10 agosto e cadono le stelle
mercoledì 9 agosto 2017
da Contaminazioni
contaminazioni@alice.it
I ricordi ci aiutano a non morire ... Il gioco è fatto
Di PIERFRANCO BRUNI E MARILENA CAVALLO
Le stelle cadono. Sono stelle di agosto. Stelle di notte sulla palma alta del giardino.
Si sono spente le luci.
10 agosto e cadono le stelle nel mio giardino di vento caldo.
Cammino tra le vie di sempre ed è come se non fossi mai partito. Sono viaggio invece. Non ci sono più telefonate.
Tutto si è interrotto. Anzi si è rotto.
Ascolto le parole di una voce amica che dice:
"Un ben tornato alla Musa estiva dai riccioli biondi.
Quando il Dolore si taglia a fette, amico mio di Viaggio, l'Arte è la curandera che lenisce le ferite.
Io credo nella bellezza dei tuoi 10 agosto (X Agosto per Giovannino.
Una BELLEZZA sacra e inviolabile, custodita Oltre la Soglia... ...dove il graffio del CUORE diviene Verso o affabulante racconto”.
Ecco mi giungono queste parole. Conosce bene la mia storia. L'amica antica che ha percorso i miei dolori.
Penso.
Alla mia vita rotta. Una vita si rompe quando vedi crollare tutto ciò che pensavi incrollabile.
Cosa dirò ancora.
Devo scrivere il mio libro.
Il mio romanzo per sempre. Nessuno potrà aiutarmi per scrivere il mio romanzo per sempre...
Amica cara
non è facile. Quando il cuore tocca le macerie...
Si può essere veri fino al punto di saper truccare le carte.
Si possono truccare le carte sino al punto di intrecciare un poker ad uno scacco matto.
Ma sono due giochi diversi?
È sempre questioni di dame cavalieri e re. La donna le armi e l'amor...
Con il cappello sul 20 o sul 27 la puntata è forte... Oppure sul 21 o sull'11agosto...
Ho sempre amato il gioco d'azzardo... chi vuole stasera scommettere una fetta di anguria o un gelato al pistacchio? Sulla mano destra ho un full di assi e sulla sinistra una torre...
Il gioco è fatto direbbe il mio amato Tommaso Landolfi... Oppure si preferisce Angelica che sfida Dulcinea nella piazza di Pitagora mentre Leuco' canta gli amori di Saffo e Cesare quelli di Verde luna...
Si osservi la corrida del mio Ernest ...
Intanto...
La donna dai riccioli biondi è sulla scalinata di Trinità e canta Lazzarella... con i libri sotto braccio e la camicetta a fiori blu...
Oppure è rimasta su una gondola nella Venezia di Vittoria...
Vivo per non concedermi al reale... Diventerei folle di nostalgia... per la nostalgia...
La donna ha invece neri riccioli e tra le stanze, che hanno le pietre di sale, ha una voce di melodie ed ascolto: Maruzzella Maruzze'...
porti dentro gli occhi il mare.
L'uomo sente il canto e sale le scale e la bacia ... come spesso faceva...
Poi?
La vita ad una certa età è viverla ricostruendola... O tutto diventa carte da decifrare come una canzone si lascia ascoltare nella voce della antica amica che in una notte di ottobre mi ha portato il suono della pioggia...
L'ironia è il tutto... Forse sì o forse no...
La mia antica amica risponde:
"... anguria e pistacchio?
Eh sia... Rien va ...T.L.... ".
E brava! La prof.
Mi sfida sul mio stesso terreno. È terribile.
La prof.
Che poi è anche il suo terreno o il suo mare...questo si sa...
Ho scritto troppo nella mia vita e ora mi ricopio.
Ad un certo tempo del cammino bisogna saper amare con l'anima. Questo è il vero destino degli amanti che amano.
Non è facile. Ha un suo fascino. L'eleganza della sensualità!
Mi disse lo sciamano Yucatan.
Chi non si ama non ama! La vanità? È necessaria per la bellezza!
Vivi sempre con eleganza e fai in modo che l'eleganza sia il tuo comportamento anche quando gli altri non sanno cosa sia.
Io non ci sono. Non ci sarò!
Vi lascio il mio viaggio nella mia isola.
La vita degli uomini non è la vita dei popoli. Cosa fa la differenza?
Se riesci a specchiarti e ti vedi stanco cambia lo specchio.
Potrei continuare...
Si scrive per non vedersi scrivere?
Amica mia Rien va plus...
Il gioco è finito.
Anguria e pistacchio e un po' di nocciola...
Panna cioccolata e un po' di fragola... si cantava nelle mie estati di Trebisacce...
Noi villegiavamo tre mesi a Trebisacce e mia madre era una dea e mio padre un Ulisse ritornato...
Il Miramare che eleganza in quegli anni...
L'eleganza è la mia vita...
Una notte d'amore ma tante vite fa...
La vita è sempre un mostrarsi per dimostrarsi ciò che non si è...
Dieci agosto. Il mio paese è in festa...
Il campo delle fragole
Applausi
Come passa il tempo...
Era un gruppo che di chiamava e si chiama I Camaleonti...
Altri tempi...
Mia madre in piazza con me e mio padre a casa... nella grande casa e aveva tutte le stanze illuminate...
Una donna bella e con capelli neri cantava: La lontananza sai è come il vento...
O forse come il tempo?
Non vedrò più cadere le stelle?
Pinne fucile ed occhiali e il mare è una tavola blu...
Amica mia dolce
tu non eri ancora nata quanfo si cantava questa canzone...
Io mio padre mia sorella e mia madre eravamo felici tra le pietre e il pontile mentre aspettavamo le paranze che venivano da Taranto...
PS: perché ho scritto con Marilena? Perché è stata lei a ricordarmi che domani è il 10 agosto ed è stata lei a comporre il dialogare di questo raccontare. L'idea non è stata mia. Bisogna sempre saper dire grazie o Namaste per essere veri e fantasiosi!