pochi miglioramenti, pertanto, secondo il M5S il provvedimento
ancora non risponde alle esigenze del settore della pesca, da troppo tempo
non considerato e non valorizzato. Tra le proposte emendative dei 5 Stelle,
accolta la revisione del programma di raccolta dei rifiuti in mare, che
saranno gestiti dai distretti di pesca. “Tuteliamo l’ambiente e miglioriamo
la vita dei pescatori – prosegue L’Abbate (M5S) – agevolando la
gestione a terra di plastica e metalli finiti nelle loro reti. Inoltre, abbiamo
previsto l’incentivo al consumo di specie marittime meno commercializzate
nell’ambito di campagne di educazione alimentare rivolte al pubblico. Bocciata,
invece, la nostra proposta di applicare la ricerca scientifica e la tecnologia
alla definizione di metodi e strumenti di pesca sostenibili, che avrebbe potuto
segnare un passo in avanti verso la salvaguardia degli ecosistemi marini a cui
è legata la sopravvivenza sia degli stock ittici sia del comparto. Nulla di
fatto, purtroppo – conclude il deputato 5 Stelle – nemmeno per il
nostro emendamento che prevedeva la riduzione dei tempi di attesa a 60 giorni
per il rinnovo della cassa integrazione dei pescatori rimandandola così al
prossimo Governoâ€.
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