da Valerio
L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate
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MADE IN ITALY: CHIESTE RASSICURAZIONI SULL’IMPATTO DELL’ACCORDO
CETA UE-CANADA SULL’AGROALIMENTARE ITALIANO
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Sul trattato internazionale tra Ue e
Canada le posizioni nel mondo agricolo sono divergenti. A tutela dei produttori
e dei consumatori, il M5S chiede al ministro Martina di valutare con studi
l’impatto del Ceta nonché con quali strumenti intenda difendere l’agroalimentare
italiano
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Le divergenze di vedute sul Ceta
(Accordo economico e commerciale globale tra Canada e Unione europea) ha creato
una vera e propria spaccatura nel mondo agricolo e agroalimentare italiano.
Se da un lato alcuni grandi marchi Dop e Confagricoltura ritengono che possa
rivelarsi una buona occasione per le esportazioni italiane, le manifestazioni
di piazza della Coldiretti, degli agricoltori e dei piccoli produttori di
agroalimentare di qualità hanno scosso l’opinione pubblica e il Palazzo sulla
opportunitĂ di firmare questo trattato internazionale. Dinanzi a questo acceso
confronto, servirebbero studi scientifici condotti al fine di valutare
l’impatto delle disposizioni del Ceta sul comparto agricolo e
sull’agroalimentare Made in Italy. A chiederlo al ministro delle Politiche
agricole sono i deputati 5 Stelle della Commissione Agricoltura della Camera
in una interrogazione parlamentare con quale si chiede anche con quali “strumenti
di difesa” s’intenda procedere nel caso in cui le tanto sbandierate
promesse di crescita e i reciproci benefici siano disattesi.
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“I roboanti proclami sono rimasti
troppo spesso solo parole come avvenuto per altri accordi internazionali quali,
ad esempio, il Nafta – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate,
capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio – Ad
oggi, mentre la ratifica del Ceta è già giunta in Parlamento, non è possibile
stimare le conseguenze dell’armonizzazione delle norme Ue con quelle del Canada
né dell’abbattimento delle barriere non tariffarie agli scambi, come quelle
relative alla sicurezza alimentare, in primis il principio di precauzione a
tutela della salute dei cittadini che caratterizza le norme europee. Tra gli
elementi più rischiosi per la tutela dell’agroalimentare Made in Italy – prosegue
Giuseppe L’Abbate (M5S) – la grande quantità di certificazioni Dop e Igp
non tutelate dal Ceta e le posizioni piĂą permissive del Governo canadese sugli
Ogm e sull’uso dei pesticidi in agricoltura. Chiediamo al Governo di fornire
queste informazioni sulle conseguenze del Ceta all’opinione pubblica e ai
parlamentari che dovranno votarlo, su cui rinnoviamo l’invito già indirizzato a
Coldiretti – conclude il deputato 5 Stelle – di far dichiarare
apertamente a deputati e senatori la propria posizione sul trattato
internazionale Ue-Canada, così da confrontarla con la prova dei fatti dei voti
in Aula”.
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