Tre protagonisti
d’eccezione per l’edizione 2017 del PREMIO SCANNO all’insegna
dell’approfondimento culturale. A confrontarsi su questi autorevoli personaggi
saranno Pierfranco Bruni (Vicepresidente Nazionale del Sindacato Libero
Scrittori) nei seguenti incontri, Giulio Rolando, direttore della rivista “Il
Cerchio” e Marilena Cavallo, docente e latinista:
-
alle
ore 10:30 di sabato 16 settembre, nell’Auditorium Guido Calogero, Pierfranco
Bruni relazionerà all’incontro di Studi dal titolo “E se Pavese avesse
conosciuto Totò avrebbe capito? A 50 anni dalla scomparsa di Totò e a 70 anni
dai Dialoghi di Pavese”. A coordinare l’incontro sarà Giulio Rolando, Direttore
del “Cerchio”.
-
alle
ore 11:30, sempre nell’Auditorium Guido Calogero, prenderà vita la Tavola
Rotonda “Ovidio. Un Bimillenario nella nostra contemporaneità. Dall’Abruzzo
alla Romania”, coordinata da Pierfranco Bruni. Il relatore saranno Marilena
Cavallo, docente di Lettere e latinista.
Nel primo
incontro si parlerà del tema: “E se Pavese avesse conosciuto Totò avrebbe
capito?” A 50 anni dalla scomparsa di Totò e a 70 anni dai Dialoghi con Leucò.
Il tema ha una chiave di lettura articolata e gioca molto su due riferimenti:
l’ironia e il mito. A proporre la discussione su Totò sarà Giulio Rolando,
direttore della rivista “Il Cerchio”, mentre ad aprire una discussione su
Cesare Pavese sarà lo scrittore Pierfranco Bruni e Vice presidente nazionale
del Sindacato Libero Scrittori Italiani che tratterà del Pavese antropologico
all’interno di un processo in cui il mito diventa l’espressione fondamentale
per cercare di interpretare i riferimenti dell’ironia nella classicità.
Farà da scenario il Video dal titolo: “E SE PAVESE AVESSE CONOSCIUTO TOTO’” (https://www.youtube.com/watch?v=USmSyI_3ThI)
sullo stesso tema curato sia da Pierfranco Bruni che da Stefania Romito, con
voce della stessa Romito.
Una problematica
complessa e comparata che si pone, comunque, un interrogativo che è quello
del Pavese tragico e di un Totò in cui l’umorismo diventa ironia. Due
personaggi nei quali è possibile riscontrare elementi di contatto proprio nella
loro diversità; così la tematica del destino (legata alla morte) diventa un
anello di congiunzione tra un Totò che credeva fortemente alla ineluttabilità
del destino e un Cesare Pavese che non intravedeva alcuna contraddizione tra
“destino” e “libertà”. Analogamente le rispettive visioni sul tema del Mito e
dell’Amore ne costituiscono un elemento di confronto e di unione. L’amore
vissuto con gioia e tristezza da Totò diventa prospettiva per non cedere alla
morte in Pavese, parimenti il senso del Mito, fortemente presente in entrambi,
viene interpretato con apparente leggerezza dal principe della risata e vissuto
come disperante angoscia in Pavese. Ad unirli è l’ironia che in Totò si
trasforma in umorismo mentre in Cesare Pavese in profonda ricerca del senso del
tragico.
Una questione
non solo letteraria e cinematografica, ma anche esistenziale. Infatti entrambi,
Totò e Pavese, si sono confrontati costantemente con viaggi in cui il tempo
come memoria è rimasto centrale. Sia Pavese che Totò nascono come poeti e la
poesia li accomuna in una visione sia onirica che tragica. Cercano di trovare
una via di uscita nella parola scritta e nella parola recitata. Due anniversari
importanti che segnano l’incontro tra poesia, teatro e cinema. Infatti anche
Pavese si occupò di cinema scrivendo alcuni soggetti cinematografici tratti
dalle sue opere.
Un napoletano e
un torinese a confronto, i quali apparentemente sembrano non avere nulla in
comune ma scendendo nella profondità dei loro linguaggi ci si rende conto che
ogni modello linguistico diventa una eredità espressiva.
