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Comunicazioni M5S
venerdì 4 agosto 2017

da deputati M5S E. Scagliusi e G. L'Abbate






********************
da Vito Galluzzi
Assistente Parlamentare del Deputato Scagliusi Emanuele
e-mail vito.galluzzi@camera.it

 

 

ADOZIONI INTERNAZIONALI: IL GOVERNO GARANTISCA I RIMBORSI AI GENITORI

 

Una nota della CAI ha chiarito che, ultimate le operazioni di rimborso per le adozioni 2011, non ci sono più fondi. Scagliusi (M5S): “I genitori che adottano meritano garanzie dal Governo”

 

Ha suscitato indignazione, tra i genitori che dal 2012 ad oggi hanno avviato e portato a termine la procedura di adozione internazionali, la notizia del 12 luglio scorso apparsa sul sito della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI). Con una nota, la dott.ssa Laura Laera, insediatasi il 15 giugno a capo delle adozioni internazionali sostituendo la Della Monica, ha comunicato chiaramente che “sono in corso i rimborsi delle spese sostenute per le adozioni conclusesi nell'anno 2011 che saranno integralmente liquidati entro la fine del corrente anno 2017, nel rispetto dei criteri fissati dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 agosto 2011”. 

 

Inoltre, la Laera ha reso noto che, “successivamente al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 agosto 2011, non vi è stato alcun provvedimento analogo che preveda il rimborso delle spese sostenute per le adozioni concluse dopo il 31 dicembre 2011 e che, pertanto, attualmente non verrà dato seguito ad ogni eventuale istanza di rimborso relativa agli anni successivi al 2011.”

 

Accogliendo la preoccupazione dei genitori che hanno concluso l’iter adottivo dal 2012 in poi e di coloro che stanno per concludere l’iter adottivo, sempre più preoccupati della gestione delle adozioni internazionali nel nostro Paese, il deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S), ormai da anni attento al tema, ha presentato una interrogazione parlamentare rivolta al Presidente Gentiloni per sapere quali iniziative il Governo intenda mettere in atto per garantire i rimborsi per le famiglie che hanno completato l’iter adottivo negli anni successivi al 2011.

 

“Quello delle adozioni internazionali – commenta Scagliusi, membro della Commissione Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale alla Camera – è un mondo che paga anni di gestione monocratica che hanno permesso ad una singola persona di immobilizzare un ente pubblico. Ho incontrato la dott.ssa Laera qualche settimana fa e mi è sembrata una donna molto disponibile e determinata nel voler dare il suo contributo per garantire trasparenza ed efficienza alla Commissione per le Adozioni Internazionali. Staremo a vedere”.

 

GiĂ  nel dicembre 2015 in fase di approvazione della Legge di StabilitĂ  2016, il Governo aveva accolto un ordine del giorno proprio del deputato Scagliusi (M5S), finalizzato al sostegno della Commissione per le Adozioni internazionali nella sua attività di risoluzione dei rimborsi delle procedure adottive assicurando alla stessa la dotazione finanziaria con necessari e conseguenti provvedimenti. Ma stando al comunicato della CAI, questa dotazione finanziaria non è mai arrivata.

 

“L’ordine del giorno a mia prima firma è stato approvato, ma anche in questo caso il Governo targato PD – conclude il deputato 5 Stelle – ha buttato fumo negli occhi ai cittadini sulle adozioni internazionali così come su tanti altri temi come la scuola, il lavoro e la lotta alla corruzione. Coppie di genitori che decidono di adottare nonostante costi sostenuti, burocrazia sfiancante e mancanza di trasparenza, vanno sostenuti e rispettati perché rappresentano un grande esempio di civiltà e di solidarietà da parte degli italiani che da sempre occupano i primi posti al mondo per numero di adozioni internazionali. Mi auguro – conclude Emanuele Scagliusi (M5S) – che presto il Presidente Gentiloni possa dare delle risposte concrete e chiarire cosa voglia fare il Governo per provare a riconquistare la fiducia ormai ridotta al lumicino.”

 


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da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate
valerio.labbate@camera.it
www.giuseppelabbate.it

342.8632827

AGRICOLTURA: LA CAMERA APPROVA LE MISURE DI SOSTEGNO AL POMODORO ITALIANO

 

La Commissione Agricoltura di Montecitorio approva la risoluzione unitaria per il comparto del pomodoro con cui si chiede la valorizzazione della produzione nazionale, una etichettatura chiara e l’istituzione di un tavolo di filiera

 

Dopo l’introduzione, seppur in maniera sperimentale, dell’obbligo di indicare nell’etichetta del latte e dei prodotti derivati commercializzati in Italia la duplice menzione del Paese di mungitura e quello di condizionamento o trasformazione e dopo aver previsto analoga sperimentazione per la filiera della pasta, la Commissione Agricoltura della Camera spinge per estendere questa possibilità anche al settore del pomodoro. Proprio alla luce delle criticità che investono questo comparto si rende necessaria la valorizzazione della filiera del pomodoro da industria, che si contraddistingue per i profili di qualità e genuinità che sono alla base delle produzioni derivate e configurano il pomodoro italiano come una delle eccellenze a livello mondiale. In questo settore, nel nostro Paese, operano oltre 8.000 imprenditori agricoli che coltivano circa 72.000 ettari nonché 120 industrie con oltre 10.000 occupati ed un valore della produzione superiore a 6 miliardi di euro l’anno.

 

“Il pomodoro italiano rappresenta il 55% di quello europeo e per questo è fondamentale garantire una informazione completa e la massima trasparenza nei confronti dei consumatori ed una più efficace difesa della qualità e distintività del prodotto nazionale – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura – Fin dal 2006, per la sola passata di pomodoro è stato introdotto l’obbligo di indicazione in etichetta dell’origine della materia prima utilizzata, a testimonianza del fatto che anche per i derivati di pomodoro la piena tracciabilità delle produzioni è un imprescindibile elemento di competitività e distintività”.

 

La risoluzione unitaria approvata dalla Commissione Agricoltura di Montecitorio, inoltre, impegna il Governo “a farsi parte attiva perché sia esteso a livello comunitario l’obbligo di utilizzare esclusivamente pomodoro fresco per la produzione di passata, così come avviene in Italia”, “a convocare con la massima sollecitudine un tavolo di confronto con tutti i soggetti della filiera del pomodoro da industria, con l’obiettivo di adottare i provvedimenti necessari al fine di assumere iniziative volte ad estendere anche a questo settore produttivo l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di produzione ovvero l’origine della materia prima già introdotto, ai sensi del regolamento (UE) n. 1169/2011, per il latte e i prodotti lattiero-caseari, ed in corso di adozione per la filiera grano pasta, al fine di salvaguardare e valorizzare un comparto importante dell'agroalimentare nazionale, posto che i prodotti che ne derivano esprimono una qualità molto superiore rispetto ad analoghi prodotti esteri e con il loro indotto offrono preziose ed indispensabili opportunità occupazionali”. Nonché “ad intraprendere le occorrenti iniziative per fare fronte alle crescenti problematiche che attraversano il sistema della produzione e della trasformazione del pomodoro da industria del Centro-Sud Italia e, in tale ambito, a favorire la costituzione ed il riconoscimento di un'organizzazione interprofessionale per il relativo settore Centro-meridionale”.

 


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