Comunicazioni DIREZIONE ITALIA
martedì 25 luglio 2017
da Perrini, Ventola, consiglieri Dit Puglia
Ospedale Mottola, Perrini: una cattedrale nel deserto.
Di seguito le dichiarazioni del consigliere regionale Renato Perrini
"L’ospedale di Mottola è una cattedrale nel deserto. Una struttura distrettuale con reparti nuovi, spesi circa 40 milioni di euro, ma vuoti, nella quale mancano i servizi essenziali. Contestualmente alla sua dismissione, voluta nel Piano di Riordino, venne annunciata la sua vocazione: Mottola perdeva gli acuti, ma diventava Centro specializzato nella Riabilitazione, e diventava anche centro di riferimento regionale. Peccato però che al suo interno esiste una piscina pronta e mai entrata in funzione. Mi pare decisamente un controsenso. Ma veniamo ai servizi, o meglio a disservizi dell’ospedale di Mottola. A livello ambulatoriale manca l’Endocrinologo, manca la Chirurgia, e nella Radiologia c’è un medico che viene solo 4 volte a settimana per carenza di personale, dunque si allungano anche le liste di attesa. E in Radiologia manca addirittura il telecomando per attivare il macchinario. Bene invece il servizio di Mammografia che lo scorso anno ha prodotto cinquemila esami inerenti allo screening per la diagnosi del tumore alla mammella. La richiesta di potenziare il servizio, ovvero di attivare un Centro donne, visti proprio i risultati, è stata fatta ma dalla Asl non arrivano risposte. Da maggio è stata chiusa la Farmacia Ospedaliera in tutto il distretto, per intenderci si tratta del luogo fisico dove i cittadini si rivolgono per i farmaci antitumorali. Il risultato? Al momento apre solo tre ore alla settimana, domani non si sa. Uno scandalo! Infine l’ufficio Protesi, aperto due volte a settimana, con enormi disagi per tutta la popolazione. Venerdì, come mostrano le foto allegate, sono stato nell’ospedale di Mottola e ho ascoltato il grido di allarme del personale. Oggi Emiliano taglia il nastro del Cta, che sia chiaro è decisamente una cosa positiva per il territorio, ma non si cura delle difficoltà dell’intera struttura. Mantenere la delega regionale alla Sanità non vuol dire inaugurare reparti, ma guardare e osservare gli ospedali nella sua complessità , e lì dove necessario migliorarli. Mi pare che in questo il presidente stia fallendo. ----------
STAGIONE IRRIGUA, VENTOLA (DIT): A LOCONIA MANCA L’ACQUA, MA NON PERCHE’ NON PIOVE MA PER COLPA DI SCELTE POLITICHE SCIAGURATE!
Il consigliere regionale di Direzione Italia, Francesco Ventola, lancia l’allarme dopo sopralluogo: la situazione è drammatica! Basta agricoltori di serie A e quelli di serie B
La situazione è drammatica, ma per gli agricoltori della Piana di Loconia può trasformarsi in un incubo: a rischio non è solo il raccolto, ma gli stessi impianti irrigui. Danni per milioni di euro.
Le nostre campagne hanno sete. Ma questa volta la colpa non è delle alte temperature e della mancanza della pioggia, ma di una sbagliata programmazione da parte di chi non è in grado di organizzare un servizio irriguo degno di questo nome, ma soprattutto pensa di continuare a distingue gli agricoltori in quelli di serie A, ai quali garantire i servizi, e quelli di serie B, ai quali chiedere solo il pagamento di servizi inesistenti.
Stamattina mi sono voluto rendere conto di persona e sono stato con gli agricoltori della Piana di Loconia - una frazione Canosa di Puglia nota per la coltivazione della percoca e albicocca – e mi sono reso conto che la situazione è tragica per la mancanza di acqua, derivante da una decisione presa nei giorni scorsi quando è stata riorganizzata la suddivisione delle acque da irrigazione. Gli agricoltori di Loconia devono, o meglio dovrebbero, prelevare le acque dal Locone, il Consorzio Terre di Apulia ha garantito che questa cosa è possibile, perché l’acqua c’è, ma le vasche vanno riempiete e se non si autorizza la possibilità che almeno due volte si possa prendere l’acque dalla traversa Santa Venere le vasche non si riempiono e quindi i terreni restano a secco. Cosa che accade puntualmente ogni lunedì, mentre negli altri giorni arrivano quasi 700 litri. Un’inezia a fronte dei 1.000, per esempio garantiti ogni giorni agli agricoltori della Capitanata.
Al danno la beffa! Agli agricoltori è stato richiesto tutto insieme il saldo acqua 2016, perché lo scorso anno il Consorzio non aveva emesso le cartelle, ma per garantire l’attuale campagna irrigua è stato chiesto un ulteriore sacrificio: anticipare il 50% del consumo di quest’anno in base alle stime dello scorso anno. Insomma, migliaia e migliaia di euro che gli agricoltori hanno versato senza alcun beneficio visto che in piena campagna agricola sono senza acqua e con gli impianti a rischio di funzionamento.
Ora è chiaro che la soluzione tecnica esiste, ma per attuarla serve la volontà politica. Per questo oggi stesso ho scritto all’Assessorato regionale all’Agricoltura e al responsabile dell’autorità idrografica subappennino, che ha sede a Caserta, e che decide sulla distribuzione perché venga rivista immediatamente la decisione assurda.
Invito l’assessore Di Gioia a non sottovalutare questo che sta accadendo. Qui si sta davvero scherzando col fuoco!
Bari, 24 luglio 2017
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Info Mariateresa D’Arenzo tel 338/2447026
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