DOPO TRE ANNI SI TORNA A LAVORARE SULLE ADOZIONI INTERNAZIONALI
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La Commissione per le Adozioni Internazionali è tornata
finalmente a riunirsi. Scagliusi (M5S): “sicuramente una buona notizia, ma chi
ha gestito l’ente pubblico a proprio piacimento deve pagare!”
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A
distanza di oltre 3 anni dall’ultima convocazione, si è tenuto il primo
incontro della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI)Â convocato
dalla nuova vice Presidente, la Dott.ssa Laura Laera. Da quanto si apprende dal
sito istituzionale della CAI, nel corso della riunione si è dato conto della
precedente gestione e si è fornita ampia documentazione a tutti i commissari
attestante numerose irregolaritĂ tra cui, la mancata corrispondenza tra numeri
di protocollo assegnati ai documenti e i documenti stessi e l’assenza di
numerosi allegati pur in presenza del numero di protocollo relativo. In altre
parole, un vero e proprio tunnel senza uscita dove i genitori: una
volta entrati, non riuscivano piĂą a capire in che mani fossero.
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“Mi
conforta leggere –
dichiara il deputato Emanuele Scagliusi (M5S), da anni in prima linea nel
denunciare la cattiva gestione della Commissione da parte dell’ex presidente e
vicepresidente allo stesso tempo, Silvia Della Monica – che la
Commissione abbia intenzione di riavviare le verifiche a tutti gli enti
autorizzati, di attivare i canali diplomatici per verificare la validitĂ degli
accordi bilaterali sottoscritti dalla precedente gestione, di liquidare i
rimborsi delle spese sostenute dalle coppie adottive del 2011 e di istituire il
fascicolo coppia digitale al quale potranno accedere le famiglie attraverso
l’identità digitale in un’ottica di sempre maggior trasparenza dell’operato
della Commissione. Tuttavia – prosegue il deputato 5 Stelle – sarò
vigile sull’operato della CAI per verificare che le buone intenzioni siano
messe in atto”.
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Con
l’arrivo della Dott.ssa Laura Laera alla guida della Commissione Adozioni
Internazionali è stato subito chiaro un netto cambio di rotta rispetto alla
vecchia gestione.
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“Di
certo, non si può semplicemente girare pagina e far finta di nulla, rispetto a
quella che è stata la gestione di Silvia Della Monica – ammonisce Scagliusi (M5S) – Qualcuno deve pagare per l’assurda
gestione di un ente pubblico che, lo ricordo, è gestito dalla Presidenza del
Consiglio. Se un cittadino sbaglia, anche se si pente, paga per le sue
negligenze. Perché la presidente di un ente pubblico non dovrebbe rispondere
dei suoi errori e del suo modus operandi anarchico? Chi risponderĂ di questi
anni di silenzio e di mala gestione? Chi darà le risposte negate alle coppie – conclude il deputato 5 Stelle
– che hanno subito questo atteggiamento vergognoso da parte della
Commissione per le Adozioni Internazionali nella gestione Della Monica?”
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da Valerio L'Abbate
Ufficio Stampa Deputato Giuseppe L’Abbate
Ordine dei Giornalisti della Puglia
Tessera n. 105289
valerio.labbate@camera.it
www.giuseppelabbate.it
342.8632827
AGRICOLTURA: STILATA LA NUOVA GRADUATORIA
DEI GRUPPI DI AZIONE LOCALE
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Dopo gli errori commessi dall’Assessorato
regionale alle Politiche agricole che hanno comportato ricorsi al TAR
vittoriosi per i Comuni, finalmente promulgata la nuova classifica dei GAL con
i relativi finanziamenti. L’Abbate (M5S) invita a fare presto: “Non c’è altro
tempo da perdere!”