Mentre il
secondo incontro riguarderà: “Ovidio. Un Bimillenario nella nostra
contemporaneità. Dall’Abruzzo alla Romania”. Coordinato da Pierfranco
Bruni, vedrà relatrice Marilena Cavallo, docente di Lettere e latinista.
Si viaggerà intorno alla figura e alle opere di Ovidio iniziando dalle opere
amorose, gli Amores, appunto, attraversando le opere di mezzo come la grandiosa
opera Le Metamorfosi fino a toccare le sue opere scritte in esilio.
L’incontro di
Ovidio cercherà di porre all’attenzione un poeta tra due epoche. Infatti Ovidio
nacque a Sulmona nel 43 a . C. e morì in esilio nel 17/18 d. C. visse
nell’epoca di Augusto e di Tiberio. La sua opera è stata caratterizzata da fasi
esistenziali e letterarie. Le fasi ovidiane, infatti, hanno caratterizzato non
soltanto l’opera e la vita di Publio Ovidio Nasone, ma hanno influito sulla
letteratura che si è intrecciata tra un modello greco e un modello mediterraneo,
latino.
La grecità è
stata sempre uno scavo profondo nell’opera di Ovidio, ma anche nella sua vita e
nel suo concepire la vita, e dentro questa visione ovidiana la figura di Saffo
è stata fondamentale. Bellezza ed eleganza sono l’estetica della parole che si
fa stile. La presenza di Ovidio, all’interno dei processi letterari è leggera,
silenziosa, articolata attraverso diversi modelli e moduli poetici e letterari,
ma è costante e profonda.
Nella relazione
di Marilena Cavallo verrà evidenziato un Ovidio che crea, dopo i nuovi lirici
latini e dopo la presenza ingombrante di Virgilio, un vero e proprio
Rinascimento della parola, nella quale la bellezza dello stile e l’eleganza
costituiscono i veri capisaldi di una letteratura nuova e di un linguaggio in
cui lo stile, la forma l’immagine costituiscono il passaggio dall’antico al
classico. L’esiliato Ovidio resta una voce presente con le sue verità, il suo
dolore e il percorso metafisico tra sublime, mito e sogno. Proprio in questo
percorso si ascolta l’esilio e la parola. Un Bimillenario ovidiano che parte
proprio dall’Abruzzo. Ad apertura verrà proiettato il Video dedicato ad Ovidio,
a cura di Anna Montella, dal titolo: “Ovidio. Culta placent” (https://www.youtube.com/watch?v=1UgMEmUwYng)
, un Progetto che potrà essere apprezzato anche in un percorso in Cartella.
Il
Premio Scanno nasce per iniziativa di Riccardo Tanturri de Horatio, professore
universitario di Lingua e Letteratura Italiana, scrittore, poeta e giornalista.
Inizialmente voluto come riconoscimento letterario, presto moltiplica le
sezioni fino ad arrivare ad essere un importante premio multidisciplinare del
panorama culturale italiano. La cerimonia di premiazione si terrà in piazza
della Codacchiola, nel centro della splendida Scanno, alle ore 16 di sabato 16
settembre 2017. Il “Premio Scanno annovera nell’albo d’oro della sezione
Letteratura nomi del peso di Peter Handke (vincitore 2016), Folco Quilici, Mario
Soldati, Mario Vargas Llosa, Banana Yoshimoto, Harold Bloom. Accanto ai grandi
nomi della letteratura internazionale, per il secondo anno, il Premio si apre
agli esordienti con una sezione dedicata alle opere inedite. La Fondazione
Tanturri , guidata da Alessandra Schoenburg Tanturri e da Manfredi Tanturri de
Horatio, in collaborazione con l’Università degli studi di Teramo, ha infatti
istituito una Sezione Giovani, riservata a tutti coloro che intendono candidare
un racconto letterario che possa definirsi Opera prima.
La
44esima edizione del Premio Scanno vedrà un vincitore per ognuna delle dieci
sezioni: Diritto, Economia, Ecologia, Musica, Medicina, Antropologia,
Letteratura, Alimentazione, Valori, Sociologia, più il Premio Opera Prima.
Un
prestigioso riconoscimento
multidisciplinare ma anche importante appuntamento culturale di grande
rilevanza per affermare, ancora una volta, l’alto valore della cultura e del
Sapere come nobile espressione dell’essere umano.