Giovedì 27 luglio 2017,
ore 19.00
Auditorium
della Fondazione Paolo Grassi
[Ingresso libero]
Mille e una Callas. Voci e studi.
Jacopo
Pellegrini racconta Maria Callas, con la partecipazione di Angelo Foletto
In
occasione del 43° Festival della Valle d'Itria e come "anticipazione"
al convegno di studi sul belcanto dedicato a Rodolfo Celletti (in programma il
28 e 29 luglio), giovedì 27 luglio 2017 alle ore 19.00 è in programma
nell'Auditorium della Fondazione Paolo Grassi la presentazione del libro "Mille
e una Callas. Voci e studi", a cura di Luca Aversano e Jacopo
Pellegrini [Quodlibet, 2017].
Nell'occasione sarà presente Jacopo Pellegrini che, assieme ad Angelo
Foletto, racconterà a grandi linee i contenuti del libro da lui curato e
dedicato a Maria Callas. [Ingresso libero]
IL LIBRO
Tutti hanno sentito il suo nome, molti hanno udito la sua voce.
La parabola spettacolare di un’artista che conobbe un’ascesa scabrosa benché
non avara di riconoscimenti, fino a un culmine breve come tutti i culmini, e
una prolungata, malinconica discesa verso una brusca morte misteriosa, ha
ispirato romanzi, poesie, testi teatrali e musicali, spettacoli di danza, film,
programmi radiofonici e televisivi. Crisalide mutatasi in icona di eleganza
femminile, la greco-americana si fece italiana, anzi veneta (di Verona) e poi
milanese, per finire francese o quasi: l’essenza internazionale del melodramma
italiano non poteva essere sancita in forma più apodittica. Il suo canto, ora
osannato ora censurato, il suo stile interpretativo paragonato alle grandi voci
dell’Ottocento, le sue riconosciute facoltà di attrice hanno riportato
prepotentemente l’opera lirica al centro del dibattito intellettuale, hanno
aperto nuovi sentieri nel repertorio, hanno contribuito a rafforzare in Italia
il ruolo della regìa operistica.
Maria Callas (1923-1977) è tutto questo. Per la prima volta, filosofi, storici
della letteratura, dell’arte, del teatro, del cinema, della danza, della moda,
sociologi della comunicazione indagano gli effetti della sua presenza umana e
artistica nella sfera dello spettacolo e del costume sociale. Lo studio del
lascito artistico è affidato ai musicologi, impegnati anche a delineare
possibili metodologie per un terreno di ricerca ancora poco dissodato – almeno
in Italia – quale è l’interpretazione musicale. Dei ricordi parlano testimoni
diretti e amici del grande soprano.
Scritti di Alberti, Arbasino, Aversano, Bartoletti, Beghelli, Biancorosso,
Bono, Camellini, Cesari, Conati, Crivelli, Emanuele, Gamaleri, Gobbi, Guandalini,
Henze, Lo Iacono, Matassi, Menduni, Moscati, Nicastro, Orselli, Parigi,
Pellegrini, Poli, Puppa, Ruffini, Sala, Scognamiglio, Segre Reinach, Serafin,
Serpa, Tommasi, Tosi, Valeri, van Zoggel, Weaver.
Per
ulteriori informazioni sul libro:
https://www.quodlibet.it/libro/9788822900784