Ferrovie: Continuano i
lavori sulla Napoli-Bari.
De Lorenzis (M5S): Governo dimentica linea Adriatica.
Sulle opere ferroviarie Napoli-Bari e raddoppio linea Adriatica,
interviene il deputato pugliese Diego De Lorenzis, componente del M5S in
Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera.
“La Bari-Napoli†- dichiara il deputato - “è una nuova opera che nel complesso abbiamo
giudicato positiva, benché non sia una linea ad alta velocità come
erroneamente continuano a ripetere alcuni media e rappresentanti istituzionali.
Quello che desta maggiore perplessità è la variante di Apice-Orsara, un nuovo
tracciato lontano dall’attuale linea ferroviaria, non ha alcuna logica se non
quella di accontentare alcuni Comuni campani con un allungamento del tracciato,
dei tempi di esecuzione e dell’inaccettabile aumento della spesa pubblica.â€
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La sola variante Apice-Orsara costerà oltre i 2.6 miliardi di
euro. La linea Adriatica che rimane un binario unico tra termoli e lesina. A
luglio 2017, dopo un'interminabile discussione tra le istituzioni sul percorso
del tracciato che bloccava il raddoppio, finalmente è stato concordata una
variante che sposta il tracciato verso l'interno.
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"È inspiegabile spendere tanti soldi per una scelta i cui
giovamenti sono assolutamente dubbi e non dimostrati senza alcuna analisi
costi/benefici. A questo si aggiunge la beffa del mancato raddoppio finora
della linea adriatica, fondamentale per il trasporto di passeggeri e beni, dopo
anni di promesse: dopo l'annuncio del recente compromesso, speriamo di vedere
presto i cantieri in opera!" - conclude Diego De Lorenzis del
M5S.
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Giovanni Vianello
Collaboratore
del cittadino portavoce Diego De Lorenzis - Deputato della IX
Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni
Gruppo
parlamentare MoVimento 5 Stelle ★★★★★
Camera
dei Deputati
mail:Â giovanni.vianello@camera.it
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da Valerio L'Abbate
Ufficio Stampa Deputato Giuseppe L’Abbate
Ordine dei Giornalisti della Puglia
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ENOTURISMO:
UNA PROPOSTA DI LEGGE PUNTA A PROMUOVERE E MODERNIZZARE IL TURISMO LEGATO AL
MONDO DEL VINO
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Partire
dal percorso fatto negli ultimi anni con le “strade del vino†per modernizzare
l’enoturismo e qualificare il settore come forma di turismo dotata di specifica
identità è l’obiettivo di una proposta di legge del Movimento 5 Stelle
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La
produzione enologica degli ultimi decenni è cresciuta sia dal punto di vista
quantitativo che da quello qualitativo ed è stata accompagnata dallo sviluppo
del cosiddetto “enoturismoâ€, un turismo tematico che pone al centro
dell’attenzione il vino, la sua produzione e la sua degustazione. Questa forma
particolare di turismo legata al vino oggi costituisce un asset strategico
per il territorio nazionale, a cui va riconosciuta una sua peculiaritÃ
nell’ambito delle forme tradizionali di attività turistiche di alcune regioni
come può essere la Puglia. Uno studio condotto dallo staff della prof. Magda
Antonioli, docente e coordinatore del Master in Economia del Turismo presso
l’Università Bocconi di Milano, in collaborazione con il Movimento Turismo del
Vino Puglia ne ha tratteggiato le caratteristiche. Dalla ricerca statistica,
denominata “L’enoturismo in Puglia: verso una scoperta culturaleâ€,
emerge un tipo di turismo in gruppi che vanno dagli 11 ai 20 visitatori
(soprattutto famiglie e coppie) che effettuano visite con dura medie dai 30 ai
60 minuti, quasi sempre accompagnate da passeggiate tra le vigne (in oltre il
90% dei casi) che si concludono con la degustazione finale dei vini di
produzione in apposite accoglienti salette. Ma, a fronte delle sempre più
numerose attività legate alle strade del vino, la normativa attuale
necessità di un aggiornamento attraverso una maggiore e migliore
qualificazione dell’accoglienza enoturistica.
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“Per
questo, con il collega Filippo Gallinella (M5S) abbiamo presentato una proposta
di legge in materia – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate,
capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Il punto di
partenza rimane la legge 27 luglio 1999, n. 268 che riconosce le strade del
vino quali percorsi lungo i quali insistono valori naturali, culturali e
ambientali, vigneti e cantine di aziende agricole aperte al pubblico, tenendo
conto del percorso che è stato fatto con le ‘strade del vino’ e dei requisiti
minimi indicati. Diviene indispensabile, però, aggiungere il diploma di
sommelier per il responsabile delle attività , in quanto figura professionale in
grado non solo di effettuare analisi organolettiche – prosegue L’Abbate
(M5S) – ma anche di ‘comunicare’ il vino, ovvero il suo contesto e la
cultura che lo caratterizza. Si tratta di una legge
semplice, composta di pochi articoli, che però può modernizzare il settore e
qualificarlo ancor di più. Il Governo deve dare risposte a queste nuove
esigenze e la nostra proposta di legge intende andare in questa direzione
riconoscendo valore e concretezza al percorso del vino, che
prevede numerosi step. La normativa – conclude il deputato
pugliese 5 Stelle – necessita di un aggiornamento, anche in
considerazione delle richieste di riconoscimento del concetto specifico di
enoturismo, attraverso una maggiore e migliore qualificazione dell’accoglienza
enoturistica, quale forma di turismo dotata di specifica identità . La proposta
è ovviamente aperta ai contributi degli interessati, come da prassi 5 Stelle,
ed è in discussione sul portale Lexâ€.
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