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L’autorità di gestione del Piano di
Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, nella persona del prof. Gianluca Nardone, ha
finalmente pubblicato la tanto attesa graduatoria delle Strategie di
Sviluppo Locale (SSL) dei GAL. I Gruppi di Azione Locale ammessi a
finanziamento in Puglia sono 23, per un corrispettivo totale di oltre 162
milioni di euro. A guidare la classifica è il Meridaunia con un punteggio
di 88, seguito da Capo di Leuca e Ponte Lama (84), Porta a Levante e Gargano
Agenzia di Sviluppo (82), Terre del Primitivo 81, Sud Est Barese e Daunofantino
(80) e via via tutti gli altri. La fetta piĂą grande della torta complessiva dei
finanziamenti l’ha ottenuta Meridaunia grazie a 3 milioni di euro del
FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) ma soprattutto ai 16,1 milioni di
euro della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) dedicata appunto al rilancio
socio-economico di questi territori, caso unico in Puglia. A superare gli 8
milioni di euro di fondi, invece, sono il GAL Gargano, Porta a Levante,
Ponte Lama e Terra D’Arneo. Del corrispettivo totale, infine, i fondi FEAMP
dedicati al mondo della pesca sono appena 12 milioni suddivisi per le zone
costiere aderenti a 9 Gruppi di Azione Locale: 2,03 milioni di euro per il
Daunofantino; 1,65 al Gargano Agenzia di Sviluppo; 1,55 a Ponte Lama; 1,45 a
Terra D’Arneo; 1,25 a Porta a Levante; 1,05 a Alto Salento; 1,02 al Sud Est
Barese e 1 milioni di euro rispettivamente a Terra dei Trulli e del Barsento e
Valle d’Itria.
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“Siamo finalmente giunti alla fase
conclusiva – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in
Commissione Agricoltura alla Camera – Circa un anno fa avevamo ammonito
la Regione Puglia che gli errori d’interpretazione arbitraria di quanto
previsto dal Programma Operativo Nazionale per le zone eleggibili ai fondi
relativi al settore pesca, che avevano indotto alcuni Comuni al ricorso, avrebbe
condotto il TAR ad annullare la graduatoria. L’Assessorato alle politiche
agricole, purtroppo, è stato sordo alle richieste dei territori che hanno poi
avuto ragione attraverso gli strumenti di giustizia amministrativa. A causa di
una gestione infarcita di errori e protervia, ci ritroviamo oggi con un ritardo
che peserĂ sulle spalle delle nostre imprese agricole nella competizione con
quelle nazionali. Sarà fondamentale, pertanto – conclude L’Abbate (M5S)
– che l’Assessore Leonardo Di Gioia non perda altro tempo e disbrighi gli
ultimi adempimenti affinché vi sia la piena operatività dei GAL. Anche le
polemiche, condotte da alcune forze politiche sinora silente, in questo momento
appaiono strumentali nonché dannose per l’agricoltura, la pesca, l’agroalimentare
e il marketing territoriale pugliese”.
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Per la nuova programmazione PAC 2014-2020,
la Regione Puglia ha optato per una “strategia plurifondo”, che vede
l’impiego dei fondi comunitari FEASR (Fondo europeo agricolo per lo
sviluppo rurale) e FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la
pesca), con l’obiettivo di ottimizzare l’impatto degli interventi in termini di
miglioramento socio-economico realizzando sistemi di aggregazione tra territori
rurali e costieri. Una strategia che individua nei Gruppi di Azione Locale
(GAL) i beneficiari delle misure finalizzate allo sviluppo sostenibile agricolo
e delle zone di pesca. Ai fini, pertanto, dell’eleggibilità agli interventi
disposti dal Regolamento comunitario 508/2014 relativo al FEAMP, con la
determina n. 59 dell’aprile 2016 il Dirigente della Sezione Caccia e Pesca
della Regione Puglia ha definito la delimitazione territoriale tenendo conto
che l’unità di base è il “comune” e non la “zona di pesca”. Ciò ha
comportato l’ineleggibilità di quei comuni che, pur non in possesso dei
parametri, rientravano in una zona di pesca eleggibile in virtĂą dei requisiti
complessivamente posseduti e derivanti dall’insieme dei comuni afferenti. Dopo
i ricorsi, la situazione è cambiata ma ha comportato un anno di ritardo per
l’intero strumento di finanziamento dei territori. Â
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